Fiume. Un viaggio istruttivo verso il confine difficile

Una delegazione della Toscana in visita a Fiume per scoprirne il passato e conoscerne il presente, è stata ospite della CI e della SMSI

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Fiume. Un viaggio istruttivo verso il confine difficile

Una delegazione proveniente dalla Toscana, composta da 24 insegnanti e 48 studenti di varie scuole, i quali partecipano a un viaggio nei luoghi simbolo delle vicende legate al confine orientale, ha fatto tappa ieri a Fiume e più precisamente alla Comunità degli Italiani e alla SMSI. La trasferta, come spiegato dalla vicepresidente della Regione, professoressa Monica Barni, è stata intitolata “Viaggio verso il confine difficile”.

Monica Barni

“Si tratta di un viaggio affrontato da studenti e insegnanti che dura in pratica un anno. Infatti, ad agosto gli insegnanti presero parte a una scuola estiva nel corso della quale venne approfondito con gli studiosi i temi del confine difficile, ovvero il tema del ‘900 in questi Paesi. Sempre in collaborazione con la Comunità giuliano-dalmata siamo stati a Roma per visitare l’omonimo quartiere assieme ai ragazzi. Si tratta di un percorso articolato che poi si svolge anche a scuola. I ragazzi che sono giunti a Fiume sono studenti preparati, che sanno che cosa trovano e che hanno avuto e avranno l’occasione di sentire, qui e anche a Trieste, le testimonianze di studiosi, ma anche dei rimasti, perché vogliamo che la storia venga raccontata da tanti punti di vista, affinché venga compresa la complessità del passato di questi luoghi. I ragazzi che partecipano al progetto frequentano le scuole medie superiori di tutta la Toscana, perché abbiamo voluto rappresentare tutte le zone della nostra Regione. Dopo la tappa al Sacrario di Redipuglia, abbiamo visitato Trieste, ovvero il Magazzino 18 e la Risiera di San Sabba, e Basovizza. Prima di tornare a casa ci fermeremo anche ad Anghiari e Laterina, in provincia di Arezzo, dove c’era uno dei campi profughi”, ha detto Monica Barni, che in questo viaggio è stata accompagnata dalla responsabile del progetto Luciana Rocchi.

In Comunità degli Italiani con Melita Sciucca

Sciucca: «Siamo pochi»
Alla Comunità degli Italiani, la comitiva è stata accolta dalla presidente Melita Sciucca, la quale ha presentato brevemente la storia sia del sodalizio che della nostra città. “Coloro che a Fiume si dichiarano italiani purtroppo non sono tanti, il numero ammonta all’1,9% della popolazione locale. Siamo pochi, ma abbiamo tante istituzioni con le quali manteniamo viva la cultura e la lingua italiane. Esistono tutta la verticale scolastica, la casa editrice Edit, il Dramma Italiano, Radio Fiume, i Consigli per la minoranza e la scuola Dante Alighieri”, ha detto Melita Sciucca, sottolineando che a Palazzo Modello si svolgono serate, incontri, rappresentazioni e proiezioni di film italiani. La presidente ha poi voluto sottolineare che Fiume è stata sempre una città che ha curato la cultura italiana. Una città aperta, multietnica e multiculturale che ha ottenuto il titolo di Capitale europea della Cultura 2020.
Un giro in città

L’arrivo alla SMSI

Dopo l’incontro alla CI, la comitiva ha fatto un giro per il Corso, dove la “guida turistica” Melita Sciucca ha parlato della Torre civica, degli odonimi storici in Cittavecchia e della Cattedrale di San Vito. Subito dopo la comitiva toscana si è diretta alla SMSI dove ad accoglierli sono stati il preside Michele Scalembra, il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini e il presidente dell’Assemblea della CI, Moreno Vrancich.
Michele Scalembra ha raccontato agli ospiti la storia della SMSI e fatto presente l’importanza dell’istituzione scolastica non solo per gli italiani di Fiume, ma anche per gli appartenenti alla maggioranza. “Fiume è stata da sempre un esempio di dialogo, tolleranza e cultura che nel proprio DNA ha una mentalità europea. Nella nostra scuola l’insegnamento in lingua italiana è da sempre esistito, nonostante i vari cambiamenti dettati dalla storia”, ha detto il preside.
Bradanini: «Città cosmopolita»
Il Console generale d’Italia, Davide Bradanini, ha dichiarato che Fiume è un centro cosmopolita con una storia che riassume in sé tutto il ‘900. Moreno Vrancich ha spiegato invece, citando lo storico Raoul Pupo, il motivo della fondazione della CI di Fiume. “La CI è nata durante il periodo dell’esodo proprio per conservare la cultura e la lingua italiane. Ed è quello che stiamo facendo ancora oggi”, ha detto Vrancich. Ad allietare i presenti è stata l’allieva della SMSI, Karla Sorčić, campionessa nazionale di fisarmonica, che si è esibita in alcuni brani.
Che bella accoglienza…
A fine incontro abbiamo voluto raccogliere alcune impressioni degli studenti della Toscana. Daniela, originaria del Togo, ha dichiarato di aver visitato Fiume per la prima volta. “Sono rimasta molto entusiasta dell’accoglienza che abbiamo avuto. Vedere una città così suggestiva nella quale vivono tante persone di nazionalità diversa mi ha fatta tanto effetto. C’è una bellissima armonia”, ha detto Daniela. Soddisfatto anche Nicolò. “Questa esperienza è estremamente istruttiva perché ti aiuta a capire come diverse culture possano integrarsi in modo molto positivo, e lo si sente”, ha concluso Nicolò.

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