Fiume. Lo Spaccio sociale in cerca di uno spazio

Lo spazio concesso dalla città, ed ora venduto, per dar posto alla nuova Autostazione, verrà demolito. Si spera in un riscontro positivo da parte della municipalità

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Fiume. Lo Spaccio sociale in cerca di uno spazio
Il magazzino 31 (a destra). Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Lo spaccio sociale fiumano “Il pane di Santa Elisabetta” oltre alla sua attività primaria, la distribuzione di generi di prima necessità ai bisognosi, da diversi anni aveva avviato la raccolta di vestiario, calzature e piccoli elettrodomestici usati, sempre per porgere un aiuto concreto alle persone, famiglie sull’orlo della povertà e ai senzatetto che, per propria volontà, non rientrano nel sistema sociale. La collaborazione tra l’organizzazione caritativa, fondata dall’Ordine secolare francescano nel 2011, e la Città di Fiume è da sempre stata ottima, tanto che la municipalità è venuta incontro alle necessità della stessa concedendole dei vani nel rione di Braida in cui allestire lo spaccio alimentare e, in un secondo tempo, con un magazzino per le necessità dello smistamento del vestiario. E mentre lo spazio in cui opera il negozio sociale continuerà a svolgere la sua regolare attività, quello che occupa parte del magazzino 31 in Žabica sarà costretto a sfrattare in seguito all’annunciato abbattimento del vecchio deposito ferroviario per le necessità di costruzione della nuova Autostazione. Finora, però, non è stata trovata una soluzione adatta per trasferire l’enorme contingente dei prodotti immagazzinati.

“Il tempo stringe – ci ha fatto sapere la responsabile dello spaccio, Elida Verunica –. Dovremmo sloggiato entro il 31 gennaio, ma speriamo in una proroga. In questo momento i nostri volontari stanno selezionando tutto il materiale, dividendolo e inscatolandolo per essere pronto per il trasloco. Finora la municipalità ci è sempre stata vicina e attendiamo un incontro con il sindaco, che potrebbe portare a una soluzione in termini di offerta di uno spazio alternativo, di proprietà della Città, in cui potremmo continuare con la nostra attività. Non chiediamo che sia situato in centro città, bensì che sia adeguato alle nostre esigenze. Attualmente, il magazzino è chiuso per la raccolta, ma non per la distribuzione di vestiario adeguato ai bisognosi, che si svolge nelle ore serali. In questo periodo sono richiesti soprattutto giacche pesanti e scarponcini e qualche maglione. Una parte delle riserve, in accordo con le organizzazioni caritative e i volontari che si occupano del punto raccolta dei migranti in transito a Fiume è stata deviata verso le stesse. Posso affermare che tutti sono riconoscenti per un pezzo di vestiario adeguato e pulito”.
Lo spazio da cui lo Spaccio dovrà sfrattare è una delle sezioni del magazzino ferroviario 31, nel quale ha sede anche la Mostra permanente del siluro e alla quale spetta la medesima sorte. Del magazzino in sé rimarranno in piedi soltanto i primi 50 metri, quelli più vicini a piazza Žabica.

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