Galleria D403, siamo a metà strada

Rumore e senso di disagio per le esplosioni nel sottosuolo, ma le mine sono inevitabili quando si scava nella roccia viva. Nelle prossime settimane il frastuono verrà avvertito con più intensità nelle vie Čandek, Dubrovnik e quindi Vukovar dove si giungerà tra 50-60 giorni

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Galleria D403, siamo a metà strada

“Ci si lamenta, ma meno di prima”, commenta Martin Abramović, responsabile dell’azienda Hrvatske ceste per il mega cantiere della strada D403, di importanza strategica per i progetti di sviluppo del porto fiumano, ma anche in funzione dell’esigenza di alleggerire il traffico lungo le vie cittadine. Le lamentele, legittime, sono dovute in primo luogo al rumore e in particolare nelle zone in cui quotidianamente vengono fatte brillare le mine. Il tutto avviene nel sottosuolo, ma si avverte eccome in superficie.
Uno dei segmenti più impegnativi di questa grande opera, una strada a tre corsie lunga poco meno di 3 chilometri, è la galleria di 1,2 chilometri che da Sud, in prossimità del Centro commerciale ZTC, si collegherà a Nord all’allacciamento di Valscurigne. “Siamo a metà strada e, salvo imprevisti, abbatteremo l’ultimo diaframma nel punto in cui si incontreranno le macchine edili da entrambe le parti”, aggiunge Abramović, soddisfatto per quanto riguarda la dinamica dei lavori che proseguono secondo i tempi stabiliti. Dal lato meridionale si è arrivati a 400 e da quello settentrionale a 210 metri. A Valscurigne non vengono usate le mine in quanto le caratteristiche del terreno consentono di avanzare con il solo uso dei martelli pneumatici demolitori. Il tratto dalla parte opposta, invece, viene scavato nella roccia viva e l’uso delle mine è indispensabile. Si potrebbe andare avanti anche con i martelli pneumatici, ma si rischierebbe di arrivare in ritardo rispetto ai tempi definiti con l’Unione europea con i cui fondi viene finanziato l’85 per cento del mezzo miliardo di kune previste per la D403.

Molo Zagabria e l’entroterra, la vasta area più e meno direttamente interessata dai lavori alla D403

Nelle prossime settimane il frastuono delle mine, che viene regolarmente annunciato dalle sirene, verrà avvertito con più intensità nelle vie Čandek, Dubrovnik e quindi Vukovar dove si giungerà tra 50-60 giorni. Le esplosioni si sentono in via Vukovar già da tempo, ma “il peggio” deve ancora arrivare. Oltre alla galleria, si sta operando in diversi punti del percorso della futura strada che da Molo Zagabria collegherà il futuro terminal container all’allacciamento di Valscurigne e quindi all’A7. Si stanno sistemando le basi per i piloni dei due viadotti, il primo, quello di Mlaka, all’uscita da Molo Zagabria e il secondo in zona Pioppi, verso lo ZTC e il curvone prima della rotatoria davanti al portale della galleria. Il primo sarà lungo 144 e il secondo 316 metri. Seguirà, tra breve, l’inizio degli scavi per il sottopasso in zona Pioppi, sotto la ferrovia, lungo 56 metri. A settembre, quindi a breve, si passerà alla rotatoria di Valscurigne. Impegnate, assieme all’azienda appaltatrice GP Krk, l’impresa bosniaco-erzegovese “Euroasfalt” e la slovena “Kolektor”.

L’inaugurazione è prevista nella primavera del 2023, termine ultimo per non mettere in discussione i finanziamenti dell’Ue. Fino a quel giorno, forse, potrebbe già essere compiuto qualche passo verso la realizzazione di un altro progetto, cioè quello di collegare la D403 al centro città fino a piazza Žabica.

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