Hotel Sušak, albergo distinto con tanti contenuti originali

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Hotel Sušak, albergo distinto con tanti contenuti originali

All’imbocco di via Ružić, in zona Scoglietto, oggidì opera l’Istituto per le Scienze storiche e sociali. Trattasi di un edificio semplice e massiccio, la cui facciata principale, a livello di seminterrato, è caratterizzata da un pastiche neorinascimentale e che nel 1900, con la rapida crescita del versante orientale di Fiume, venne costruito in qualità di albergo. La documentazione d’archivio riguardante la sua progettazione non è stata trovata, ma l’epoca di costruzione è nota in quanto, nel piano urbanistico del 1898 il palazzo non è presente, mentre in quello del 1901 sì, sotto la chiara denominazione di Hotel Sušak. La struttura era stata pensata quale stabile di soli due piani, con l’aggiunta di un sottotetto coperto da una sporgente copertura antica da tetto toscana realizzata in terracotta, la quale ancora oggi crea un’atmosfera dagli accesi toni rustici, in originale contrasto con il candore dell’edificio. La stessa andava a rivestire anche il palazzo adiacente, noto per la sua sala, che s’articola nella parte anteriore in una serie di ritmiche finestre, altamente e riccamente racchiuse da frontoni semicircolari.

Cinema e arte

Come molti hotel del periodo, anche il Sušak era molto frequentato e offriva agli ospiti e ai cittadini di Fiume una miriade di eventi e contenuti. Così, non di rado, vi si potevano seguire le proiezioni cinematografiche (che allora rappresentavano una novità assoluta) del Cinematografo Lumière di Staničić (memorabili quelle di maggio, agosto e settembre del 1900), venivano organizzate galanti serate di ballo e spettacoli e inaugurate mostre. Nonostante l’albergo avesse 25 spaziose ed elegenti camere a uno o due letti, ciò per cui era maggiormente noto era l’ampia sala (successivamente Casa del partigiano e cinema “Jadran”). La stessa venne fatta costruire dal suo primo proprietario, Petar Marač, il quale, per la decorazione del palcoscenico, non badò a spese e chiamò colui che all’epoca veniva considerato uno dei più bravi maestri del settore, Giovanni Fumi. Con l’aiuto del suo assistente principale, Antonio Crespi, il famoso decoratore realizzò un lavoro magistrale, degno dei teatri più importanti del periodo. A detta del giornale fiumano “La Bilancia” (12 giugno 1901), la maestosa sala ospitò anche le opere dei membri dell’Associazione degli artisti croati (103 quadri e 9 sculture) tra cui quelle di Vlaho Bukovac, Bela Čikoša Sessi, Menci Clement Crnčić, Ivan Tišov, Robert Auer, Tomislav Krizman, Slavo Raškaj, Robert Frangeš, Rudolf Valdec e altri. Dopo la Prima guerra mondiale vi ha allestito le sue mostre individuali (tra il 1921 e il 1922) anche Giuseppe Moretti Zajc (1882-1933), noto quale “unico pittore del Litorale croato”.

Marač, il visionario

Marač era possidente, oltreché dell’albergo Sušak, anche di un terreno nei pressi di Teatro Fenice e, da grande appassionato di architettura ed estetica urbanistica, riuscì a bloccare l’edificazione del previsto Casinò e di una palazzina residenziale nelle vicinanze dello stesso. (1914). Di sua proprietà erano pure svariati importanti appezzamenti nell’area di Preluca, dove egli aveva previsto la costruzione di altri alberghi, al fine di collegare Fiume e Volosca. Gli ambiziosi progetti del visionario imprenditore andarono in fumo con la caduta della Monarchia. Quali proprietari successivi vengono nominati Luigi Felkel (1908-1909) e un certo G. Sablić (1912-1915), che continuarono con l’attività alberghiera.

Nel 1927 la facciata acquisì l’aspetto odierno, dallo stile decisamente neorinascimentale, per opera dei rimaneggiamenti compiuti dall’architetto triestino Francesco Mattiassi (1865-1946) e, alcuni anni dopo (1935), dal fiumano Boren Emili (1901-1990).

Nell’edificio opera oggi l’Istituto per le Scienze storiche e sociali.
Foto: RONI BRMALJ

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