Fiume. La dimestichezza con l’euro c’è

Ai Mercati cittadini l’offerta è varia Viavai di clienti nonostante il freddo

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Fiume. La dimestichezza con l’euro c’è
C’è chi si scalda le mani con una bibita calda. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Nonostante le temperature tutt’altro che invitanti, i Mercati cittadini ieri si presentavano ricchi di prodotti freschi e di conseguenza non è mancato il solito viavai di acquirenti. Le bancarelle esterne abbondavano di frutta e verdura di stagione, con qualche eccezione provenienti dalle serre. Pertanto, in questo periodo contrassegnato dai raffreddori e dalle influenze stagionali, è la frutta ricca di vitamina C a farla da padrona. Le arance e le clementine si possono trovare a 1,60 euro a chilo, i limoni e le arance rosse a 2, i kiwi a 2,12, il melograno a 2,65 e il mandarino cinese (kumquat) a 3 euro, questi venduti in contenitori di due etti. Le mele, a seconda della varietà, vengono vendute a 1 euro per arrivare a 1,90, le banane a 1,90, le pere a 2 euro, mentre l’uva viene venduta a 4 euro per un chilogrammo.
In quanto a verdura, troviamo la cipolla a 1,10 euro, la bietola rossa e le carote a 1,30, il cavolo cappuccio a 1,40 euro, il cavolo a 1,50, la bietola a 1,60, i cavoletti di Bruxelles a 2,30, i broccoli a 2,50, il porro, gli spinaci e la cipollina a 3, zucchine a 3,50, i gambi di sedano e il radicchio rosso a 4 euro e le patate in offerta in sacchi da 5 chilogrammi a 4,60 euro. Il prezzo delle numerose varietà di fagioli secchi va dai 4 agli 8 euro.
Con il fermo pesca ancora attivo, nel padiglione della Pescheria non si trova il pesce azzurro, fatta eccezione per le sardelle importate dall’Italia. Un chilo viene venduto a 4 euro. Il prezzo più basso è affisso sui moli, 5 euro, sulle razze scuoiate a 6 euro, sugli scombri e sui moscardini, 7 euro al chilo. I latterini si trovano a 8 euro, i naselli a 10, le orate e le spigole a 11, gli squali a 12, i gamberetti a 17,30 euro, il pagro a 18,61, lo scorfano, il San Pietro e il rombo a 20, le triglie, i tranci di tonno e di salmone e i calamari a 21,24, la coda di rospo a 23,89, il pagello a 24 e, infine, gli scampi a 26-31 euro.
Sia i venditori che gli acquirenti si sono ormai abituati alla moneta unica. Klaudija, venditrice ortofrutticola, ci ha confermato che non ci sono grandi difficoltà. “Le persone si sono abituate all’uso dell’euro, ma non ai centesimi, che non vengono ancora riconosciuti al tatto e subito. Ci vuole un po’ di pazienza, ma il tutto si risolve per il meglio”.
Nonna Marija, che vende i prodotti del suo orto, seppure scettica all’inizio, ha imparato presto a trattare con l’euro. “Ho vissuto finora cinque transizioni di valuta e prima o poi ci si abitua. Pure i clienti hanno delle piccole difficoltà e ci aiutiamo a vicenda”.

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