Gli allievi della Smsi di Fiume: «Vince la scuola in presenza»

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Gli allievi della Smsi di Fiume: «Vince la scuola in presenza»

Le lezioni vanno seguite in presenza. Lo sostengono gli allievi della Scuola media superiore italiana di Fiume, che abbiamo incontrato per una chiacchierata al volo, svoltasi nel massimo rispetto delle misure anti-Covid. Dopo il lockdown primaverile, che li aveva costretti alla didattica a distanza, questo nuovo anno scolastico sta proseguendo a fasi alterne, tra lezioni in classe e online, prendendo in considerazione se le singole classi finiscono in autoisolamento dopo riscontrate positività al virus tra gli alunni o insegnanti. Questa situazione decisamente anomala, che fa parte ormai di quella che viene definita la “nuova normalità”, porta inesorabilmente a delle conseguenze, che possono risultare stressanti per i diretti interessati, ma anche per i genitori. Visto l’andamento sempre più preoccupante della pandemia, ci è interessato scoprire come la vivono i ragazzi e come affrontano questa nuova realtà.
Gabriel Merle ed Elisa Marčinko (cl. II, indirizzo matematico) sono soddisfatti di come, per il momento, stanno andando le cose. “La scuola online ha portato sicuramente delle novità nell’insegnamento e questo ha comportato un po’ di stress e insicurezza all’inizio perché eravamo un po’ spaesati. Poi però ci siamo abituati e penso che adesso questo tipo di didattica a distanza stia funzionando bene. La nostra classe è stata in isolamento, ci siamo ritrovati nuovamente davanti allo schermo con i nostri professori e il tutto si è svolto molto meglio che in primavera, quando le nuove modalità erano state organizzate e applicate in pochi giorni. Stavolta eravamo più pronti per questo scenario. I prof. sono molto attenti, e lo siamo anche noi, e molto più concentrati e sono convinto del fatto che assieme stiamo facendo un ottimo lavoro. La situazione in generale nella quale ci troviamo ha sensibilmente cambiato la mia vita privata in quanto pratico alcuni sport e quindi ora sono costretto a fermarmi. Forse per questo motivo torno da scuola un po’ più stanco del solito. Non vedere gli allievi delle altre classi è sicuramente molto strano, però dobbiamo attenerci alle regole. Il fatto che le vacanze invernali siano state prolungate mi rallegra tantissimo perché sarà un riposo meritato, visto che tra lezioni in classe e online stiamo facendo davvero un grosso lavoro”, ci ha raccontato Gabriel.

Gabriel Merle ed Elisa Marčinko. Foto Roni Brmalj

«Bisogna organizzarsi»

Anche per Elisa la scuola online applicata in primavera era stata una grande novità alla quale si era abituata però velocemente. Il fatto che dal 14 dicembre le lezioni si svolgeranno nuovamente a distanza per tutte le medie superiori non la preoccupa quindi più di tanto. “Nonostante la situazione difficile, stiamo facendo tutti quanti un ottimo lavoro. Sono molto soddisfatta, in particolar modo dei nostri docenti. Il lavoro online oggi non è più paragonabile a quello in primavera. Lavoriamo tanto e anche se il periodo di isolamento ha nuovamente interrotto la regolare quotidianità, non ci sono stati problemi. Dato che frequento la scuola di musica, ho trovato alcune difficoltà nel far combaciare gli orari, però mi ci sono abituata. Bisogna soltanto sapersi organizzare. Il fatto di dover stare di più in casa non mi pesa più di tanto perché amo stare tra le quattro mura e trovo sempre qualcosa da fare. Mi mancano un po’ gli amici però recupereremo appena possibile. Spero però che dopo le vacanze le lezioni si svolgano nuovamente in classe. Non è la stessa cosa”, ha commenta.

«Locali chiusi? Non ci mancano»

Lucia Sorčić e Tia Fučak (cl. II, indirizzo linguistico) sono dello stesso parere dei loro compagni. “Per fortuna i primi problemi legati alle lezioni online li abbiamo risolti in primavera e quindi ora siamo pronti se ci sarà bisogno di ripeterle, ovvero per l’ultima settimana prima delle vacanze invernali, quando tutte le medie superiori lavoreranno da casa. Per il momento abbiamo spagnolo e geografia a distanza”, ci ha spiegato Tia, la quale ha voluto però sottolineare che questo lockdown soft ha influito sulle loro attività extrascolastiche. “Pratico nuoto sincronizzato, mentre Lucia fa ballo. Mi mancano quindi gli allenamenti. Per quanto riguarda la scuola, è stato tutto organizzato alla perfezione. Le lezioni si svolgono il più possibile a scuola”, ha spiegato. Caffè bar e locali chiusi? Nessun problema. “Non avevo mai troppo tempo da trascorrere con gli amici al bar e quindi non ne sento troppo la mancanza. Se vogliamo vederci ci ritroviamo all’aria aperta”, ha proseguito Lucia.

Tia Fučak e Lucia Sorčić. Foto Roni Brmalj

L’unica cosa che forse manca un po’ ai ragazzi è incontrare gli altri allievi lungo i corridoi, scherzare, chiacchierare e raccontarsi magari l’ultimo pettegolezzo del giorno. “Siamo chiusi nelle nostre classi, usciamo per una passeggiata di 15 minuti e due volte per andare al bagno nel corso della giornata. È tutto un po’ strano, ma è così e bisogna adattarsi”, ha concluso. Anche in questo caso le ragazze hanno dichiarato di preferire la didattica in presenza in quanto la concentrazione è migliore. “C’è tanto materiale e bisogna prima comprendere il tutto e poi mandare i compiti ai prof. e a volte risulta difficile se non riesci a capire la lezione. Le vacanze invernali sono state prolungate di una settimana e speriamo che al rientro tutto torni alla normalità”, hanno infine auspicato le due ragazze.

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