I cittadini, che il 18 maggio scorso si sono recati alle urne, hanno votato, inequivocabilmente, a favore dei cambiamenti. Abbiamo constatato che nel Consiglio cittadino tutti gli equilibri e i rapporti di forze sono stati stravolti. Due settimane più tardi, nel turno di ballottaggio per l’elezione del sindaco di Fiume, da cui era stata esclusa Sandra Krpan (SDP), Iva Rinčić, candidata indipendente, ha stravinto nei confronti del sindaco uscente Marko Filipović, che si era dissociato dall’SDP, affrontando da solo l’avventura come indipendente.
Filipović, ammettendo la sconfitta, ha detto che ci troviamo davanti a un periodo di incertezza e instabilità politica. Per come si stanno mettendo le cose in queste ultime settimane, non possiamo che condividere il suo pensiero. Per giovedì prossimo, 26 giugno, è stata convocata la sessione in cui dovrebbe costituirsi il nuovo Consiglio cittadino ed eletti i presidenti, i vice e le commissioni indispensabili per il suo funzionamento.

Foto: Nel Pavletic/PIXSELL
L’esempio dell’Assemblea regionale
La neoeletta sindaca Iva Rinčić ha detto, pochi giorni fa, che sarebbe auspicabile seguire l’esempio della Regione, la cui assemblea si è costituita in un clima di cooperazione e il presidente eletto praticamente all’unanimità. Occorre ricordare che in quell’ambito l’SDP è rimasto al potere, con Ivica Lukanović eletto presidente, mantenendo l’amministrazione regionale in una direzione invariata rispetto agli ultimi decenni. In questo caso, l’SDP ha mantenuto il potere esecutivo, ma la presidenza dell’Assemblea è stata affidata a Marko Boras Mandić, che non appartiene a una maggioranza a guida dell’SDP. In questo modo l’Assemblea si è costituita subito, con il sostegno di tutte le forze politiche.
Rinčić, però, dopo essersi assicurata, con una vittoria netta e indiscutibile, il posto di sindaca, propone come presidente del Consiglio cittadino Robert Kurelić di Azione dei giovani. È uno dei partiti che compone la coalizione che ha sostenuto Iva Rinčić e che ha conquistato più seggi nell’organo rappresentativo, ma non sufficiente per avere una maggioranza. Ci sono i numeri per riuscire a costituire il Consiglio cittadino al primo tentativo? È una domanda a cui non sappiamo dare una risposta. Abbiamo investigato, senza voler mettere nei guai nessuno.

Foto: Željko Jerneić
Ana Trošelj, presidente accettabile?
Abbiamo percepito, comunque, che sia proprio la questione del presidente del Consiglio cittadino a rappresentare un ostacolo. Con undici consiglieri eletti, ne servono altri cinque per avere la maggioranza. Dall’inizio della sua campagna, Rinčić ha detto di non voler entrare in coalizione con l’HDZ e l’SDP, che al momento dispongono rispettivamente di 5 e 3 voti, né tantomeno con Marko Filipović. I “dissidenti” dell’SDP, raccolti intorno a Filipović, hanno conquistato a loro volta 3 seggi, come Možemo!, mentre MOST ne ha 2. Con l’SDP c’erano in coalizione anche il PGS, il DDI e la Lista per Fiume. Se parliamo di affinità politiche, questi partiti insieme potrebbero rappresentare un punto di partenza per costituire la maggioranza e, forse, un consenso più ampio. Da diverse forze politiche abbiamo sentito che Ana Trošelj, president del Consiglio cittadino nello scorso mandato, sarebbe un’opzione gradita per mantenere un certo equilibrio tra potere esecutivo e “parlamentare”. Ovviamente, abbiamo chiesto alla diretta interessata di esprimersi: “Effettivamente, l’ipotesi è stata ventilata, ma ci sembra che Iva Rinčić non sia disposta a rinunciare al loro candidato. Per quanto ci riguarda, avremo un gruppo consiliare in cui ci saranno il PGS, il DDI e la Lista per Fiume, ma non voltiamo le spalle all’SDP con cui siamo stati in coalizione a queste ultime elezioni. Sinceramente, non so come andrà a finire”.

Foto: Roni Brmalj
Trattative a 360 gradi
Ogni voto può risultare prezioso. L’HDZ ha 5 consiglieri. Potrebbero bastare a Iva Rinčić per avere una maggioranza, ma si tratterebbe di una sorta di tradimento nei confronti degli elettori. Abbiamo chiesto a Josip Ostrogović, presidente della sezione fiumana dell’HDZ informazioni in tal senso: “Non ci abbiamo parlato, per ora. C’era in piano di incontrarci, ma finora non è avvenuto”. Nebojša Zelič, coordinatore di Možemo! non si è sbilanciato più di tanto, ma ha commentato: “Non abbiamo un’idea chiara di quale maggioranza dovremmo far parte”. Stefan Mataja Mafrici, in questa fase, è il portavoce dei tre consiglieri della lista civica di Marko Filipović: “A priori, non vogliamo essere né contro né a favore di alcuna proposta. Non siamo nella posizione di avere delle pretese nella distribuzione delle cariche, ma sapremo prendere delle posizioni quando ci sarà chiesto di votare”.
Questi sono, o dovrebbero essere, i principali interlocutori di Iva Rinčić, che giovedì prossimo conta di ottenere un ampio consenso. Restano pochi giorni per accettare dei compromessi, rimanendo in linea con le promesse, prima tra tutte quella di volere dei cambiamenti.

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