In vacanza sì, ma con timore

Dopo due anni di pandemia, l’industria dell’ospitalità era tornata a sperare in una netta ripresa, ma l’attuale dramma in Ucraina rischia di rovinare i piani

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In vacanza sì, ma con timore

Dopo due anni di pandemia, gli albergatori e l’industria dell’ospitalità in generale, erano tornati finalmente a sperare in una forte ripresa del turismo, a partire dall’imminente periodo pasquale, per arrivare alla stagione turistica vera e propria. Nessuno avrebbe immaginato un altro stop causato da una guerra ma, purtroppo, questa è l’attuale realtà. Visti gli odierni eventi in Ucraina nulla risulta essere ormai prevedibile né scontato, anzi, il drammatico scenario infonde molti timori. Quale impatto avrà, o meglio, lo ha già il conflitto in corso sul settore turistico nazionale e, nello specifico, su quello della Regione litoraneo-montana? Sembra ovvio che, a causa dei recenti sviluppi, si dovranno eliminare i mercati ucraino e russo dagli arrivi turistici, almeno per quest’anno, e che il turismo in generale, come pure la ristorazione e il commercio (ma anche svariati altri settori) ne soffriranno. Come reagiranno gli altri vacanzieri e viaggiatori? Nel momento in cui si riapriranno le frontiere, l’apprensione crescerà? Le persone, nonostante tutto, si sposteranno o la voglia di andare in vacanza scemerà?

A detta del direttore delle vendite dell’azienda Jadran Hoteli, Damir Balenović, tra gli albergatori c’è sicuramente non poca preoccupazione per il settore e le sue sorti relative alla stagione turistica ma, per il momento, bisogna andare passo per passo e concentrarsi sui termini pasquali i quali, per ciò che riguarda gli ospiti tedeschi, sono stati confermati.

“Trattasi di nostri ospiti tradizionali i quali, ogni anno, scelgono Fiume e il nostro albergo Jadran per il loro soggiorno in Croazia. Sono mancati soltanto nei primi due anni del Covid, 2020 e 2021. Abbiamo la conferma anche per altri due gruppi, uno spagnolo e un altro polacco, mentre in data 15 aprile aspettiamo una comitiva di francesi. La durata della loro visita s’aggira da uno a quattro giorni”, ha spiegato il responsabile, da noi interpellato per una dichiarazione in merito, rilevando che, per ciò che riguarda le prenotazioni individuali per il momento non ve ne sono tante, ma si spera nelle prenotazioni che generalmente partono due settimane prima della Pasqua.

Gli albergatori sperano che entro la prossima stagione turistica, le cose si sistemeranno

Ottimismo con cautela

Il fondatore e responsabile dell’albergo integrato “Molo Longo”, Josip Prskalo, si è detto invece molto ottimista in merito al successo della prossima stagione estiva. “Finora, relativamente a febbraio e marzo, abbiamo effettuato più pernottamenti che nel 2019. Ovviamente il 2020 e il 2021 sono stati anni critici, di chiusura. Dopo quelli non abbiamo più timore di nulla. Certamente gli ultimi eventi accaduti ci hanno lasciati tutti senza parole, facendoci riflettere per l’ennesima volta sul domani, sul lavoro, ecc. Fiume, però, è una città di transito, in cui gli ospiti, che sono fondamentalmente tedeschi, italiani, francesi e polacchi, si fermano per pochi giorni, ragion per cui sono convinto non vi saranno molti storni. Probabilmente a farne le spese sarà il mese di aprile, ma già a inizio maggio ci aspettiamo una bella ripresa, che durerà fino alla fine della stagione”, ha dichiarato.

“Prima dello scoppio della guerra in Ucraina il numero delle prenotazioni era molto alto e il periodo inerente alle imminenti festività pasquali sembrava promettente. Alcuni giorni in seguito allo stesso, però, abbiamo notato un trend di rallentamento e, ultimamente, d’arresto, con numerose cancellazioni. Nessuno ha esplicitamente spiegato la ragione delle nuove scelte, potrebbe anche darsi c’entri qualcosa il rincaro della benzina ma, in ogni caso, è fuori dubbio vi siano delle difficoltà e, per ciò che mi riguarda, sono collegate con il conflitto in atto”, ci ha riferito, dal canto suo, il presidente dell’Associazione degli affittacamere di Fiume, Dženan Čaušević, secondo il cui parere, con l’arrivo dell’estate e delle temperature alte, le persone cominceranno a ignorare paure e preoccupazioni richiedendo nuovamente le nostre strutture. La questione sarà capire quanti effettivamente lo faranno, quali ripercussioni la guerra avrà sul turismo in generale e se bisognerà adattare i prezzi alla situazione.

Quanto risentirà il turismo a Fiume?

Futuro incerto

“Dipende tutto da come si evolveranno gli eventi. Relativamente ai turisti ucraini, una settimana prima che accada tutto, avevamo ospitato una coppia proveniente da una cittadina ai confini con la Polonia. Il sentore dei disordini in quei territori era già presente e, al loro scatenamento, sono rimasti bloccati dal panico, non sapevano che cosa fare, chi contattare, come comportarsi. Ovviamente gli abbiamo offerto di rimanere, ma hanno preferito rientrare. Siamo in contatto e, se ne avranno bisogno, siamo qui”, ha concluso Čaušević.

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