
Il fiume Rječina (Fiumara) è uno dei simboli della città di Fiume ed è patrimonio di tutti i fiumani e degli abitanti del retroterra cittadino. Dedicata al fiume, è stata inaugurata in questi giorni nell’ex magazzino “Ivex” in Delta la mostra “Nigdi uz deltu Ričine” (Da qualche parte lungo il delta del Rječina”) ed è una delle ultime tappe dell’intero ciclo del “parco naturale della Rječina”.
L’associazione Urbani Separe ha organizzato durante il 2023 e negli anni precedenti tutta una serie di eventi legati al fiume, uniti sotto il concetto di “parco naturale della Rječina”, l’invettiva ideata dall’associazione con lo scopo di valorizzare l’intero fiume, per il grande valore naturalistico che possiede e per la storia che testimonia. Si è voluto inoltre in modo simbolico affermare il traguardo raggiunto con questa mostra collocata praticamente alla foce del fiume.
La mostra ha presentato numerose fotografie affascinanti riprese lungo le sponde del fiume nelle varie località del grobniciano. Sono stati presentati anche vari altri reperti della zona, come rocce e semi di colture. Le foto e i reperti sono stati accompagnati da didascalie informative scritte in buona parte usando termini dialettali ciacavi tipici della zona, raramente sentite se non tra la popolazione più anziana. Oltre alla mostra, nell’ambito dello stesso evento, sabato ha avuto luogo una camminata lungo la Rječina dall’albergo Continental verso Orehovica con capolinea a Tersatto. Alla camminata hanno partecipato in totale 83 persone e l’associazione alpinistica “Kamenjak”.
La Rječina mantiene attualmente un ecosistema abbastanza conservato nonostante esistano delle sfide consistenti per il suo mantenimento, questioni poco note perfino al pubblico locale. La zona è stata uno dei primi luoghi dove si è iniziato a fine XIX secolo a studiare sistematicamente la fenomenologia dei terreni carsici.
Marin Nižić, uno dei responsabili dell’Urbani Separe, ha parlato della problematica della diga di Valići, la quale fa sì che per buona parte dell’anno la zona a valle rimanga con poca acqua, mentre in un periodo come quello attuale di forti piogge assistiamo ad alluvioni e straripamenti causati dal rapido rilascio di grandi volumi d’acqua dall’omonimo lago verso la diga.
La fotografa Zorica Zoretić ha collaborato con l’Urbani Separe in questo progetto. Con le sue foto ha voluto avvicinare al pubblico più esteso le bellezze del fiume, molte praticamente nascoste anche a chi vi vive appresso. Per esempio, sotto il ponte di Pašac, d’estate l’acqua non c’è ma la si sente “mormorare” sotto le rocce. La stessa cosa avviene sulle Bele Stene vicino a Kukuljani. Alcune foto sono state presentate anche sulla sua pagina Facebook “Moja Ričina”. Per sua esperienza, il fiume si adegua anche in questo periodo di grandi piogge e i disagi avvengono soltanto nelle zone cementificate. È in piano un’ulteriore passeggiata lungo il fiume con il desiderio di far vedere ai partecipanti la diga di Valići, in modo da spiegare direttamente i problemi che genera. Nonostante questo lato negativo, Valići rimane una località molto bella da visitare. Entro la fine dell’anno verranno organizzati altri laboratori. Per chi è interessato, sabato 11 novembre alle ore 11, ci sarà la visita al polo natatorio di Costabella e si visiterà anche l’autorimessa degli autobus di Scoglietto.
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