Il CCO di Fiume ai vertici europei nel trattamento dell’ictus

Alla Clinica di Neurologia il prestigioso Diamond ESO Angels Award

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Il CCO di Fiume ai vertici europei nel trattamento dell’ictus
Alen Ružić e Vladimira Vuletić. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

La Clinica di Neurologia del Centro clinico-ospedaliero di Fiume è stata insignita del prestigioso premio Diamond ESO Angels Award per l’anno 2024, il massimo riconoscimento assegnato dall’Organizzazione europea per l’ictus (ESO) nell’ambito del programma internazionale Angels, volto a promuovere l’eccellenza nel trattamento dell’ictus.

Si tratta di un riconoscimento che non solo certifica il livello d’avanguardia raggiunto dalla struttura fiumana, ma la inserisce anche in una rete selezionata di ospedali europei che operano secondo i più alti standard clinici e organizzativi. A livello simbolico e concreto, è il coronamento di un lavoro sistematico, multidisciplinare e orientato ai risultati, condotto da anni da parte del team neurologico guidato dalla prof.ssa Vladimira Vuletić.

Risultato di un impegno quotidiano
Alla base del premio vi è la capacità dimostrata dal CCO di Fiume di gestire in modo eccellente ogni fase del trattamento dell’ictus ischemico ed emorragico: dalla diagnosi tempestiva, alla somministrazione dei trattamenti trombolitici, fino agli interventi neurochirurgici e vascolari d’emergenza. Il tutto avviene in sinergia tra diversi reparti e specialisti: neuroradiologi, radiologi interventisti, anestesisti, neurologi, chirurghi vascolari, neurochirurghi e personale del pronto soccorso, senza dimenticare il supporto fondamentale del servizio territoriale di emergenza della Regione litoraneo-montana.
“Questo riconoscimento è il risultato di un impegno quotidiano e silenzioso da parte di un grande numero di professionisti”, ha dichiarato la prof.ssa Vuletić.
“Abbiamo implementato metodologie all’avanguardia, seguito i più recenti studi clinici, e creato un sistema capace di intervenire nel più breve tempo possibile. In neurologia, i minuti fanno la differenza: si stima che un trattamento tempestivo possa salvare fino a due milioni di cellule cerebrali, evitando così danni irreversibili”.
La direttrice Vuletić ha sottolineato l’importanza della continuità formativa, del costante aggiornamento scientifico e della collaborazione interprofessionale: “È un lavoro che va oltre la mera attività portata avanti in seno agli edifici ospedalieri. Coinvolge i colleghi della medicina generale, il personale delle ambulanze, i tecnici e i dirigenti. Ed è anche grazie a questa rete estesa che oggi riceviamo uno dei massimi riconoscimenti a livello europeo”.

Rigoroso sistema di monitoraggio
Il programma Angels prevede un sistema di valutazione trimestrale, basato su indicatori molto precisi: tempi di intervento, esiti clinici, qualità delle cure, documentazione medica, protocolli diagnostici. Solo pochissimi centri in Europa riescono a ottenere il massimo punteggio in tutti e quattro i trimestri dell’anno, come ha fatto la clinica fiumana.
Il direttore del CCO, il prof. Alen Ružić, ha voluto sottolineare il valore istituzionale e umano di questo traguardo: “È difficile ottenere un premio come questo. Le verifiche sono rigorose, i dati vengono analizzati con attenzione, e non c’è spazio per la superficialità. Ma questa è anche una conferma che il nostro sistema funziona, che l’investimento in tecnologia, formazione e risorse umane porta risultati concreti. Siamo orgogliosi di avere nel nostro ospedale un centro di eccellenza europeo per il trattamento dell’ictus”.
Ružić ha ricordato inoltre come la prof.ssa Vuletić sia già stata ammessa in qualità di membro onorario dell’Accademia neurologica statunitense, e che ora anche la comunità scientifica europea ha riconosciuto ufficialmente il valore del lavoro svolto nel capoluogo quarnerino.

Tecnologia moderna
Negli ultimi anni, il CCO ha investito in modo significativo nell’ammodernamento della strumentazione diagnostica, nell’ottimizzazione degli spazi ospedalieri e nella digitalizzazione dei processi clinici. “Abbiamo fatto il possibile per garantire ai nostri medici e infermieri un ambiente di lavoro moderno, funzionale e all’altezza delle loro competenze”, ha spiegato Ružić. “Il benessere degli operatori è una delle condizioni per garantire cure migliori ai pazienti”.

Un momento di magia
A chiusura dell’incontro, il direttore ha voluto condividere un’immagine emblematica del senso profondo del lavoro svolto quotidianamente:
“Non c’è nulla di più gratificante – ha detto – che vedere un paziente arrivato in condizioni disperate, paralizzato da un lato, che il giorno dopo riesce a guardare l’alba nel Golfo del Quarnero e, magari, a fare colazione autonomamente, senza avere bisogno di aiuto per poterlo fare. È un momento che ha qualcosa di magico. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui facciamo questo lavoro”.

Verso Helsinki
Il premio verrà consegnato ufficialmente nell’ambito del Congresso europeo dell’associazione per l’ictus, che si terrà a maggio a Helsinki. Il team del Centro clinico-ospedaliero di Fiume sarà presente al gran completo, in qualità di vincitore e relatore. Un’occasione unica per raccontare l’esperienza fiumana al resto d’Europa e per stringere nuove collaborazioni internazionali.

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