INTERVISTA Prof. Alen Ružić: «Porterò a termine i progetti entro la fine del mandato»

Il direttore del Centro clinico-ospedaliero di Fiume da due anni tira le somme ed elenca gli importanti piani in fase di realizzazione in attesa dell'inaugurazione dell'opedale per la donna e il bambino

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INTERVISTA Prof. Alen Ružić: «Porterò a termine i progetti entro la fine del mandato»
Il prof. Alen Ružić, direttore del CCO di Fiume. Foto: RONI BRMALJ

Il prof. Alen Ružić è alla guida del Centro clinico-ospedaliero da due anni. L’inizio del suo mandato ha coinciso con l’arrivo del virus SARS-CoV, ovvero con lo scoppio della pandemia di Covid-19, che ha letteralmente rivoluzionato la quotidianità ospedaliera, fatta sì di situazioni imprevedibili, ma non come quest’emergenza sanitaria. Una sfida che il direttore, con il sostegno di medici, infermieri e di tutto il personale, ha saputo affrontare e superare. Sarà sicuramente un momento indimenticabile l’inaugurazione dell’Ospedale per la donna e il bambino a Sušak, che entro quest’anno dovrebbe entrare in funzione.

È giunto alla metà del suo mandato. Intende rimanere fino alla fine? Che cosa ha caratterizzato questi due anni?
“Sono stati due anni molto dinamici e intensi, che sono trascorsi in un attimo. Sono in corso importanti progetti infrastrutturali, organizzativi e altri inerenti al miglioramento del sistema ospedaliero in numerosi segmenti chiave del CCO. La mia priorità è quella di portarli a termine entro la fine del mio mandato, che è iniziato, appunto, con la prima ondata della pandemia e con il progressivo aumento del numero dei pazienti contagiati. È stato un vero e proprio management di crisi a tutti i livelli di gestione di quest’enorme sistema sanitario qual è l’ospedale. In breve tempo siamo riusciti ad assicurare tutte le condizioni materiali e del personale. Bisognava soprattutto garantire la sicurezza del personale e dei pazienti dai contagi ospedalieri, a partire dai dispositivi di sicurezza, dalla segnaletica che indicava i percorsi ‘puliti’ e quelli ‘a rischio’ all’interno dell’ospedale, ampliare la rete degli impianti di gas medicali, in caso di qualche guasto tecnico. Ci sono stati periodi in cui erano ricoverati oltre 250 pazienti Covid, compreso il Centro per la respirazione assistita, dov’erano in cura i pazienti più gravi di tre Regioni. Inoltre, bisognava organizzare il lavoro in modo che tutti gli altri reparti funzionassero regolarmente. Ce l’abbiamo fatta, ma è stato davvero un lavoro impegnativo e di grande responsabilità.
Parallelamente siamo riusciti a terminare, entro i termini previsti, i lavori edili al nuovo ospedale e procedere con l’equipaggiamento di questa struttura che rappresenta il maggiore investimento nella sanità della Croazia: 1,2 miliardi di kune (circa 159,4 milioni di euro), assicurati dal governo Plenković. In collaborazione con un team internazionale di esperti, finanziato dalla Banca europea per gli investimenti, è stata avviata la realizzazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica e di quello preliminare per la terza fase, che prevede la costruzione di una struttura, sempre a Sušak, dove un giorno verrebbe trasferito tutto il Centro clinico-ospedaliero. Considerato il valore del progetto e la sua importanza strategica, in quest’attività sono stati inclusi i rappresentanti delle autorità locali, dell’Università e del Ministero della Sanità, oltre ai professionisti del CCO, con a capo la prof.ssa Renata Dobrila Dintinjana, assistente del direttore per la qualità. In tutto sono state spese 9.000 ore di lavoro in due anni.
Grazie a tutto ciò, ora siamo pronti per procedere con la realizzazione del sogno degli abitanti di Fiume: l’ospedale sotto un unico tetto. Il progetto è davvero ambizioso e a lungo termine, per cui richiede la suddivisione in fasi. In questo senso è importante pure la strategia del CCO per il periodo 2021-2025, un documento che permette uno sviluppo pianificato in tutti i segmenti, come pure la massima produttività in base alle priorità della professione e le esigenza della comunità.
In questi due anni siamo riusciti pure a proseguire con lo sviluppo professionale nella medicina, introducendo nuovi metodi di cura e migliorando il servizio per i nostri pazienti, tenendo conto delle priorità e delle peculiarità della sanità d’avanguardia. Uno degli elementi chiave per lo sviluppo è il personale. Siamo molto soddisfatti del gran numero di giovani medici che sono stati assunti in questi due anni. Inoltre, siamo riusciti a stabilizzare la situazione finanziaria.
Recentemente abbiamo concluso il processo di trasformazione della rete digitale, che include pure la farmacia online, una misura che contribuirà sicuramente alla razionalizzazione e al controllo delle spese. Una delle priorità è il controllo delle ore straordinarie, ma in modo che non vengano applicate restrizioni di alcun genere, incluse le liste d’attesa. Nell’ambito della riforma del sistema sanitario abbiamo avviato un piano inerente al monitoraggio delle performance cliniche e il nostro intento è continuare a implementarlo”.

Il nuovo ospedale dovrebbe venire inaugurato nella seconda metà di quest’anno. Come procede la dinamica dei lavori e qual è la situazione relativa alla terza fase del progetto?
“I lavori di costruzione dell’ospedale si sono conclusi nei termini previsti. Ora è in corso una fase molto impegnativa, quella dell’equipaggiamento, che sta procedendo secondo la dinamica prevista. Stiamo parlando di 70mila metri quadrati di superficie, dei quali 40mila sono ambienti sanitari da equipaggiare seguendo gli standard internazionali. Per il momento tutto sta procedendo nel migliore dei modi. Per quanto riguarda la terza fase del progetto, alla fine del 2022 i nostri consulenti internazionali ci hanno recapitato la versione finale dell’analisi. Il documento rappresenta la base per le attività future che si svolgeranno in collaborazione con il Ministero della Sanità e gli organismi nazionali e internazionali competenti”.

Che cosa ne sarà degli edifici dell’attuale Clinica di ginecologia e ostetricia e dell’Ospedale pediatrico?
“L’area di Costabella, dov’è situata la Clinica, appartiene alla Città di Fiume. Secondo le informazioni a nostra disposizione, dopo il trasferimento la destinazione d’uso per tutta la zona verrà modificata in base al piano urbanistico. L’edificio della Clinica di ginecologia verrà ristrutturato e riqualificato. L’intento è di assicurare condizioni migliori per i reparti che attualmente hanno una carenza di spazio. Pertanto verranno destinati all’ampliamento della Clinica di radioterapia e oncologia, nonché della cura delle malattie della testa e del collo e di altri reparti. La riqualificazione dell’edificio permetterà lo sgombero di altri spazi all’interno del CCO, il che consentirà di risolvere i pluriennali problemi di spazio presenti in diversi reparti, tra i quali la psichiatria infantile e adolescenziale”.

Qual è l’attuale situazione finanziaria del CCO e quanto influiscono sulla stessa la crisi energetica e l’inflazione?
“La situazione finanziaria è stabile, i debiti nei confronti dei fornitori vengono pagati regolarmente e la fornitura con i farmaci e il materiale sanitario è assicurata. Lo stesso vale per i versamenti ai dipendenti. Inoltre, di anno in anno il passivo, prodotto prima del mio mandato, si sta riducendo nonostante la pandemia, la crisi energetica e l’inflazione. Nei primi quattro mesi dell’anno scorso abbiamo avuto un notevole aumento delle spese per l’energia, ma grazie alle misure governative questo problema è rientrato. Rimane quello dell’aumento dei prezzi degli alimentari, ma comunque per il momento riusciamo a mantenere la stabilità finanziaria.
Inoltre, siamo riusciti pure a realizzare diversi progetti legati all’acquisto di attrezzatura all’avanguardia per la cardiologia, la radiografia, l’otorinolaringoiatria, mentre si stanno concludendo i lavori d’equipaggiamento del Centro diagnostico di pneumologia per la broncoscopia, della nuova sala angiografica, nonché del laboratorio Spect-ct (Tomografia a emissione di fotone singolo, nda), fondamentale per la medicina nucleare. Nel corso del 2022 è stato rinnovato completamente il sistema informatico”.

E in quanto alle liste d’attesa?
“È un argomento complesso. Comunque, grazie alla buona comunicazione con l’Ente croato per l’assicurazione sanitaria (HZZO) e il Ministero della Sanità, ma soprattutto a quella con i medici di famiglia, riusciamo a mantenere le liste d’attesa entro dei limiti accettabili e si tratta di visite che non sono urgenti. È importante sottolineare, però, che qualsiasi problema sanitario grave viene risolto senza le liste d’attesa e tramite l’impegnativa C2, che viene inviata dal medico di famiglia. Indipendentemente dal tipo di impegnativa, i pazienti oncologici vengono visitati immediatamente. Quando si parla delle liste d’attesa è d’obbligo citare la risonanza magnetica. Si tratta di una visita che deve venire pianificata bene, anche a causa della sua durata. Nonostante le difficoltà e i guasti ai macchinari, riusciamo a mantenere le liste d’attesa entro dei limiti accettabili. Nell’interesse dei pazienti, queste visite vengono effettuate ogni giorno, dalle ore 7 alle 22, inclusi i fine settimana”.

Come commenta la carenza di personale medico, soprattutto di infermiere?
“La carenza di profili professionali quali infermiere, logopedisti e ingegneri radiologi è presente in tutto il Paese e anche all’estero. I bandi di concorso per infermiere vengono pubblicati una volta al mese e viene assunto il personale disponibile sul mercato. Contemporaneamente tentiamo di trattenere questi profili professionali, liberandoli dai compiti amministrativi che esulano dalla loro professione. Cerchiamo pure di promuovere questa professione tra gli alunni delle scuole non solo a Fiume, ma in giro per il Paese, come pure di aumentare la quota d’iscrizione per questo profilo. Nell’Università di Fiume è stato aperto il corso di laurea per logopedisti, per cui speriamo che questo risolverà almeno parzialmente il problema della carenza”.

Dopo i cambiamenti nell’organico avvenuti in seno alla Clinica di radioterapia, si è giunti a dei miglioramenti relativi ai pazienti. Quali sono?
“I pazienti oncologici sono particolari e richiedono la massima attenzione a tutti i livelli, dalla diagnosi alla cura, alla qualità della vita. In seno alla Clinica è stato predisposto che le visite e le terapie vengano prenotate con esattezza per rendere l’attesa del paziente quanto più breve. Qualche giorno fa è stata aperto un ambulatorio per i pazienti che non hanno bisogno di rimanere tutto il giorno nel day hospital, ma che vengono per ritirare i medicinali oppure per sottoporsi a terapie di breve durata. È stato organizzato un altro ambulatorio dove i medici specialisti vengono a visitare i pazienti, i quali di conseguenza non devono recarsi in altri reparti. Un’altra novità, che è stata ben accettata dai pazienti, riguarda le prenotazione per le visite di controllo (TAC, risonanza magnetica, colonoscopia), che vengono fatte da un coordinatore. Per i medici oncologi vengono organizzati corsi d’aggiornamento indirizzati all’introduzione di nuovi metodi di cura. A questo scopo gli aggiornamenti vengono svolti pure nell’Ospedale universitario di Lubiana. Grazie a questo sviluppo professionale siamo stati in grado d’introdurre l’uso delle pompe elastomeriche, un dispositivo medico monouso sterile utilizzato in oncologia per l’infusione continua e costante di farmaci iniettabili per via sottocutanea ed endovenosa. Può essere usato sia in regime ospedaliera, sia in ambulatorio, sia a domicilio del paziente. Inoltre, è stato realizzato un regolamento di procedura, adeguato ai protocolli europei per determinati tumori, come pure del materiale educativo per i nostri pazienti. Mi fermo qui, ma sono in arrivo anche altre novità”.

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