
Il “nuovo ritmo della città” del sindaco di Fiume, Marko Filipović, è quello di “una tartaruga”. Parola di Nebojša Zelič, candidato sindaco di Možemo! L’accusa è arrivata a causa della lentezza della realizzazione del progetto di restauro della nave Galeb, che dopo essere arrivata nel porto di Fiume il 10 febbraio scorso, è ora ferma in attesa di non si sa ben cosa.
Secondo Zelič, Filipović non crede più nel progetto, ha paura di una nuova discussione in merito allo stesso in sede di Consiglio cittadino e non è in grado di portarlo a termine. “A questo punto sarebbe bene che Filipović dica quanto dovrà pagare in penali la Città all’Unione europea per non aver realizzato un progetto per il quale ha ottenuto dei mezzi vincolati. Così, almeno il suo successore saprà quanto dovrà sborsare a causa dell’attuale politica”, ha affermato il presidente di Možemo! a livello cittadino. “Noi riteniamo che il progetto della nave Galeb sia valido e importante, non solo perché è un bene culturale protetto della Repubblica di Croazia. Per noi, la Galeb è una nave che simboleggia efficacemente l’esperienza di Fiume nel turbolento periodo della Seconda guerra mondiale, nonché l’ottimismo dell’antifascismo che seguì e che in molti modi ha plasmato la nostra città. Il suo potenziale culturale e turistico è grande, e la storia che racconta è significativa non solo per Fiume e per la Croazia, ma per tutta l’Europa e il mondo, nel contesto del tema del Movimento dei non allineati trattato dall’allestimento museale. Si tratta, infatti, di un grande movimento politico da cui trassero grande beneficio anche l’industria e i lavoratori fiumani, nonché la società dell’ex Jugoslavia, che fu tra le ideatrici del Movimento dei non allineati. E ha davvero senso raccontare questa storia a Fiume, che fu una potenza industriale e marittima, e che negli anni del Movimento dei non allineati visse uno dei suoi apici”, ha dichiarato Renato Stanković, consigliere cittadino di Možemo! nel suo discorso in difesa del progetto.
I due hanno detto di non avere dati per poter affermare che il progetto sia stato gestito male, ma è più che evidente che le stime iniziali riguardo ai costi totali fossero sbagliate. Ciononostante, oggi non si può fare altro che andare avanti. “Ogni giorno che passa buttiamo via altri soldi dei contribuenti. La nave deve funzionare”, ha affermato Zelič.
I due hanno parlato a lungo anche del perché non si sia trovato un singolo imprenditore interessato a investire nel progetto per creare un bar sulla nave, ipotizzando su quali possono essere i motivi per i quali Filipović non ha ripetuto il bando di concorso per l’assegnazione della concessione. In ultima analisi, la loro conclusione è che il sindaco sia al momento del tutto disinteressato dal portare a termine un progetto che ha ereditato dalla precedente gestione e che non sente suo.
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