Immersione totale nella storia della pescheria di Fiume

Nell’ambito del festival «Fiumare», Theo de Canziani e Marin Kirinčić hanno guidato un tour tra architettura e fauna marina, presentando anche una mostra sui granchi

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Immersione totale nella storia della pescheria di Fiume
Marin Kirinčić illustra la fauna marina. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Quando c’è Theo de Canziani a fare da guida, non ci sono dubbi: sarà sicuramente un’esperienza indimenticabile. E così è stato anche alla pescheria di Fiume, dove, oltre alla sua conduzione impeccabile, è stata pure presentata la mostra fotografica “koRAK dalje u otkrivanju RAKova” (Un passo avanti nella scoperta dei granchi), con le fotografie di Pero Ugarković e curata dallo stesso de Canziani e da Marin Kirinčić del Museo di Storia naturale di Fiume. Kirinčić ha arricchito il tour con un’analisi dettagliata degli organismi marini del nostro mare, che spesso finiscono sulle tavole fiumane, preparati con sapiente maestria.

Contatto tra terrestre e marino
“La nostra mostra è strettamente legata alla pescheria: abbiamo scelto questo luogo per esporre le immagini dei nostri organismi marini, proprio qui dove è evidente il contatto tra il terrestre, cioè noi, e il marino. Vogliamo far conoscere alle persone l’importanza di questi animali e come alcuni di essi stiano scomparendo a un ritmo così veloce che spesso nemmeno ce ne accorgiamo. Parleremo soprattutto di granchi, e attraverso loro, speriamo di illustrare la biodiversità del mare”, ha detto Kirinčić. All’interno della pescheria ha poi parlato di gamberi, scampi, diversi tipi di granchi e molte altre specie presenti nei nostri mari, che fanno parte della catena alimentare e, attraverso i pesci, influiscono anche su di noi.
Jakov Karmelić, membro del comitato organizzativo del festival Fiumare 2024, ha ribadito l’importanza della biodiversità e della sua tutela: “La biodiversità è un aspetto centrale della vita marina, e la sua conservazione è fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema. È nostro dovere sensibilizzare il pubblico su questi temi”. Karmelić ha ricordato la lunga collaborazione con il Museo di Storia naturale, giunta ormai all’undicesima edizione del festival, e ha lodato Theo de Canziani per la sua abilità nel far rivivere la pescheria – descritta come una “cattedrale del pesce” da Michael Palin, uno dei membri del celebre gruppo britannico Monty Python durante una sua visita a Fiume diversi anni fa –, che da oltre un secolo serve la comunità fiumana.
Anita Hodak, pedagogista museale, ha sottolineato l’impegno del Museo di Storia naturale nell’offrire contenuti inclusivi e ha salutato la traduttrice del linguaggio dei segni croato, Larisa, che ha garantito l’accessibilità dell’evento alle persone ipoudenti.

Theodor de Canziani.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Quarnero, biodiversità straordinaria
Durante l’incontro guidato, de Canziani e Kirinčić hanno fornito un’immersione completa nella storia della pescheria e nella straordinaria biodiversità del Quarnero, illustrata attraverso immagini spettacolari di granchi e crostacei. Ogni racconto di de Canziani è stato un tuffo nel passato, portando alla luce l’importanza storica e culturale di un luogo che, un tempo, ispirava magnati, scultori e architetti, lasciando in eredità opere non solo funzionali, ma anche simboliche, progettate con cura e visione.
Dove oggi si trova la pescheria, un tempo c’era il mare. Nel 1825, a causa della necessità di espandere una città che era molto angusta, si avviò il riempimento dei terreni. L’antica via Ivan de Zajc, che un tempo si chiamava via del Lido, porta un nome che testimonia la presenza del mare in passato. In precedenza, la macelleria e la pescheria si trovavano in Piazza delle Erbe (oggi piazza Kobler), ma per motivi igienici fu necessario trasferirle dal centro. La visione di una città più grande, funzionale e bella fu affidata all’architetto Antonio Deseppi, che nel 1866 ebbe il compito di realizzare questo progetto. A causa dell’alta salinità l’edificio della pescheria iniziò a deteriorare e fu demolito nel 1912. A Carlo Pergoli, architetto fiumano, venne affidato di progettarne una nuova pescheria ed egli la concepì come una basilica romana, con una navata centrale e due navate laterali, e il frontone che rappresentava un vero e proprio tempio del pesce. I lavori iniziarono nel 1913, concludendosi nel 1916. Negli anni successivi, Fiume sviluppò ulteriori padiglioni alimentari, con rilievi in terracotta che indicavano cosa venisse venduto all’interno. De Canziani si è soffermato anche sugli edifici adiacenti alla pescheria, ognuno dei quali nasconde bellissime storie, come, ad esempio la Casa Turca, sede del consolato greco-turco all’epoca.

Venezia come ispirazione
Nella costruzione della pescheria è stata osservata la tradizione romana di mescolare mattoni e pietra. Carlo Pergoli trasse ispirazione da Venezia e, con l’aiuto di Urbano Bottasso, realizzò un bassorilievo sullo stemma all’ingresso della pescheria. Pergoli affidò le decorazioni esterne (in stile secessionista viennese) allo scultore veneziano Urbano Bottasso, che realizzò i capitelli, le quattro fontane all’interno della pescheria e gli ornamenti sulla facciata. Sui capitelli dei pilastri e sulla facciata, Bottasso collocò riproduzioni della ricca fauna marina: granchi di pietra, polpi, pesci e crostacei sembrano vivi e invitano i passanti a entrare laddove troveranno sicuramente qualcosa di loro gusto per un pranzo a base di pesce.
All’interno, de Canziani ha fatto notare che il pavimento in ceramica gialla, lo stesso utilizzato lungo i marciapiedi di Abbazia, è eccellente perché antiscivolo. Bottasso realizzò il fregio in marmo e pietra d’Istria con varie raffigurazioni e agli angoli quattro fontane identiche che mostrano due dentici, una conchiglia come lavandino e un pesce sopra. Sui tavoli a livello delle mani ci sono anche ganci per pesare il pesce. Ogni dettaglio è stato pensato con grande cura. Pergoli progettò la pescheria affinché le persone potessero trovare riparo all’ombra come in una basilica. Nella progettazione di questo padiglione si è voluto realizzare un edificio moderno e funzionale, non solo pratico ma anche bello. Pergoli è di qui, ma se ne parla poco. Chissà perché.

La bellissima pescheria fiumana.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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