L’influenza bussa alle porte Il picco tra una decina di giorni

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L’influenza bussa alle porte Il picco tra una decina di giorni

Puntuale come un orologio svizzero, l’influenza sta bussando alle porte e, come riporta la TV croata, ha già causato il decesso di un 50.enne a Zagabria. Anche se a livello nazionale il numero delle persone costrette a letto ammonta a circa mille individui, nella nostra Regione sono stati finora registrati soltanto 13 casi. Il dato ci è stato confermato dalla dott.ssa Danijela Lakošeljac, a capo del reparto di epidemiologia dell’Istituto regionale di salute pubblica. “Per ora si tratta di semplici casi di influenza, senza ulteriori complicazioni”, ha affermato la dott.ssa Lakošeljac.

Quest’anno le scorte vaccinali si sono esaurite dopo solo due settimane dall’inizio della campagna, e di conseguenza l’Istituto di salute pubblica regionale aveva fatto richiesta per ulteriori dosi, ricevendone circa 500, ed è probabile che un maggior ricorso alla vaccinazione, specie da parte degli anziani, abbia ridotto notevolmente il rischio di casi gravi. Tutti gli interessati hanno così potuto vaccinarsi senza problemi e al momento ci sono ancora antidoti disponibili. Vista l’aderenza alla vaccinazione, il numero degli influenzati dovrebbe essere inferiore rispetto agli anni precedenti.
Il picco dell’influenza è atteso tra la seconda e la terza settimana di gennaio, probabilmente al rientro delle vacanze invernali e con la riapertura delle scuole. Anche perché saranno numerosi coloro che in questo periodo partiranno per le destinazioni sciistiche per la tradizionale settimana bianca e quindi saranno a contatto con numerose persone anche in luoghi chiusi. Inoltre, le temperature in calo rendono anche più fragile la salute di molte persone, soprattutto di quelle che appartengono alle cosiddette categorie a rischio (malati cronici, anziani, bambini al di sotto dei 5 anni).
L’incubazione dura da 1 a 4 giorni, dopo di che si presentano i primi sintomi quali febbre alta, emicrania, dolore ai muscoli e stanchezza, seguiti poi da tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie. È consigliabile rimanere a letto per almeno una settimana, anche se i postumi possono perdurare per un mese e a volte possono provocare serie complicazioni. Bisogna bere tanto, ma nel modo giusto (acqua, tè, tisane, brodi caldi, spremute di agrumi.), prendere degli antipiretici e consumare alimenti ricchi di vitamine, in particolare la C e la E, per rafforzare l’immunità.

Quando rivolgersi al medico

Spesso un semplice raffreddore viene scambiato con l’influenza, però in tal caso non sarà necessario presentarsi dal medico di famiglia. Lo sarà invece qualora la febbre alta sia presente per più di 5 giorni, si avvertano problemi con la respirazione o dolori al petto e se si avvertono vertigini.

Come comportarsi

L’istituto nazionale di salute pubblica consiglia di evitare i contatti con le persone influenzate, lavare spesso le mani con l’acqua calda e per almeno 20 secondi, usare fazzoletti di carta e cestinarli dopo il primo uso, arieggiare spesso la casa e trascorrere quanto più tempo all’aria aperta. I medici inoltre consigliano di usare, nelle prima 48 ore dalla presenza della malattia, dei medicinali contro i virus, mentre a chi si trova all’estero, e ha già contratto l’influenza, di posticipare il rientro a casa fino alla guarigione.

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