
È ricorso ieri il ventesimo anniversario dell’introduzione del numero di emergenza 112 in Croazia. Questo numero, che nessuno vorrebbe mai essere costretto a chiamare, è stato introdotto esattamente l’11 febbraio 2005, sostituendo così i vecchi numeri 91, 92, 93 e 94 e istituendo un sistema comprensivo di soccorso capace di valutare caso per caso il tipo di soccorso necessario a chi si trova in pericolo. Nel cortile della Scuola media superiore di economia “Mijo Mirković” le forze operative del sistema di protezione civile della Regione litoraneo-montana ha presentato agli alunni il proprio lavoro. Presenti all’appuntamento l’Unità di intervento della protezione civile nazionale di Fiume, il corpo dei Vigili del fuoco della Città di Fiume, l’Istituto per la medicina d’urgenza della Regione litoraneo-montana, il Soccorso alpino e la Questura regionale. Tutti loro, disposti in vari gruppi, hanno presentato agli alunni della scuola, visibilmente interessati ed impressionati, le varie componenti delle quali consta l’attività di soccorso, come l’aiuto ai feriti o lo spegnimento degli incendi.
La preside della Scuola, Nataša Jokić Nastasić, si è detta soddisfatta per la collaborazione instaurata con il Servizio regionale di protezione civile, con il corso e la serie di laboratori proposti aventi l’obiettivo di far conoscere agli alunni l’operato della Protezione civile.
“Quando succede qualcosa, la persona spesso si trova in uno stato di choc, non sa a volte dove si trova. Il 112 può identificare, se necessario, la posizione di chi li chiama e inoltrare la richiesta al servizio adatto”, ha esemplificato Hrvoje Pecotić, responsabile del Centro 112 regionale. “È stato un bel appuntamento. I giovani hanno potuto vedere il lavoro di tutti i servizi e hanno avuto la possibilità di iscriversi ad alcuni di loro come volontari. Il 112 si è profilato come un servizio essenziale che coordina il lavoro di tutti gli altri servizi”, ha detto ancora Pecotić.
L’importanza della sinergia
Anche nella Regione istriana è stato organizzato un evento per celebrare la “Giornata Europea celebrativa del Numero Unico di Emergenza europeo – 112”. L’incontro si è svolto nella sede della Regione istriana. Ad accogliere i presenti è stato Ivan Glušac, a capo dell’Ufficio del presidente della Regione assieme al responsabile del Servizio della Protezione civile Denis Stipanov. All’appuntamento hanno preso parte il responsabile del Servizio della Protezione civile di Pisino Mladen Kiković, nonché Moreno Kanciani, a capo dell’Ispettorato della Protezione civile di Pisino. Glušac ha sottolineato che la sinergia, indipendentemente se questa sia a livello nazionale, regionale o locale, è di fondamentale importanza nella lotta contro i sempre più presenti cambiamenti climatici. “Innanzitutto voglio ringraziarvi per tutto ciò che state facendo – ha rilevato Glušac –. La sicurezza è di enorme importanza, per l’Istria ulteriormente anche considerato l’elevato numero di ospiti che giungono in regione. Tutti i servizi regionali, la Polizia, i Vigili del fuoco, il Pronto soccorso e la Protezione civile, negli ultimi anni hanno dimostrato che l’Istria è una destinazione sicura, che sa reagire nelle situazioni d’emergenza”.
Denis Stipanov ha ritenuto che la collaborazione rappresenta la chiave del successo, dimostrata anche nel corso dell’incendio divampato la settimana scorsa sul versante istriano del Monte Maggiore. Inoltre ha è auspicato che con la nuova Legge sul sistema della Protezione civile, ancora in procedura, questa proficua collaborazione venga migliorata ulteriormente. Mladen Kiković ha fatto il punto sui preparativi nel Centro in vista della prossima stagione turistica, che sono già iniziati. Infine Kanciani si è soffermato sui cambiamenti climatici, dei quali purtroppo tutti siamo testimoni, e nonostante la Protezione civile in Istria sia all’avanguardia, si può migliorare con dei costanti aggiornamenti.
Oltre 37 milioni di chiamate
Dall’introduzione del numero 112 in Croazia, sono state effettuate oltre 37 milioni di chiamate al numero unico per i servizi di emergenza. Sono dati diffusi dalla Direzione della Protezione civile che ieri ha promosso la giornata delle porte aperte nei vari centri regionali, esercitazioni di simulazione e comunicazione, corsi di formazione su questo numero unico di emergenza, contattabile da tutti gli stati dell’Europa unita, sia da rete fissa che da quella mobile.
Delle 37 milioni di chiamate ricevute, poco più di 18,9 milioni, pari a quasi il 51 per cento, erano telefonate che richiedevano l’intervento dei servizi di emergenza nonché delle unità operative del sistema di Protezione civile. Il sistema 112 in Croazia è composto da venti centri regionali che ricevono le chiamate di emergenza e fungono da centri operativi e di comunicazione unici per tutti i tipi di emergenze.
Il sistema 112 non dispone di forze operative proprie sul campo, ma con le sue risorse di informazione e comunicazione, la conoscenza della giurisdizione e delle procedure in situazioni di emergenza e i database aggiornati sui servizi di emergenza e altre forze operative, costituisce la spina dorsale del sistema di informazione e comunicazione della Protezione civile.
Il sistema 112 è inoltre responsabile dell’allertamento precoce e dell’allerta della popolazione in caso di verificarsi o minaccia di un incidente grave o di una catastrofe attraverso il Sistema di allerta precoce e di gestione delle crisi, in uso dall’agosto 2023.
Lo scorso anno sono stati inviati nove messaggi tramite questo sistema, che avvisavano di situazioni di crisi dovute a condizioni meteo avverse, della rimozione di mine e ordigni esplosivi, nonché del pericolo di diffusione di gas nocivi durante un incendio in una discarica di plastica.
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