Fiume. Verde urbano sacrificato per il progresso

Parchi incolti, strade sporche con l’infestante ambrosia che avanza. In una città che sta cambiando volto, ci si aspetta molto più rispetto verso il «green»

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Fiume. Verde urbano sacrificato per il progresso
Il filare di cipressi abbattuto dalle ruspe. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Una città che necessita di maggiori aree verdi. Se parliamo di Fiume, questo è un dato di fatto, soprattutto ora che, da circa due-tre anni, di presenta agli occhi di chi la guarda come un immenso cantiere a cielo aperto. Tanti sono i progetti realizzati nel periodo in questione e tanti sono ancora in corso interessando un po’ tutta l’area urbana e non solo. Si va dal grande progetto di miglioramento del sistema di forniture idriche e smaltimento delle acque reflue nell’ambito dell’Agglomerazione fiumana, con tantissime vie interessate dai lavori di posa dei nuovo collettore e conseguente caos nel traffico cittadino.

L’annunciata imminente chiusura al traffico di Piazza Adria e con l’ennesimo cambiamento del regime di circolazione, contribuirà a nuovi disagi per gli utenti del traffico.

Gli alberi sono stati sacrificati per dare posto alla nuova Autostazione in Žabica ovest.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Un filare scomparso
Un altro progetto che sta interessando il centro cittadino è la futura autostazione in Žabica ovest. I lavori procedono anche nei mesi estivi, con le alte temperature che non danno tregua. Dopo che sono stati abbattuti i due vecchi magazzini ferroviarie per dare posto alla nuova struttura, si sperava che il vecchio filare di cipressi addossato al muro del marciapiede meridionale di via Krešimir potesse venire risparmiato dall’abbattimento. E invece no. Le ruspe sono state impassibili e in un paio d’ore li hanno rasi al suolo, facendo… vincere la voglia di progresso, ma un progresso che definiremmo insensibile. Sarà la municipalità, che si definisce tanto “green”, a sopperire alla mancanza di verde, di alberi? La speranza è l’ultima a morire, ma visto l’andazzo in quanto alla cura delle aree verdi e dei parchi pubblici, non resta che attendere “tempi migliori”.
Tutta l’opera di manutenzione delle zone verdi urbane è sotto l’ingerenza della municipalizzata “Čistoća”, i cui servizi, a nostro avviso, lasciano però a desiderare, vuoi per la pulizia delle vie cittadine, escluso il centro cittadino, di tutti rioni, o per la manutenzione dei parchi. Oggigiorno con tutta la tecnologia moderna, la manodopera, seppure carente, risultano essere d’importanza secondaria. Falciatrici a batteria, soffiatori per foglie, attrezzatura aspirante, sono soltanto una piccola parte di quello che viene messo a disposizione del personale, ma la città si presenta più sporca che prima. Non si vedono più in giro per le vie neppure i classici spazzini con ramazza e bidone al seguito.

Del filare di cipressi in Žabica ovest non è rimasto nulla.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Erbacce in ogni dove
I parchi urbani sono una storia parte. La falciatura dell’erba viene eseguita secondo un programma stabilito dai dirigenti della municipalizzata, ma da quanto appurato non risulta pubblico per la cittadinanza, nemmeno sul sito ufficiale dell’azienda. Non si prendono in considerazione nemmeno le condizioni climatiche, più pioggia significa una crescita più veloce delle erbacce e spesso, dopo solo un mese dalla falciatura, i parchi si trasformano in vere e proprie giungle con erba alta e pericolosa in quanto riparo ideale per zecche, pidocchi, acari e altri parassiti. Per non parlare dei marciapiedi e delle strade, che in ogni crepa dell’asfalto presentano dei ciuffi verdi e, a volte, con tanto di fiori, nati tra il monossido di carbonio emesso dalle vetture in movimento.

Ciuffi di erba pure sui marciapiedi.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Selvaggia ambrosia
Oltre a ciò, nulla sembra essere stato fatto per debellare l’ambrosia, pianta altamente infestante e piuttosto diffusa in tutta la Regione, che ha occupato ogni area verde urbana. Negli ultimi anni in centro città e soprattutto nei parchi, nelle aree incolte, nei pressi della Stazione ferroviaria, del terminal container in Brajdica, di Molo Zagabria, del porto e addirittura nei numerosi cantieri aperti in città, si registra un aumento della presenza dell’ambrosia in quanto si tratta di una pianta che attecchisce molto facilmente nelle aree abbandonate e incolte. La “Čistoća” ha il compito di monitorare la comparsa e la crescita della stessa e di procedere alla sua eliminazione tramite falciatura prima che questa cominci a fiorire. Ma niente. Causa i cambiamenti climatici a cui andiamo incontro e con il mese di luglio molto caldo, la pianta è fiorita anticipatamente e ora in tanti punti verdi della città si possono vedere queste piante in piena fioritura senza che si è proceduto per tempo alla sua eliminazione. L’ambrosia è una pianta di recente importazione, si parla dei primi anni ‘90 dello scorso secolo, ma è altamente infestante e produce grandi quantità di polline ad altissima allergenicità pertanto bastano anche pochi granuli per scatenare reazioni allergiche, nei soggetti più sensibili, anche gravi.

L’ambrosia ha attecchito in ogni area verde.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Seppure i tanti cantieri a cielo aperto, in futuro, porteranno tante migliorie alla città, la municipalità e le varie aziende municipalizzate hanno il dovere e l’obbligo di preservare il verde, i “polmoni” di un Agglomerato urbano in evidente crescita. Nulla, purtroppo, è stato fatto a tale proposito. Le vittime sono e rimarranno sempre quei pochi alberi che stentano a sopravvivere tra il cemento… galoppante.

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