Funivia sul Platak in funzione nel 2023

Presentato un resoconto alla riunione dell'Assemblea regionale. I lavori di costruzione stanno procedendo entro i termini previsti. Durante l'estate è previsto il montaggio dei 9 sostegni

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Funivia sul Platak in funzione nel 2023
La sessione di ieri dell’Assemblea regionale è stata l’ultima prima della pausa estiva. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

I lavori di costruzione della funivia Radeševo sul Platak stanno procedendo bene e l’impianto dovrebbe entrare in funzione la prossima stagione invernale. Lo ha dichiarato il capodipartimento per lo sviluppo regionale, l’infrastruttura e la gestione dei progetti, Ljudevit Krpan, presentando un resoconto del progetto alla riunione dell’Assemblea regionale svoltasi ieri nell’albergo Royal di Abbazia. “Durante l’estate è previsto il montaggio dei 9 sostegni, mentre la Direzione regionale per le strade intende asfaltare il tratto fino al grande rifugio. L’azienda HEP sta fornendo un grande aiuto nella sostituzione dei pali per l’illuminazione, mentre sono in corso gli accordi con la municipalizzata ViK per il rilascio della licenza per l’installazione di un ramo dell’acquedotto. Con la costruzione della funivia termina una parte del progetto Platak e ne inizia un’altra, quella delle piste da slitta nel Gorski kotar e la promozione turistica unificata per le due località”, ha illustrato Krpan, sottolineando che, nonostante i lavori, sul Platak prosegue l’organizzazione di manifestazioni varie.

Approvazione unanime
Il resoconto è stato approvato all’unanimità dai consiglieri, i quali nel corso del dibattito hanno chiesto una serie di chiarimenti. Davor Štimac (Lista di Iva Rinčić) ha chiesto che cosa succederà dopo il 2023, ovvero quando la funivia sarà operativa e quando sarà possibile fare diventare il Platak una meta turistica, considerata la mancanza di strutture ricettive.
Krpan ha risposto che il progetto del Platak è stato avviato dalla Regione nel 2006 e fino al 2012 l’attività principale è stata quella di risolvere la documentazione e i diritti di proprietà. Il grande rifugio è di proprietà del Comune di Čavle, che ha avviato le modifiche del Piano urbanistico, le quali prevederanno delle aree che potranno essere usate per costruire delle strutture. Finora, però, non c’è stato alcun interesse da parte degli investitori.

Un progetto volto al successo
“Non dobbiamo lasciare tutto agli investitori, cerchiamo di fare qualcosa anche noi”, ha detto Nedo Pinezić (Unione del Quarnero), al che Komadina ha risposto che se non ci fosse stata la Regione, questo progetto non avrebbe visto la luce. “Finora tutti gli investimenti sono stati pubblici e l’importo sfiora i 100 milioni di kune. Credo si tratti di un progetto che avrà successo. Vedremo se poi si svilupperà anche in senso turistico”, ha detto il presidente della Regione.
Nedo Pinezić ha criticato l’ente turistico del Quarnero che, a suo giudizio non promuove abbastanza il Platak e il Gorski kotar, mentre Franjo Butorac (PGS) ha fatto notare che non è facile fare una promozione turistica di località che non hanno da offrire strutture ricettive. “Forse la Regione dovrebbe valutare la possibilità di sostenere le persone, proprietarie di terreni nella zona, a occuparsi di turismo rurale”, ha detto Butorac. Il resoconto sul Platak è stata approvato comunque a pieni voti.

Rifiuti biodegradabili
Il consigliere del Most, Josip Katalinić, è stato lodato da maggioranza e opposizione per la sua relazione inerente alle prospettive di sviluppo della gestione dei rifiuti biodegradabili in Regione. Una relazione contenente proposte reali e fattibili, che è stata appoggiata dall’Assemblea all’unanimità. L’obiettivo è di includere la Regione nel coordinamento delle amministrazione locali che hanno l’obbligo di legge di organizzare la raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti biodegradabili. Katalinić ha spiegato che l’uso degli inceneritori è nocivo per la salute e per l’ambiente e un tanto è stato dimostrato dai risultati di 5 lavori di ricerca. “L’alternativa è la raccolta differenziata di questi rifiuti, che potrebbe risolvere gran parte di problemi. In questo modo verrebbe ridotta anche la quantità di rifiuti nel Centro regionale per la gestione dei rifiuti di Marišćina”.
Komadina ha lodato la relazione e la proposta di Katalinić, rilevando che la Regione la pensa allo stesso modo, ma l’interesse delle Città e dei Comuni è molto scarso. “Nessuno vuole vedere l’impianto di compostaggio davanti alle case – ha precisato – e a nulla sono valse le iniziative della Regione di organizzare visite nei luoghi dove questo sistema funziona”, ha precisato. Ha annunciato comunque, che organizzerà una riunione con i rappresentanti delle Città, dei Comuni e delle aziende comunali sul tema della scelta della località e della tecnologia per lo smaltimento dei rifiuti biodegradabili.
Nedo Pinezić ha proposto di visitare l’impianto di compostaggio sull’isola di Veglia, come un esempio di buona pratica e anche redditizio perché il compost che viene prodotto viene anche venduto.

Educazione della popolazione
Diversi consiglieri, tra cui il connazionale Ivo Vidotto, hanno sottolineato l’importanza dell’informazione e dell’educazione della popolazione. “Da qui inizia tutto perché tutto dipende da noi, la responsabilità è nostra. Altrimenti tutto il resto è inutile,” ha dichiarato il rappresentante della CNI in seno all’Assemblea regionale. L’Assemblea ha approvato le conclusioni della relazione, tra cui quella di assicurare nel Bilancio del 2023 l’importo di 250mila kune come incentivo per i progetti pilota delle Città e dei Comuni. Dalla relazione risulta, inoltre, che la media della raccolta differenziata in Regione è del 33 per cento. A Fiume ammonta al 21,7 p.c., mentre a Veglia al 65 p.c.

Albero del Paradiso e zecche
Durante il question time il consigliere Davor Štimac ha chiesto se il dipartimento competente sia al corrente della diffusione incontrollata dell’albero del paradiso (Pajasen). “Esistono progetti europei che vengono già attuati in altre Regioni tramite il Ministero dello Sviluppo regionale. La pianta è originaria dell’Asia orientale ed è in grado di produrre 325mila germogli dal ceppo compromettendo la vegetazione locale e autoctona”, ha spiegato Štimac. Koraljka Vahtar Jurković, capodipartimento per l’assetto territoriale, l’edilizia e la tutela dell’ambiente ha risposto che la Regione è a conoscenza del problema e che il consigliere Štimac riceverà una risposta scritta. È stato sollevato pure il problema delle zecche e del focolaio in Gorski kotar. Đulija Malatestinić, capodipartimento per la sanità, ha spiegato che si stanno attuando tutte le misure necessarie per assicurare quantitativi sufficienti di vaccino. Le zecche hanno provocato due decessi per malattia di Lyme, mentre altre tre persone sono state contagiate. Finora sono stati sottoposti alla vaccinazione i dipendenti del Demanio forestale, mentre si sta pensando d’includere pure gli agricoltori. Gli escursionisti, invece, sono stato invitati alla prudenza.

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