
Dopo essere stata candidata alla presidenza della Regione litoraneo-montana alle amministrative del 2021, Iva Rinčić si ripropone stavolta ai cittadini di Fiume, per la carica di sindaca. “Negli ultimi quattro anni sono stata consigliera sia cittadina che regionale. Sono entrata a farvi parte come membro della lista civica e ho deciso di rimanere in entrambi gli organismi per essere il più attiva possibile, cercando di incidere su tanti temi. La mia idea principale era quella di far parte della politica cittadina e con il tempo ho iniziato a trattare sempre di più argomenti che riguardano la città. Grazie alla collaborazione del club che comprende l’Azione di giovani, l’Unione del Quarnero e altri consiglieri indipendenti, mi sono fatta avanti per questa candidatura”, ci ha spiegato Iva Rinčić durante un’intervista da noi voluta per presentarla al meglio, nel corso della quale ha ribadito quanto già reso noto in sede di conferenza stampa, e cioè che la coalizione che la sostiene si è allargata ulteriormente con l’entrata in… gioco dei partiti Centar, quello croato dei pensionati, Fokus e Alternativa 101.
Quando si parla dei problemi più scottanti che affliggono Fiume, uno riguarda la nettezza urbana, tasto dolente della città. Lei come la vede?
“Penso che sia la conseguenza di una stagnazione che dura da parecchio tempo. Abbiamo sempre la stessa opzione politica e non ci sono cambiamenti, questo porta anche a una, potremmo dire, usura. È vero, si parla spesso di quanto la città sia sporca, anche se i mezzi stanziati per la pulizia sono più alti di prima. È uno dei primi problemi che saltano all’occhio arrivando in città, ma c’è tanto da fare anche per quanto riguarda l’infrastruttura. È per rimediare a questo, che ho deciso di entrare in politica”.
Non possiamo far finta di niente quando si parla di carenza cronica di parcheggi o dell’autostazione.
“Anche questi sono temi di cui si discute da anni e che non possiamo ignorare. Sappiamo che se prima avevamo in media una macchina per famiglia, ora ce ne sono almeno due, però negli ultimi trent’anni non è stato fatto nulla per adattare la città all’evolversi della situazione. C’è un caos totale. Noi abbiamo individuato 14 posti dove potrebbero venir costruiti dei garage di rione. Realizzarli richiederà sicuramente più di 4 anni, ma intanto iniziamo con le prime 5 strutture del genere, dando la precedenza a quartieri quali Rastočine, Valscurigne e Cosala. In zona Campetto ci sono già delle proteste settimanali perché non è possibile tornare da lavoro e cercare per ore un posto per parcheggiare. Il parcheggio, ovvero l’assenza di posti macchina, contribuisce alla devastazione demografica della città in quanto i cittadini decidono di trasferirsi fuori dal centro. Questi garage sono fattibili senza grandi investimenti con dei prefabbricati che non richiedono tanto denaro. Il problema del parcheggio è sicuramente quello più attuale tra tutti i candidati in lizza”.
Un altro tema pregnante riguarda la mancanza di posti negli asili per bambini.
“Su questo tema mi sono soffermata un po’ di più perché è molto complesso. Quattro anni fa era stato detto che ci sarebbero stati 3 nuovi asili e che altri tre sarebbero stati ampliati. Ora ci rendiamo conto che soltanto uno è in costruzione ed è l’asilo in lingua italiana ‘Fiume’. Sono stati però assicurati degli spazi per parecchi bambini, anche se la qualità viene spesso messa in dubbio. Inoltre, la Città assicura un posto ai bimbi che hanno entrambi i genitori che lavorano, ciò non significa che tutti i bambini di Fiume sono iscritti in asilo, seppure si continui a parlare di migrazione nel circondario. Per questo motivo i tre punti principali della mia campagna sono 5 garage di quartiere, tre nuovi asili e 4 zone commerciali. Non sono progetti che si realizzano da un giorno all’altro, ma prima li avviamo prima li porteremo a termine”.
Come vede la sua collaborazione con la Comunità degli Italiani di Fiume?
“Devo dire che ho avuto modo di vedere tutto quello che la Comunità nazionale italiana sta facendo a Fiume e posso confermare che sicuramente l’opinione pubblica è stata sensibilizzata sulla presenza italiana in città anche grazie al film ‘Fiume o morte’, che ha avvicinato in modo spiritoso la storia di Fiume agli spettatori, illustrando a chi già non lo sapesse, che gli italiani qui sono di casa. L’identità può venir tutelata in tanti modi, anche grazie al bellissimo Cimitero monumentale di Cosala dove sono presenti tantissimi nomi italiani, che raccontano la storia cittadina. Peccato non venga curato a dovere. Si dovrebbe cercare di salvaguardare questo patrimonio. Un altro progetto interessante riguarda le tabelle con gli odonimi storici, che rappresentano un’ottima iniziativa culturale la quale può venire ampliata ad altre zone e migliorata, ad esempio, con dei codici QR grazie ai quali scoprire tutta la storia riguardante il nome o il posto. L’attività della CI di Palazzo Modello è sicuramente una cosa della quale la Città deve andare fiera. Facendo parte del Comitato delle minoranze della Città ho potuto notare quanto la CI sia più attiva in confronto alle altre. Dobbiamo, inoltre, tutelare il futuro di Palazzo Modello che dovrebbe venire usato per vari eventi con il sostegno della Città, trovando delle soluzioni in comune”.
Per concludere, un tema che per molti è una spina nel fianco: i soldi spesi per il restauro della storica nave Galeb.
“Non immaginavo che la nave avrebbe creato tanto scompiglio. Personalmente se fossi stata sindaca, non avrei mai acquistato la nave. Non ho nulla contro la Galeb come tale, anche perché mi è stato raccontato che mio nonno, in passato, vi fosse imbarcato come marinaio. Inoltre, fa parte della nostra storia, ma è stato decisamente un progetto molto costoso. Se noi fossimo una città ricca, questo non sarebbe un problema. Siccome dobbiamo combattere con problemi quali la carenza di parcheggi, di posti asilo, l’autostazione, la nettezza urbana e il trasporto pubblico, la Galeb diventa un pugno nell’occhio. Ora che il restauro è in fase finale sarebbe inutile ‘eliminarla’. È una parte della storia e va raccontata e presentata in modo giusto per valorizzarla al massimo”.
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