Fiume. I volti dei tassisti afflitti e desolati

Prezzi stracciati della concorrenza e mancanza di tutela statale: i tassisti fiumani fanno i conti con una stagione deludente

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Fiume. I volti dei tassisti afflitti e desolati
I taxi in città. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Non c’è dubbio che le estati passate siano state migliori per il turismo. È evidente che i prezzi, sempre più alti, stanno demoralizzando un po’ tutti. È anche plausibile che la concorrenza, spesso sleale, tagli fuori dal mercato una parte degli operatori, soprattutto quando alcuni offrono prezzi stracciati e altri no. Parlando dei tassisti, per capire meglio la situazione, siamo andati in piazza Žabica, un punto per loro nevralgico e da sempre fonte inesauribile di lavoro per molti. I tassisti, in fila uno dietro l’altro in attesa di clienti che non arrivano, sono risultati poco propensi a parlare. Con microfoni e macchina fotografica, siamo stati accolti da gesti di diniego e frasi secche come “non abbiamo niente da dire”. Era chiaro che pochi avrebbero parlato e nessuno avrebbe rilasciato dichiarazioni dettagliate.

Dopo aver tentato un approccio più amichevole, offrendo di ascoltare le loro preoccupazioni senza registrare nulla, la situazione è migliorata solo leggermente. “Non abbiamo da dirvi niente che non sappiate già”, ha detto uno di loro. “La situazione è la stessa da anni. Lo Stato fa di tutto per screditare la nostra professione, e chi è lavoratore autonomo è praticamente abbandonato a sé stesso con costi da pagare senza ricevere nulla in cambio. Nessun supporto e nessuna tutela. Siamo allo sbaraglio, sia come amministrazione cittadina, che a livello statale. Abbiamo famiglie da mantenere e bollette da pagare. E come se non bastasse, nemmeno la stagione turistica si può considerare buona. Questo periodo dovrebbe essere la nostra unica ancora di salvezza. E invece…”.
E invece, ci sembra che il numero dei turisti per le strade, nonostante la stagione estiva sia al suo apice, non sia ancora arrivato a un numero soddisfacente. E chissà se neanche ci arriverà.
Un tassista più anziano, con rughe profonde e capelli grigi, ha spezzato il silenzio per un momento: “La concorrenza sleale rischia di rovinarci”, ha detto, riferendosi a servizi come Wizi (ex Cammeo), Uber o Taxi Fiume, che offrono tariffe nettamente più basse e dispongono di un servizio di centralino che collega i numerosi taxi in città e li invia direttamente ai clienti.

I tassisti di Fiume devono fare i conti con una stagione a dir poco deludente, che definiscono la peggiore finora, anche più che negli anni del Covid.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Stagione difficile
Se decidessimo di prendere un Uber, dovremmo scaricare l’applicazione sul nostro telefono, inserire il punto di partenza e la destinazione.
In base alla disponibilità del momento, Uber può offrire auto di diverse dimensioni, con prezzi variabili. Ad esempio, da Žabica al vecchio stadio di Cantrida, una macchina normale costa poco meno di 4 euro, mentre un furgone per 6 persone con bagagli può arrivare a costare 10 euro. Tuttavia, il prezzo può essere diviso tra i passeggeri.
Quando, ormai scoraggiati, abbiamo cercato di cambiare strategia per riuscire a racimolare qualche dichiarazione, si è fatto avanti il signor Marijan, tassista da più di vent’anni, che ci ha detto soltanto il suo nome senza lasciarsi fotografare. “Tornato dalla guerra, ho lavorato all’estero. Quelli sì che erano anni belli, ero anche più giovane”, ha affermato sorridendo. “Questa stagione turistica è, secondo me, la peggiore di tutte: anche negli anni del Covid le cose andavano meglio. Io non so più che pesci pigliare: da una parte le amministrazioni statali e cittadine hanno creato una situazione caotica per noi piccoli imprenditori, prendendoci tutto quello che ci potevano prendere e non dandoci nulla in cambio. Basta andare a Trieste, a 100 km da qui, e vedere come lo Stato si cura dei propri tassisti. Per noi non ci sarà più futuro se le cose non verranno regolate”.
Alla nostra domanda sui tragitti più richiesti dai turisti e quali, tra quelli stranieri sono i suoi clienti più frequenti, ha detto: “Oggi è difficile fare una generalizzazione simile perché tutto, ormai, è diventato casuale”.
Ci ha confidato che lui i clienti per le corse se li deve trovare da solo ed è per questo che è costretto a gironzolare attorno alla stazione degli autobus rischiando di prendersi qualche multa. “Fa tutto parte del gioco, una multa di qua, un cliente di là, ma vi assicuro che si tratta di poca roba”.
Una situazione poco buona, non ancora del tutto desolante, ma comunque sarebbe ora di prendere in mano le redini del turismo e la situazione dei tassisti, non gli unici afflitti da una politiche poco curanti. Finché si è ancora in tempo…

“Basta andare a Trieste per vedere come lo Stato si curi dei propri tassisti. Per noi non ci sarà futuro se le cose non verranno regolate”, dicono.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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