Trenta giorni di carcere istruttorio. Un tanto dovrà scontare, per il momento, il 70enne Mirko Ružić, ex questore di Fiume, sospettato di avere investito con la sua automobile, in via Osijek in Valscurigne, un 49enne pedone per poi allontanarsi dal posto senza prestargli soccorso. L’uomo è morto poco dopo in ospedale. Ružić, dal canto suo, è stato fermato qualche ora più tardi e trasferito in commissariato per un interrogatorio. Ieri è apparso al cospetto del Pubblico ministero dove si è avvalso della facoltà di non rispondere in quanto, come ha detto il suo avvocato, “sotto choc dopo quanto accaduto”. Nel prosieguo di giornata, il sospettato è stato accompagnato in Istruttoria, dove il giudice, dopo averlo sottoposto a un secondo interrogatorio, ha disposto nei suoi confronti un mese di fermo preventivo, motivandolo con il pericolo di reiterazione del reato e di influenza sui testimoni. In seguito alla decisione del giudice, contro la quale c’è la possibilità di fare ricorso, che non esclude però l’obbligo di esecuzione della misura preventiva – scrive il sito burin.hr –, l’avvocato difensore di Ružić, Velimir Došen, si è rivolto brevemente ai giornalisti dichiarando che quella dei trenta giorni di fermo è una misura “troppo severa, nonostante il fatto si sia trattato di un incidente con conseguenze mortali. Dopo aver preso in visione l’incartamento, posso dire che per il momento non ci sono prove materiali – né sulla vettura né sulla salma della vittima – che il mio assistito abbia travolto con la sua automobile il pedone. Sarà da appurare se stesse già giacendo sulla carreggiata”. Se non ci sono prove, che cosa ne diciamo per l’omissione di soccorso? Mirko Ružić si è già reso protagonista in passato di una serie di pesanti infrazioni del Codice della strada.
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