
Gli spazi dismessi dell’ex Cartiera e quelli chiusi del Teatro Fenice sono d’interesse della Città, ovvero delle cittadine e dei cittadini di Fiume? Serve, neanche, al capoluogo quarnerino la rampa di lancio del siluro dell’ex fabbrica “Torpedo”? Qualcuno dell’amministrazione cittadina si scompone per la devastazione dell’antica pavimentazione in pietra in via Đuro Šporer e per l’orribile ed esagerata cementificazione sul Molo Carolina?
Queste sono soltanto alcune delle domande poste in una lettera aperta firmata dal Gruppo dei consiglieri formato dall’Azione dei giovani, dall’Unione del Quarnero e dalle indipendenti Iva Rinčić e Maša Magzan, volta a contestare il modo in cui viene gestita la città dall’attuale sindaco Marko Filipović (il cui primo mandato volgerà al termine a metà 2025) e del suo team. “Le nostre sono domande retoriche, ma dimostrano al contempo quanto la Città di Fiume sia lontana dal voler tutelare il proprio patrimonio culturale – si legge nella missiva inoltrata ieri ai media –. Per il sindaco questo stesso patrimonio rappresenta, a quanto sembra, un peso e non una ricchezza comune, che andrebbe curata e valorizzata come merita. L’amministrazione cittadina si comporta in maniera irresponsabile e disinteressata verso il patrimonio culturale, e lo si evince innanzitutto dal suo mancato rispetto degli obblighi legali, perché se gli stessi venissero rispettati, non assisteremmo alla devastazione di questi spazi d’indubbio valore, che abbiamo ricevuto in eredità. Chiediamo che questo scempio venga interrotto”, scrive tra l’altro il gruppo di consiglieri.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
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