Il caffè, una bevanda amata dal 40 p.c. della popolazione

Conferenza sul caffè a Villa Antonio con Patrizia Crespi

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Il caffè, una bevanda amata dal 40 p.c. della popolazione
Patrizia Crespi. Foto: RONI BRMALJ

La chiamavano la bevanda del diavolo perché era la preferita del mondo mussulmano, e quindi non cristiano, ed era di colore nero. Stiamo parlando del caffè, la terza bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua e il tè. Conosciuta dall’anno 1000, arrivò in Europa, e più precisamente a Venezia, grazie ai mercanti. Incuriosì subito il clero, che però non l’accettò proprio per i motivi di cui sopra. Del caffè e delle sue peculiarità ha parlato Patrizia Crespi, professoressa e ricercatrice, durante la conferenza che ha avuto luogo ieri sera a Villa Antonio, sede della Comunità degli Italiani di Abbazia, e intitolata per l’appunto “La bevanda del diavolo”.
“Al momento del suo arrivo a Venezia, il clero chiese a papa Clemente VIII di proibirla. Lui però decise prima di assaggiarla. Gli piacque e per mettere in pace gli animi, fece una cosa molto semplice: la battezzò in modo che anche il mondo cristiano possa berla senza alcun problema. Da qui parte la storia di questa bevanda tanto amata da circa il 40 p.c. della popolazione mondiale, che consuma quotidianamente oltre 500 miliardi di tazzine”, ha spiegato la relatrice.
Tante le leggende legate sia alla pianta che al suo nome. Una di queste racconta che il suo effetto eccitante fu scoperto da alcuni pastori che si resero conto che le capre, una volta mangiate le foglie della pianta, non dormivano. In seguito scoprirono che lo stesso effetto l’aveva anche sulle persone. In seguito la relatrice ha presentato tutta una serie di dati riguardanti la produzione, che vede il Brasile al primo posto con il 40 p.c. di tutto il caffè venduto. “Il caffè esige un clima tropicale, motivo per il quale non viene prodotto in Europa”, ha detto Crespi. Tante poi le varietà presentate, da quella classica al caffè sintetico, che tra breve dovrebbe venir messo in vendita, i vari modi di berlo, ma anche di ordinarlo.

Curiosità
“Restando in tema di curiosità c’è da dire che l’Italia è al 12º posto per quanto riguarda il consumo, mentre al primo posto troviamo la Finlandia. Un espresso viene fatto con 50 chicchi di caffè e i primi caffè bar furono aperti a Costantinopoli nel 1554”, ha affermato Patrizia Crespi soffermandosi, alla fine, sui vari caffè molto noti a Trieste. La serata è terminata con la presentazione del tiramisù, uno dei dolci più conosciuti a base di caffè, seguito poi dalla degustazione dello stesso.
A salutare i presenti in sala, è stata la presidente del sodalizio, Sonja Kalafatović.

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