Fiume. Rincaro rifiuti: le municipalizzate non ci stanno

Jasna Kukuljan, direttrice della Čistoća, sostiene che, applicando il nuvo listino, la spesa per i cittadini salirà del 100 per cento

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Fiume. Rincaro rifiuti: le municipalizzate non ci stanno

Il Gruppo per la gestione delle operazioni di pulizia, che associa 13 aziende comunali in Regione, ha reagito all’imminente rincaro dei prezzi di rimozione dei rifiuti comunali e di quelli ingombranti che l’Ekoplus, società che amministra il Centro regionale per la gestione di rifiuti di Marišćina, ha annunciato con largo anticipo qualche mese fa. Il nuovo listino prezzi entrerà in vigore il prossimo 1º ottobre.
Il trattamento e lo smaltimento di una tonnellata di rifiuti comunali, che attualmente costa 470 kune, passerà a costare 1.180 kune, il che equivale a un aumento pari al 151 p.c.. Il prezzo per lo smaltimento di una tonnellata di rifiuti inerti ingombranti lieviterà invece dalle attuali 232 alle 1.990 kune, un aumento del 758 p.c. Un rincaro significativo che, secondo alcune valutazioni, farà aumentare di oltre il doppio la parte variabile della bolletta del servizio, che comprende lo svuotamento dei cassonetti di strada. Jasna Kukuljan, direttrice della municipalizzata Čistoća, affiancata da alcuni membri del Gruppo, ha illustrato il problema, che inciderà sensibilmente sui bilanci delle aziende.

“La decisione sull’aumento dei prezzi non è stata votata all’unanimità dal Consiglio di sorveglianza dell’azienda. Hanno votato contro la Città di Fiume e la Čistoća e a favore la Regione, il Comune di Viškovo e il rappresentante dei dipendenti. Il nuovo listino prezzi è stato recapitato, ma senza una motivazione e senza un calcolo che potrebbero almeno in parte giustificarlo. Proprio per tale motivo, dubitiamo sulla correttezza di questa decisione”, ha puntualizzato Kukuljan. “Stranamente il presidente della Regione, Zlatko Komadina, si è ora (in sede di Consiglio regionale, nda) schierato dalla parte dei cittadini, promettendo che l’aumento non influirà sulla bolletta”, ha aggiunto.

Annualmente la Čistoća spende 28 milioni di kune per il servizio di smaltimento dei rifiuti, mentre con l’aumento la cifra salirà a 84 milioni. “La differenza di 56 milioni ricadrà sulle tasche dei cittadini ed è inutile che il direttore dell’Ekoplus, Miodrag Šarac, sostenga che il rincaro riguarderà soltanto la parte variabile della bolletta. In realtà, con l’applicazione dei nuovi prezzi, un nucleo familiare di quatto persone che finora pagava 82,40 kune dovrà sborsarne 165,19 per un aumento del 100,5 p.c.”, ha spiegato la direttrice.

Inoltre, è stata sottaciuta l’informazione che il Fondo per la tutela dell’ambiente e l’efficienza energetica ha assegnato una sovvenzione pari a 5,6 milioni di kune per lo smaltimento del carburante derivante dal trattamento dei rifiuti. “Al posto di un rapporto di collaborazione, l’Ekoplus ha sciolto il contratto firmato con tutte le aziende comunali della Regione, proponendone un altro con i prezzi lievitati. Ciò significa che dal 1º ottobre la Čistoća e le altre società che si servono della discarica di Marišćina non potranno più farlo. L’assurdità è che il Centro regionale per la gestione dei rifiuti è stato costruito proprio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e non per trarre profitto da quest’attività”, ha concluso la Kukuljan, invitando la direzione dell’Ekoplus ad annullare il nuovo listino prezzi e a un dialogo costruttivo.

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