Il prof. Baccarini intervistato dagli alunni della Belvedere

Nell’ambito delle celebrazioni del 75º anniversario della scuola

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Il prof. Baccarini intervistato dagli alunni della Belvedere
Il direttore Denis Stefan introduce l’ospite agli alunni. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Quest’anno la Scuola elementare italiana Belvedere festeggia il 75º anniversario. Tra le tante iniziative volte a celebrarlo, gli allievi del gruppo scenico letterario, che include i ragazzi delle classi superiori, hanno pensato di realizzare delle interviste a personaggi noti e affermati, nonché ex alunni dell’istituto scolastico. Ad aprire la serie d’incontri è stato il prof. Elvio Baccarini, che ha “affrontato” le domande di Nika, Ivana, Dorothea, Noemi, Amber, Adam, Ante, Emma, Paola, Eva ed Elia, preparate con l’aiuto del prof. Roberto Nacinovich. Il direttore, prof. Denis Stefan, ha presentato l’ospite: “Elvio Baccarini, classe 1961, ha frequentato questa scuola quando essa operava nella vecchia sede, quindi l’ex Liceo, per poi laurearsi presso la Facoltà di Filosofia di Trieste. Tornato a Fiume, ha conseguito il magistero e in seguito il dottorato di ricerca. Finora ha scritto diversi libri ed è stato preside della Facoltà di Filosofia. Nel 2008 è stato insignito del Premio Città di Fiume”.

Quali ricordi ha del periodo trascorso tra i banchi di scuola, è stata la prima domanda. “I ricordi sono veramente tanti, dalla mia prima insegnante Lidia, a quella d’italiano, Graziella Srelz, che mi ha fanno amare la lingua e la letteratura italiane. In classe eravamo in 5 e ricordo che scrivevo poesie assieme alla mia compagna Laura Marchig”.
Agli alunni interessava sapere del suo percorso scolastico, dei momenti belli, di quelli meno belli, delle difficoltà e delle soddisfazioni. “Ricordo con piacere le gite, gli spettacolini che venivano organizzati, la solidarietà verso i bambini meno fortunati. Non ero molto bravo nello sport e nel disegno, anche se mi impegnavo. Ho avuto due momenti difficili durante gli studi universitari, quando pensai di mollare tutto, ma grazie al sostegno della mia famiglia sono riuscito a superare la crisi”.
Quali erano i suoi desideri da bambino per il futuro, hanno chiesto ancora gli alunni: “Volevo diventare pompiere, poi prete, poi astronauta, quindi giornalista. Devo dire che da giovane ho lavorato da giornalista nella redazione de ‘La Voce del popolo’ e anche oggi scrivo volentieri dei commenti per il quotidiano”.
Tra le altre domande, gli è stata chiesta un’opinione sull’introduzione dell’educazione civica come materia d’insegnamento. Il prof. Baccarini ha risposto che è molto importante ricevere questo tipo d’istruzione e imparare a rispettare gli altri, le diversità, i diritti delle persone e la solidarietà sociale. “Credo pertanto che sia importante come materia scolastica”, ha risposto.
Interpellato sul sistema scolastico, ha detto che gli insegnanti si meritano il voto 10, perché al giorno d’oggi sono degli eroi. “Lo so che in questo momento non sarete d’accordo con me, ma lo capirete in futuro. Comunque, darei un voto alto anche agli allievi, con il consiglio di rispettare di più gli insegnanti”, ha risposto, aggiungendo che a lui piace molto l’insegnamento, ma sopratutto il ruolo di mentore. “Molte volte il rapporto con gli studenti si trasforma in amicizia e li invito volentieri a casa mia perché mi piace cucinare”, ha spiegato Baccarini.
“Si faccia una domanda e si dia una risposta”, hanno chiesto infine gli alunni. “Che cos’è la cosa più importante della vita? L’amore”, è stata la risposta.

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