Giardini americani. Uno splendore

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Giardini americani. Uno splendore

Sono stati inaugurati ieri i Giardini americani di Abbazia, rimessi finalmente a nuovo per risplendere in tutta la loro bellezza. L’orto botanico era stato realizzato nel lontano 1926 per volere del commerciante ungherese Michael Paulus Kuczor, dopo aver fatto fortuna in America. Da qui il nome di “Giardini americani”. Si tratta in realtà di un meraviglioso orto botanico disposto a terrazze, con un ingresso monumentale, un colonnato formato da 15 colonne e altrettanti cipressi.

“Stiamo finalmente per svelare uno dei segreti più incantevoli di Abbazia – ha dichiarato sorridendo il sindaco Ivo Dujmić durante il discorso di rito –. Quando abbiamo deciso di dare un nuovo volto alla città, nel nostro programma non potevano mancare i Giardini americani. Abbiamo atteso oltre 90 anni per vedere questo bellissimo parco messo a nuovo. Questa però è solo la prima fase dato che siamo in attesa di ulteriori finanziamenti nell’ambito del progetto Agglomerato urbano di Fiume, del valore di circa 1,5 milioni di euro, che verranno utilizzati per il rinnovo di altri edifici come Villa Angiolina e il vivaio nel parco. Nel frattempo organizzeremo in questo luogo numerosi eventi per sfruttare questa bellezza naturale che si trova praticamente in centro città. Finora per la ristrutturazione dei Giardini sono stati spesi circa due milioni di kune”.
La Città di Abbazia aveva ottenuto nel 2014 un finanziamento di mezzo milione di kune, concesso dal Ministero del Turismo alla municipalizzata “Parkovi”, che ha in gestione tutte le aree verdi pubbliche della Perla del Quarnero. La Città aveva poi stanziato ulteriori 200mila kune dal proprio Bilancio. I lavori di ristrutturazione avevano preso il via agli inizi del 2015 con l’obiettivo di trasformare i Giardini americani in una nuova attrazione turistica.

A Vienna mancano le camelie

Presente all’evento anche la responsabile dei parchi viennesi, Margit Grassinger, la quale ha tracciato un parallelo tra i parchi di Abbazia e quelli della capitale austriaca. “Ci sono molte similitudini. Quello che però li differenzia è la flora: infatti, nella Perla del Quarnero troviamo piante mediterranee, tra le quali la più frequente è la camelia, un fiore che purtroppo non cresce a Vienna”, ha dichiarato Margit Grassinger.

Il futuro «Cactus bar»

Koraljka Vahtar Jurković del Dipartimento regionale per l’assetto territoriale, l’edilizia e la salvaguardia ambientale, ha illustrato brevemente le fasi della ristrutturazione. “I Giardini sono una perla sotto il profilo architettonico. Finora erano rimasti nascosti al pubblico, motivo per il quale siamo molto contenti che d’ora in avanti saranno aperti al pubblico. Il parco fu costruito come giardino botanico, ma in seguito allo scoppio della Seconda guerra mondiale venne chiuso. Anni dopo, dal 1960 al 2003, in questi spazi si trovava il vivaio di Abbazia. Dal 2010 invece hanno preso il via i lavori per far sì che il parco venga messo in funzione. Un’attività che si è intensificata in particolar modo negli ultimi tre anni. Al progetto hanno aderito tantissime istituzioni: la Città, la Regione, l’Ente per il turismo locale, l’Ente pubblico “Priroda”, l’Istituto per la conservazione dei beni patrimoniali che ci ha aiutato in questa prima fase della ristrutturazione, il Ministero del Turismo e altri ancora. Negli spazi dove si trova attualmente la serra per le piante succulente, verrà presto inaugurato un ‘Cactus bar’, ci saranno poi un negozio di souvenir e un nuovo parcheggio. Con i 9 parchi già esistenti nel capoluogo della Liburnia, questo diventerà parte integrante della cosiddetta ‘Collana di Abbazia’, che darà alla città un’identità inedita. Visto che abbiamo l’intenzione di promuovere anche le altre città della nostra Regione in vista del 2020, quando Fiume vestirà i panni di Capitale europea della Cultura, Abbazia si presenterà con il progetto ‘Opatija park 2020’, ovvero con i suoi parchi”, ha annunciato Koraljka Vahtar Jurković.

Oltre 250 specie di piante

Nel parco botanico ci sono oggi oltre 250 specie di piante diverse: dalle rose, alcune delle quali regalate dalla Città di Vienna, alle camelie, passando per le magnolie, le azalee, le mimose, la lavanda e il rosmarino, nonché diversi tipi di agrumi.
Il costo del biglietto è di 25 kune, mentre per i bambini fino ai 12 anni l’entrata è gratuita. Fino al 27 aprile, però, l’ingresso sarà libero per tutti e quindi sarà sicuramente un’occasione unica per visitare questo splendido parco nei prossimi giorni festivi.

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