Giovani, protagonisti nella società

A partire dal nuovo anno scolastico, nelle medie superiori della Regione litoraneo-montana, verrà introdotto un nuovo programma pilota che non ha precedenti. Saranno coinvolti gli alunni delle seconde e terze classi di 14 istituti scolastici, inclusa la SMSI di Fiume

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Giovani, protagonisti nella società
Snježana Prijić–Samaržija, Zlatko Komadina, Boris Jokić ed Edita Stilin. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Sarà nuovamente Fiume, ovvero la Regione litoraneo-montana, a introdurre nelle scuole un nuovo modello d’insegnamento. Un progetto pilota che non ha precedenti. È stato descritto così il nuovo programma che da questo anno scolastico entrerà in tutte le scuole medie superiori della nostra Regione, sia nei ginnasi che nelle scuole di avviamento professionale. Intitolato “La scuola e la società” (Škola i zajednica – ŠIZ), il progetto sarà rivolto agli allievi delle seconde e terze classi.

La novità è stata presentata ieri dal presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, dalla capodipartimento regionale per l’istruzione e l’educazione, Edita Stilin, dalla rettrice dell’Università di Fiume Snježana Prijić–Samaržija e dal direttore dell’Istituto per le ricerche sociali di Zagabria, nonché responsabile del progetto, Boris Jokić. Il programma, come spiegato da Zlatko Komadina, è stato realizzato in collaborazione con l’Università di Fiume, il Primo Ginnasio croato e l’Istituto per le ricerche sociali di Zagabria e prevede un insieme di cinque appuntamenti suddivisi nella parte teorica, nel corso della quale ai partecipanti verranno fornite le conoscenze per avvicinarsi e approfondire la materia e una seconda parte laboratoriale, in cui potranno capire come metterle in pratica. “Mi fa piacere che siano nuovamente la nostra città e Regione le prime a realizzare un nuovo e valido programma”, ha dichiarato Komadina.

Una piccola «rivoluzione»
Snježana Prijić–Samaržija ha voluto sottolineare l’importanza della collaborazione tra i vari istituti. “Il ŠIZ non è la classica lezione di educazione civica che viene portata avanti nelle elementari, ma un approccio completamente nuovo che darà la possibilità ai giovani di intervenire nella società e risolvere eventuali problemi. In questo verranno aiutati da persone competenti ciascuna nel suo campo. Purtroppo ci rendiamo conto che i giovani di oggi spesso non riescono a riconoscere il loro ruolo nella società. La nostra missione sarà quella di introdurli e di renderli attivi”, ha detto Snježana Prijić–Samaržija.
Un grande evento per tutti gli allievi delle medie superiori, ma anche della nostra Regione, come detto da Edita Stilin. “Siamo tutti entusiasti ed emozionati perché il progetto rappresenta una sorta di rivoluzione scolastica. Partiremo lunedì prossimo con 14 scuole che si sono incluse per il momento nel progetto. Per venire incontro, la Regione ha assicurato 100mila kune per seguire l’andamento del progetto”, ha detto Stilin.

La scelta dei temi
Quali sono le peculiarità di questo progetto pilota lo ha spiegato Boris Jokić. “Si tratta di un’innovazione nell’istruzione croata perché daremo la possibilità ai ragazzi di scegliere il tema che verrà trattato durante l’anno. Un tema che reputano importante per la loro città e che potrà parlare dei tifosi se il tema sarà lo sport; del problema delle persone portatrici di handicap; della povertà; della libertà mediatica. L’intento è poi quello di far sì che i ragazzi vengano a diretto contatto con questo tema, nel senso che se tratteranno la povertà, potranno visitare le mense popolari per vedere in prima persona di che cosa si tratta. Potranno rivolgersi ai politici per saperne di più sulla corruzione e chiedere in prima persona perché questo problema non viene risolto. Non esiste quindi un manuale e nemmeno un programma fisso. Non ci saranno voti, interrogazioni e nemmeno compiti in classe, ma una valutazione complessiva di quello che l’alunno ha realizzato nel corso dell’anno. Il programma si svolgerà in 14 scuole, tra cui la Scuola media superiore italiana di Fiume. Saranno inclusi 31 docenti per un minimo di 332 alunni che già adesso hanno aderito al progetto. Un grande numero visto che si tratta del primo anno. La durata è di 70 ore scolastiche che verranno svolte nel corso dell’anno, senza un orario predefinito. In queste verranno calcolate anche le ore svolte fuori dalla scuola, dove gli alunni a fine anno, potranno ad esempio organizzare un concerto umanitario, una petizione o un’azione di qualche tipo, attività che faranno parte del fondo ore previsto. Potranno anche cercare dei donatori per le loro azioni. Insomma, un approccio completamente nuovo per il quale posso confermare che non esiste ancora in nessuna parte d’Europa”, ha detto Jokić, ringraziando in particolar modo la Scuola media superiore italiana che ha ospitato i docenti inclusi nel corso di formazione professionale, che si è svolto, come confermato dal preside Michele Scalembra, da marzo fino a ieri in 4 incontri.
Oltre alla nostra Regione, il progetto verrà svolto anche a Zagabria e nella Regione di Krapina e dello Zagorje.

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