Il sistema sanitario nel XIX secolo

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Il sistema sanitario nel XIX secolo

L’Archivio di Stato di Fiume ha ospitato ieri la 18ª edizione del convegno scientifico sul tema “Fiume e i fiumani nella storia della medicina”, evento al quale hanno preso parte una ventina di esperti nel campo. Come spiegato dal professor Ante Škrobonja, il convegno è stato diviso in due parti: la prima riguardava temi legati a Fiume e alla sua storia nel campo della salute pubblica, mentre nella seconda sono stati proposti argomenti relativi ad altri Paesi, città e fenomeni.

“All’evento hanno preso parte anche storici della medicina provenienti da Slovenia, Italia, Bosnia ed Erzegovina e Serbia – ha puntualizzato Škrobonja –. L’interesse che abbiamo riscontrato superava le nostre possibilità, in quanto questo avrebbe richiesto ulteriori mezzi e anche più tempo, due o tre giorni di durata dell’evento, per cui abbiamo dovuto respingere diversi esperti che avrebbero voluto prendere parte al convegno. In passato avevamo organizzato il convegno in altri ambienti – dal Palazzo del governo al Museo civico –, nonché proposto escursioni lungo i sentieri della storia della medicina. Questa volta abbiamo deciso di organizzare l’evento nell’Archivio di Stato per motivare gli esperti a esplorare la nostra storia in quest’ambiente.”
Varietà di temi
“Vorrei anche puntualizzare che questo è l’unico convegno ormai tradizionale sulla storia della medicina in questi territori. È organizzato dalla Società scientifica nazionale per la storia della salute, dall’Archivio di Stato e dalla Facoltà di Medicina di Fiume con il sostegno della Città e della Regione litoraneo-montana. Siamo riconosciuti a livello nazionale e anche fuori dai nostri confini. I riassunti degli articoli scientifici vengono raccolti negli Atti del convegno, anche se la nostra Società pubblica pure una rivista, ’Acta medico-historica adriatica’, nella quale si trovano i materiali che vengono presentati anche durante i nostri convegni. Nelle classifiche internazionali la nostra rivista detiene il sesto/settimo posto tra alcune decine di pubblicazioni scientifiche. Anche questa volta abbiamo proposto una varietà di temi che vengono presentati anche in varie lingue. I colleghi italiani espongono in italiano, quelli sloveni in sloveno e via dicendo”, ha concluso Škrobonja.

Salute: grande tema del XIX secolo
Al convegno ha presenziato anche la capodipartimento per la sanità e la previdenza sociale della Città di Fiume, Karla Mušković, la quale ha salutato i presenti e si è detta certa che nell’ambito dell’evento verranno presentati numerosi nuovi dati.

Il convegno è stato aperto con il tema “Confronto del tasso di natalità e mortalità a Fiume con i comuni del circondario nel XIX secolo”, presentato dalla dott.ssa Tatjana Čulina, specialista di medicina scolastica, la quale ha rilevato che nel XIX secolo in questi territori si investì molto nella cura della salute pubblica con interventi di rinnovo di antichi ospedali e l’edificazione di nuovi. I dati relativi a Fiume vengono paragonati a quelli dei Comuni di Buccari, Castua e Grobnico.
“Nel XIX secolo, Fiume era il porto principale d’Europa, una città molto sviluppata dalla quale partì la rivoluzione industriale in queste terre, propagatasi in seguito anche nel resto dell’odierna Croazia – ha puntualizzato la dott.ssa Čulina –. Già nel XVIII secolo a Fiume operava una scuola di arte ostetrica, mentre ben presto vi giunsero una ventina di medici e chirurghi, due dentisti e un veterinario, vennero aperte le farmacie e via dicendo. Si trattava di un sistema sanitario avanzato e ben sviluppato per quell’epoca. Anche Buccari vantava uno standard notevole, mentre Castua e Grobnico non disponevano di un sistema sanitario degno di questo nome. Con la costruzione della ferrovia, che non toccava Buccari, anche questo Comune rimase indietro rispetto allo standard che vigeva a Fiume”, ha riferito la dottoressa, aggiungendo che nelle sue ricerche nell’Archivio di Stato ha comparato i dati di natalità e mortalità tra Fiume e i succitati Comuni.

Età media dei morti 19 anni
Sono stati elaborati i dati di più di 10mila persone battezzate e altrettante decedute, di cui pressappoco la metà nacque a Fiume. Il 10 per cento dei battezzati erano bambini illegittimi. Un’alta percentuale di figli illegittimi si riscontra anche nei dati relativi a Buccari, il che si riconduce al fatto che si trattasse di porti marittimi nei quali c’era una maggiore circolazione di persone.
Per quanto riguarda i decessi, è tragico che l’età media dei deceduti fosse di appena 19 anni. Infatti, all’epoca il 10 p.c. dei bambini moriva entro un mese dalla nascita, mentre ogni quarto bambino moriva prima di compiere il primo anno di vita. “Nel numero complessivo dei decessi, due terzi della popolazione moriva prima di compiere sette anni – ha precisato la dott.ssa Čulina –.
Tra gli adulti, invece, l’età media dei decessi era di 55 anni. La prima causa di morte erano diverse patologie, come la febbre, la pertosse e altro (i parroci che compilavano i registri parrocchiali non potevano fornire indicazioni più precise, come nemmeno i medici). Verso la fine del XIX secolo, però, le cause di morte diventarono più precise in seguito agli sviluppi nelle diagnosi“, ha concluso la dott.ssa Čulina.

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