Josipa Kuzmić. Competenza, impegno e passione per la meteorologia

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Josipa Kuzmić. Competenza, impegno e passione per la meteorologia

È arrivata in punta di piedi, quasi a non voler disturbare, come riflette il suo carattere un po’ schivo (ma solo in apparenza…), per dar manforte a Ivan Novak e Igor Horvat, il team di esperti del Centro meteorologico di Fiume rimasto orfano di Danijela Vlašić, attualmente in congedo maternità. Poi da settembre la sua voce è entrata nelle nostre case, automobili e uffici, nei due appuntamenti quotidiani riservati alle previsioni meteo su Radio Fiume e Radio Pola. Per Josipa Kuzmić non è stato un passaggio facile: catapultata all’improvviso in una nuova realtà, in una nuova città (è nativa di Zagabria) e soprattutto in onda alla radio. Le è toccato subito il compito forse più ingrato, ovvero quello di rimpiazzare la neomamma Danijela, che fin dal primo giorno aveva conquistato gli ascoltatori con la sua simpatia e professionalità. Ma Josipa non è il tipo di persona che si tira indietro, anzi, più la salita è ripida e più lei ci mette impegno, determinazione e caparbietà. Per quanto possa sembrare banale, riuscire a conquistare la fiducia e la stima del pubblico equivale a una montagna da scalare disseminata di ostacoli. Nei primi collegamenti si nota una voce un po’ tremolante, insicura, con la paura di sbagliare o di incespicare che si insinua inconsciamente nella sua testa. Ma previsione dopo previsione, collegamento dopo collegamento, la nostra protagonista ha iniziato via via a sciogliersi sempre di più e anche grazie al supporto di Ivan e Igor, oggi la ritroviamo decisamente più spigliata e a suo agio.

Letteratura e fisica

“È vero, anche se tutt’oggi è ancora presente una piccola nota di stress – ci racconta mentre siamo andati a trovarla al Centro meteorologico –. Sono arrivata a Fiume esattamente un anno fa e fino a settembre con Ivan Novak abbiamo lavorato sui miei interventi, ma il primo collegamento è stato estremamente stressante perché un conto è la preparazione, un altro è invece andare effettivamente in onda. E poi ho il vizio di parlare molto rapidamente e sotto stress questo si accentua ancora di più, perciò ho dovuto imparare a controllarmi e a pigiare sul freno”.
Ai tempi delle medie Josipa era combattuta se proseguire gli studi in lingua e letteratura croata o in fisica. Alla fine ha prevalso l’amore verso la meteorologia.
“Alle superiori – ricorda – avevo avuto una bravissima docente di lingua croata che mi ha trasmesso l’interesse verso la materia, poi all’ultimo anno la letteratura croata del XX secolo ha fatto pendere la bilancia verso il mondo della scienza (ride). La Facoltà di Fisica è tostissima e terminare gli studi è stata una grande sfida, ma non rimpiango nulla. Anzi, oggi sono felice del mio lavoro e ciò conferma la bontà della mia scelta. Prima di venire a Fiume avevo lavorato al progetto ENHEMS-Buildings dove mi occupavo della radiazione solare nel contesto della gestione intelligente degli edifici. Io però ho sempre voluto lavorare in ambito della sinottica e quando si è presentata l’occasione di venire a Fiume l’ho colta al volo, anche per motivi di natura privata visto che il mio fidanzato è fiumano”.

Reunion

L’arrivo sulle sponde quarnerine è stata in un certo senso la chiusura ideale del cerchio, una sorta di “reunion” con Igor Horvat e Danijela Vlašić.
“Eravamo tutti e tre compagni all’Università. Dopo la laurea io e Igor abbiamo lavorato assieme al progetto ENHEMS-Buildings, mentre con Danijela avevo fin da subito instaurato un forte legame di amicizia e spesso quando passavo a Fiume per trovarla facevo visita al Centro, per cui conoscevo già l’ambiente e il successivo trasferimento è stato quindi indolore”.
Le visite al Centro le sono servite anche per conoscere quello che in futuro sarebbe diventato il suo “capitano”, ovvero Ivan Novak.
“Non potrei desiderare un capo migliore e non lo dico per cortesia, ma perché lo penso veramente. Lui è una persona disponibilissima, competente, professionale, anche al di fuori dal contesto lavorativo. E il fatto di essere il nostro superiore non lo fa mai pesare, anzi, non c’è alcuna differenza gerarchica. Siamo un team molto unito e affiatato e in ufficio si respira sempre un’atmosfera molto distesa”.

Dottorato di ricerca

Il trasferimento è stato dunque indolore, ma tra la capitale e il capoluogo quarnerino c’è una bella differenza. “Ovviamente Fiume ha i suoi pro e contro. Innanzitutto c’è il mare, e per una come me, che viene dall’entroterra questo è un po’ un sinonimo di vacanza. Tra i contro ci metto il servizio di trasporto pubblico, decisamente meno efficiente rispetto a quello zagabrese, e poi ci sono meno contenuti: a Zagabria trovi ogni giorno qualcosa che fa per te, mentre qui devi scavare un po’ più a fondo. Il tempo libero? È piuttosto limitato dal momento che sto facendo il dottorato di ricerca, ma quando posso torno a Zagabria, mentre d’estate mi godo il sole e il mare”, ha concluso Josipa Kuzmić.

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