Fiume, una battaglia contro il degrado

Gli scarabocchi che deturpano i muri di Fiume non sono opere d’arte, bensì esempi di inspiegabile vandalismo

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Fiume, una battaglia contro il degrado
Alcune delle tante «opere d’arte» in città. Foto: Roni Brmalj

Fiume, una città che meriterebbe di brillare per la sua storia e la sua bellezza, sta facendo i conti con una piaga che la deturpa giorno dopo giorno: i graffiti. Non quelli che possono essere considerati opere d’arte, ma i tanti scarabocchi che tappezzano muri, facciate di edifici, treni. La maggior parte di questi graffiti non ha alcun valore artistico, sono semplici segni lasciati da chi non ha nulla da fare nella vita o da giovani che pensano di diventare “graffiti artist” di livello, ma che purtroppo iniziano con vere e proprie oscenità. Esistono anche coloro che sembrano avere un bisogno incontrollato di vedere la loro firma in ogni angolo della città. Forse lo fanno per vantarsi con gli amici o semplicemente per compiacersi passeggiando per le vie dove le loro “opere” sono visibili a tutti. Questi atti di vandalismo non solo rovinano l’estetica urbana, ma minano anche il senso di civiltà e di appartenenza a una comunità. E una cosa è certa: tutti questi individui hanno in comune che i loro atti contribuiscono a rendere più brutta la città. Fiume sta diventando un orrore.

La situazione più devastante si verifica quando vengono imbrattate le facciate appena rinnovate degli edifici storici. È bene ricordare che ogni rifacimento di facciate comporta costi elevati, soprattutto considerando l’impennata dei prezzi dei materiali edili negli ultimi anni. Le famiglie dei condomini sono spesso costrette a fare sacrifici notevoli per rendere il palazzo in cui vivono più bello e dignitoso. Tuttavia, non appena vengono rimosse le impalcature, c’è sempre una scritta che nulla ha a che vedere con il contesto e che rovina l’aspetto della facciata, come un’improvvisa comparsa al sorgere del sole. Come affrontare questi atti di vandalismo? Come individuare i colpevoli e multarli in modo efficace?

Facciate imbrattate.
Foto: Roni Brmalj

Supereroe
La situazione non è dissimile da quella che si sta vivendo a Zagabria, dove il sindaco Tomislav Tomašević ha già iniziato una battaglia contro i graffiti. A Zagabria, in particolare, il fenomeno è diventato un vero e proprio marchio di riconoscimento, con i graffiti che deturpano ogni angolo della capitale. Il sindaco ha annunciato che, dopo quattro gare d’appalto andate a vuoto a causa di offerte troppo alte, si è deciso di ricorrere alle risorse interne della Città per risolvere il problema. Tomašević ha sottolineato l’importanza di trovare una soluzione per “restaurare” la città e per fermare il degrado causato dai graffiti. Fiume, come molte altre realtà, ha bisogno di agire con urgenza per riprendersi da questo abuso visivo. Una possibile soluzione arriva dalle vernici antigraffiti, che creano una barriera protettiva invisibile sulle superfici, impedendo che la vernice spray penetri in profondità. Questi prodotti non solo proteggono le facciate e le strutture, ma sono anche un metodo economico per prevenire il fenomeno e ridurre i costi della rimozione dei graffiti. Le vernici antigraffiti sono particolarmente utili per proteggere le superfici più vulnerabili, come il cemento, i mattoni, il marmo e altri materiali. Possono essere applicate facilmente a pennello, a rullo o con spruzzatore e sono anche resistenti al gelo, proteggendo le superfici dalla formazione di muschi e muffe. Questa tecnologia rappresenta una soluzione a lungo termine per fermare l’ondata di graffiti che sta devastando le città. Prevenire è meglio che curare, e una semplice vernice può fare la differenza, non solo per migliorare l’aspetto della città, ma anche per ridurre i costi di rimozione e risparmiare risorse. Fiume ha bisogno di prendere esempio da altre città come Zagabria, dove l’amministrazione ha già avviato azioni concrete contro il vandalismo di questo tipo. Solo un impegno collettivo, che coinvolga sia le istituzioni che i cittadini, potrà ridare decoro alla città, restituendole la sua dignità e bellezza. Magari anche noi a Fiume avessimo, come a Roma, un nostro Valerio Tuveri, conosciuto come “il ragazzo che pulisce la Capitale”, vestito con tuta bianca, maschera sul viso e sabbiatrice a tracolla. I suoi video, che mostrano il “prima” e il “dopo” della pulizia dei muri, sono diventati virali sui social, raggiungendo migliaia di visualizzazioni, tanto che qualcuno lo paragona addirittura a un supereroe, che si batte per salvare il volto della città.

Vandalismo sugli immobili.
Foto: Roni Brmalj
Simboli senza senso.
Foto: Roni Brmalj

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