
Quando c’è da approvare la proposta del Bilancio di previsione per l’anno successivo, in un modo o nell’altro, anche con il voto da chi non te lo aspetti, il sindaco di Fiume è riuscito sempre a sventare l’ipotesi che si debba andare a elezioni anticipate. Il primo cittadino Marko Filipović (SDP), da tre anni alla guida della città, si è visto negare più volte il sostegno di quelli che sono tradizionalmente gli alleati per diverse questioni importanti.
Ogni anno, regolarmente, viene bocciato il resoconto della direzione dell’azienda “Čistoća”, anche con larga maggioranza. Per il sindaco può essere un momento di disagio, ma nulla di più. Il fatto che il rapporto del direttore della municipalizzata sia stato respinto non è in alcun modo vincolante, per cui se ne prende atto senza alcun impegno, se non quello morale, di provvedere a migliorare le cose. L’atteggiamento dei consiglieri, da sinistra a destra, esclusi quelli dell’SDP, la cui obbedienza è scontata, altro non sono che i portavoce dei cittadini, almeno in questo caso.
Nell’ora dedicata alle attualità, con le interrogazioni dei consiglieri rivolte al sindaco, si parla spesso del malfunzionamento dei servizi comunali e tra i temi più gettonati troviamo quasi sempre o “Čistoća” o “Autotrolej”. Dei problemi dell’azienda di trasporti pubblici riferiamo con una certa frequenza, ma oggi ci soffermiamo su quella preposta alla nettezza urbana e alla rimozione dei rifiuti solidi urbani, nonché di altre attività come la manutenzione del verde pubblico.
Ci soffermeremo su uno dei segmenti, sicuramente collegato a tanti altri, ma che ci si presenta davanti quotidianamente. Basta e avanza in questi giorni di caldo in cui certi disagi si amplificano con la fermentazione dei rifiuti che deponiamo nei cassonetti e, purtroppo, anche intorno a loro. Il sito dell’azienda illustra una situazione quasi idilliaca, ma l’efficienza del servizio informativo non rispecchia la realtà. Anche prima di entrare nell’Unione europea, la Croazia si è impegnata ad adoperarsi anche nel campo della gestione dei rifiuti, promettendo di adottarne gli standard.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
Il problema nasce a monte
Il modello di raccolta dei rifiuti, quelli misti e la differenziata, a Fiume e sul territorio amministrativo delle città di Buccari, Crikvenica e Castua, nonché dei Comuni di Kostrena, Viškovo, Klana, Jelenje e Čavle, tutti comproprietari della municipalizzata “Čistoća”, comprende due categorie di utenze: case unifamiliari, fino a 3 unità abitative e condomini residenziali multipli, con 4 o più appartamenti. L’adozione del nuovo sistema procede a fasi, con la distribuzione gratuita dei set di contenitori individuali composti da quello verde per il misto, giallo per la plastica e il metallo e quello blu per la carta. Si è iniziato con le periferie procedendo gradualmente verso Fiume. Città e Comuni del circondario si sono attrezzati prima anche con i contenitori per i condomini, chiusi a chiave o apribili con la scheda. Oltre due anni fa, sono stati consegnati anche alle case monofamiliari in gran parte del territorio amministrativo di Fiume, ma non vengono utilizzati. Ci si ritrova quindi con un set di bidoni di plastica in giardino, ingombranti, ma soprattutto inutili. Dall’altra parte del giardino ci sono i cassonetti comuni, che si condividono con i vicini, ma non solo con loro… Condividiamo un’esperienza personale con il consigliere e vicepresidente del Consiglio cittadino, Željko Jovanović (SDP), il quale ha sorpreso una persona scendere dall’automobile accanto al cassonetto del vecchio tipo, quindi aperto a tutti, per depositarvi il proprio sacchetto delle immondizie. È una consuetudine nei rioni periferici di Fiume, dove non sono ancora stati collocati i contenitori collettivi di nuova generazione. Il consigliere Jovanović ha giustamente sottolineato il ruolo dei cittadini che vogliono fare i furbi. In realtà, furbo è il sistema, che suggerisce ai più scaltri il modo per risparmiare sulla bolletta. Il servizio di rimozione si paga in base al numeo di prelievi per le utenze unifamiliari e in base al numero di aperture dei contenitori collettivi codificati.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
Ragionamento semplice
Perché riempire il proprio bidone se si può riporre il sacco con i rifiuti “a valle”, nel luogo più vicino, non ancora raggiunto dai servizi evoluti? Stesso discorso per esempio, per i residenti nei condomini di Zamet, dove sono stati sistemati i contenitori di nuova generazione. Perché registrare tutte le volte l’apertura (a pagamento) del proprio cassonetto se “a valle” si può farlo gratuitamente? Ci sono coloro che caricano a bordo della propria auto, quando si recano al lavoro, anche i rifiuti domestici, un atteggiamento quantomeno discutibile e, se vogliamo, poco onesto. C’è anche un’alternativa peggiore, ed è quella che notiamo proprio nelle zone raggiunte dai cassonetti “intelligenti”. Se non mi va di pagare e se non ho la macchina per scaricare i miei rifiuti nei cassonetti di un rione confinante, i sacchi li lascio per terra.
Ora, però, il cerchio si stringe e nuovi quartieri verranno provvisti dei cassonetti “a gettone”. I residenti di questi rioni oggi si lamentano delle furberie dei vicini che giungono dalle periferie, ma domani, forse, saranno essi stessi a fare tesoro delle esperienze raccolte, facendo la stessa cosa fino all’esaurimento delle oasi felici e gratuite.
All’origine del problema non ci può essere soltanto la natura umana che ci porta ad adattarci a ogni situazione cercando di limitare i danni. Non sarebbe stato il caso, forse, di aspettare, anche un anno o due, ritardando le operazioni, distribuendo i contenitori individuali e sistemando quelli condominiali nell’intera area coperta dalla “Čistoća” in un lasso di tempo più contenuto? Per come stanno le cose in questo momento, rimane un’autostrada per l’inciviltà e la maleducazione.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
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