Il carovita preoccupa i cittadini di Fiume

Gli abitanti di Fiume stanno affrontando costi quotidiani sempre più alti in seguito all’inflazione sempre più penalizzante

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Il carovita preoccupa i cittadini di Fiume
Foto: Roni Brmalj

Vita sempre più costosa con lo spauracchio dei prezzi, che aumentano quotidianamente, mentre gli stipendi e le pensioni stentano ormai a essere sufficienti per sbarcare il lunario. L’inizio di marzo ha portato a un ennesimo caro prezzi in quanto al costo di vita, già salito nell’ultimo semestre andando a colpire pesantemente i consumatori, soprattutto la categoria degli anziani, i quali con l’avvento dell’euro, fanno ancora più fatica ad arrivare a fine mese. Come nel resto del Paese, così neppure a Fiume il problema dell’inflazione e dell’aumento delle spese quotidiane lascia indifferenti i cittadini, che da noi interpellati al riguardo nell’ambito di una piccola inchiesta, hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro.

“Non sono per niente contento, i prezzi sono già troppo alti – ci ha detto il pensionato Josip – e stanno ulteriormente lievitando. Un esempio eclatante è il pane, che acquistato una settimana fa a un dato prezzo, ora viene a costare in media quasi un euro in più. Per non parlare del prezzo dell’affitto, dell’acqua e della corrente elettrica. Non so che cosa ci riserva il futuro, ma non prevedo nulla di buono. Cosa fare? Come comportarci? Ebbene, siamo un popolo che del sapere arrangiarsi ha fatto un’arte e poi dobbiamo fare tesoro del vecchio detto ‘Ti puoi coprire quanto è grande la coperta’, ovvero spendere quanto si ha in tasca per non incappare in debiti, mutui bancari o quant’altro. Non ci resta che stringere la cinghia, un’altra volta”.
Un altro pensionato, il signor Zoran, ci ha riferito che gli acquisti a casa sua sono dimezzati. “Compriamo soltanto l’indispensabile, persino la frutta la prendiamo al pezzo. Io e mia moglie abbiamo l’abitudine di fare la spesa nei centri commerciali perché lì i prodotti sono più accessibili in quanto a prezzo. Giriamo alla larga dai mercati cittadini dove i prodotti sono rincarati negli ultimi tempi. Essendo già in un’età in cui sono stato testimone di altri periodi difficili, ho perso la fiducia nel detto ‘La speranza è l’ultima a morire’.”

«Prezzi come all’estero»
“Non posso lamentarmi – ci ha detto invece la signora Ljiljana, disoccupata –. Percepisco un indennizzo sociale e spendo la cifra che ricevo. Seguo regolarmente tutti i saldi nei vari magazzini e faccio gli acquisti dove è più conveniente. Purtroppo, ho dovuto rinunciare a dei piccoli sfizi, come il cioccolato o i biscotti, ma non mi faccio mancare nulla per quanto riguarda la frutta, la verdura, il pesce e la carne. Il futuro? Non so come andrà a finire, ma spero in una risalita del potere d’acquisto”.

Ljiljana.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Sanja, infermiera di professione, si sta godendo le vacanze a casa, per poi ritornare a lavorare in un ospedale in Irlanda. “Non so che cosa dire. Dall’ultima volta che sono stata a Fiume, i prezzi sono spaventosamente saliti. Parlo per esperienza, siccome paragonandoli a quelli irlandesi, sono quasi alla pari o di qualche centesimo più bassi. Dunque, non è un caso se i giovani e anche quelli meno giovani, se ne vanno in cerca di un futuro migliore ed economicamente più sicuro all’estero. Gli stipendi nella mia professione a livello croato non superano gli 800-900 euro, mentre un’infermiera in Irlanda può guadagnare fino a 2.600 euro. Il calcolo è subito fatto. Per quanto riguarda il costo degli affitti, posso affermare che stiamo raggiungendo a velocità della luce gli standard dei Paesi europei, quelli più ricchi, mentre gli stipendi stanno facendo fatica a… tenere il passo. Presto, tanta gente, seppure lavorando, non riuscirà a sbarcare il lunario e farà fatica ad arrivare a fine mese. L’inflazione va arrestata al più presto, i prezzi degli articoli vanno adeguati agli stipendi. Andrebbe inoltre incrementata l’imprenditoria a livello locale, che è il settore che dà più posti di lavoro. Soltanto così si darà modo ai cittadini di vivere in maniera più dignitosa”.

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