Il tumore al seno può venire sconfitto

Prevenzione e diagnosi precoce sono le formule vincenti per combattere questa patologia. Purtroppo, la percentuale di donne che si sottopongono alle visite è ancora molto basso

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Il tumore al seno può venire sconfitto
Le relatrici Helena Glibotić Kresina, Emina Grgurević e Petra Valković Zujić. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Il Mese rosa, ovvero ottobre, così definito tradizionalmente, in quanto dedicato alla prevenzione e alla lotta del tumore al seno, una delle patologie oncologiche più diffuse tra le donne. In questo contesto, nel corso di tutto il mese, numerose iniziative vengono promosse sia a Fiume che nel resto della Regione litoraneo-montana al fine di sensibilizzare e aumentare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, che può fare la differenza nella lotta contro la malattia.
Così anche ieri, nell’Aula consiliare in Corso, si sono tenute tre brevi conferenze organizzate congiuntamente dalla Casa di salute regionale dell’Istituto di salute pubblica, dal Centro clinico-ospedaliero di Fiume, con il supporto della Città di Fiume e della Regione.
A trattare i temi, il medico Helena Glibotić Krhsina, sempre in prima linea per quanto riguarda le campagne di prevenzione e le radiologhe, rispettivamente la direttrice della Casa della salute, Emina Grgurević e la docente Petra Valković Zujić.
“Partecipare alle iniziative di Ottobre Rosa è un modo per contribuire attivamente alla lotta contro il tumore al seno e siamo orgogliosi di essere stati i primi ad avviare una campagna di prevenzione con controlli gratuiti, che poi è stata elevata a livello nazionale”, ha detto Glibotić Kresina ed è stato appunto questo il tema del suo intervento. “Il tumore al seno colpisce una donna su otto. In molti casi, però, si può prevenire o comunque diagnosticare in fasi molto precoci. La neoplasia si presenta come la più frequente nel genere femminile in tutte le fasce di età. Grazie però ai continui progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce, nonostante il continuo aumento dell’incidenza, di tumore al seno oggi si muore meno che in passato. Per questo, già nel 2004 nella nostra Regione è stato varato il progetto pilota di prevenzione e nel 2006 è stato avviato il Programma nazionale di screening della diagnosi precoce, in cui vengono invitate ad aderire le donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni, le quali effettuano l’esame mammografico ogni due anni. Da quei modesti inizi, quando solo il 20% delle donne veniva alla visita, siamo arrivati a oltre il 70% in Regione, ma non in tutto il Paese, dove risulta che soltanto il 53% delle donne risponde all’appello. Purtroppo, nel 2023, a livello nazionale 61 donne hanno perso la battaglia contro il cancro al seno e dal 2013 ad oggi ben 760 donne hanno perso la vita a causa di questa malattia.
Nel nostro piccolo, l’interesse non manca, grazie anche alla Regione che, assieme a quella istriana, ha acquistato un mammografo mobile ciascuna. Un vero è proprio furgoncino dotato di tutte le attrezzature necessarie per raggiungere le località più distanti e poco accessibili. Oggigiorno, grazie ai controlli regolari preventivi, tantissime neoplasie sono state diagnosticate per tempo e curate. Consiglio a tutte le donne di accedere alle visite poiché il cancro al seno è curabile se si arriva in tempo”.
Le visite senologiche vengono eseguito con un’attrezzatura particolare e quelli di ultima generazione possono rilevare i più piccolo cambiamenti nel tessuto. La direttrice della Casa della salute, Emina Grgurević, nel suo intervento, ha sottolineato che si tratta di un grande passo avanti in quanto la Regione investe ingenti somme di denaro per questo tipo di attrezzature. “La prevenzione tramite regolari controlli porta a una diagnosi precoce, che a sua volta, dà modo alla pazienti di curarsi per tempo. Per questo motivo, questo tipo di strumenti sono il meglio di una diagnosi non invasiva e tempestiva nel prevenire le patologia cancerogene del seno”.
Tutte le possibilità di una diagnosi precoce dopo uno screening, era il tema trattato da Petra Valković Zujić, la quale ha specificato che grazie ai progressi diagnostici e al crescente interesse attivo delle donne, oggi molti tumori al seno vengono scoperti nella loro fase iniziale. Ciò consente trattamenti chirurgici meno invasivi e terapie più efficaci, tanto da registrare un tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi superiore all’88%. Inoltre, il tumore al seno è tra i tre tipi di cancro per cui la mortalità è diminuita più marcatamente negli ultimi decenni (insieme a quelli dello stomaco e del colon-retto). L’approccio terapeutico si è evoluto, diventando sempre più personalizzato, con terapie mirate alle specificità cliniche e biologiche del tumore di ogni paziente. Anche in questi casi, quando la diagnosi è positiva, oltre al trattamento chemioterapeutico si procede a una radioterapia per eliminare tutte le cellule cancerogene che potrebbero attivarsi in seguito.

Grande interesse per l’incontro.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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