Il museo della «Belica». Storia di un territorio

A Castua una «Casa» dedicata al vino autoctono

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Il museo della «Belica». Storia di un territorio

CASTUA | All’inizio dell’estate è stato inaugurato a Castua il museo dedicato alla “Belica”, il vino autoctono del Castuano. La “Casa della Belica” si trova nell’antico borgo e ogni giorno richiama numerosi ospiti che qui possono scoprire non solo come nasce questo vino, ma anche come si è sviluppata Castua dal punto di vista economico ed enologico nel corso dei secoli. I lavori di ristrutturazione sono durati circa un anno e ora all’interno di esso hanno trovato posto le antiche botti, gli arnesi che venivano utilizzati nel processo produttivo, nonché per coltivare i vigneti.
Le peculiarità del museo sono state presentate da Miljenko Host, presidente, Bojan Frlan, segretario e Ivica Rubeša, membro dell’Associazione Belica. “Attraverso il museo abbiamo voluto presentare l’unica attività economica che in passato portava dei ricavi al territorio – spiega Miljenko Host –. Infatti, tutto il resto che veniva prodotto in queste aree aveva solitamente un uso domestico. Il vino invece veniva venduto e grazie a ciò questa zona è sopravvissuta nel tempo. In particolar modo nel periodo tra le due guerre mondiali. Per questo abbiamo deciso di inaugurare la Casa della Belica, per far conoscere tutta la storia legata alla viticoltura a Castua. C’è un buon interesse da parte dei visitatori, anche se, visto il periodo dell’anno, la gente preferisce trascorrere le giornate al mare. Però con l’arrivo dell’autunno il numero dei visitatori aumenterà sicuramente”.
Al pianterreno sono esposte le botti antiche, mentre a quello superiore ci sono tutti gli arnesi usati nei vigneti. “Abbiamo raccolto numerosi strumenti dagli abitanti del luogo, quindi si tratta di una collezione autoctona alla quale abbiamo partecipato anche noi dell’Associazione”, aggiunge Host.

Un sogno che si avvera

La qualità della Belica è migliorata significativamente nel corso del tempo. “Quest’anno contiamo di produrre circa 8-10mila litri di vino. Da sottolineare che il vino di Dejan Rubeša – che ha vinto di recente il premio della Città per la salvaguardia e lo sviluppo della viticoltura e della tradizione vinicola di Castua – ha ottenuto dall’Istituto per l’enologia di Zagabria il certificato ‘Vino di alta qualità di origine controllata’, ovvero il massimo riconoscimento per un produttore vitivinicolo. Non possiamo più quindi dire che la Belica sia un vino mediocre come veniva erroneamente trattato fino a una decina di anni fa”, ha dichiarato il presidente dell’Associazione.
Ciò ha permesso ai viticoltori di presentare i propri prodotti anche in quattro ristoranti molto rinomati del Castuano. “È un sogno che si avvera e che solamente fino a qualche anno fa sembrava impossibile – commenta Ivica Rubeša –. Da ricordare che da tre varietà autoctone, ovvero Verdić, Jarbola e Divjaka, del vigneto di Dejan Rubeša, è stato ‘creato’ due anni fa anche uno spumante che sta avendo successo”.
Questo e tanto altro ancora lo si può scoprire visitando la Casa della Belica, aperta da giovedì a domenica dalle 17 alle 21. Il biglietto d’ingresso costa 40 kune e comprende la visita guidata del museo e ovviamente un bicchiere di vino.

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