
È arrivato sorridente e puntuale Niko Cvjetković, il direttore della Biblioteca civica di Fiume, all’appuntamento che avevamo fissato al piano terra del nuovo e splendido edificio della biblioteca. Proprio lì, in un angolino, con un armadietto di legno e un computer con stampe e posto a sedere, si trova la “Biblioteca dei semi”, un’iniziativa tanto semplice quanto geniale che arricchisce la città di Fiume con una nuova dimensione ecologica. Non si tratta più solo di libri, ma anche di semi di piante di vario tipo che, proprio come i libri, possono venir presi in prestito.

Foto: IVOR HRELJANOVIĆ
Un’iniziativa nuova per la città di Fiume ideata dalla Biblioteca civica, che ha celebrato venerdì scorso il primo giorno di primavera dando il via a un’iniziativa innovativa e progressiva: una promozione annuale per l’iscrizione, offrendo uno sconto del 50%. Ma la vera novità è proprio la creazione della Biblioteca dei semi. “Siamo sorpresi, sapevamo che le persone sarebbero state interessate, ma non ci aspettavamo una risposta così grande. Continuano a venirci a trovare, portandoci semi, che noi non vediamo l’ora di elaborare, inserire nel computer, ovvero catalogare e mettere nel nostro database, in modo che anche a casa le persone possano vedere cosa abbiamo a disposizione e che questo possa motivarle a venire e fare un salto in biblioteca. Se non per un libro, allora per i semi che avevano intenzione di piantare, ma che forse non riuscivano a trovare o non sapevano come procurarseli”. Alla nostra domanda se ci sarebbe stato spazio sufficiente per conservare tutti i semi, Cvjetković ci ha risposto: “Se non ci sarà abbastanza spazio, ci espanderemo!” Giustamente. Semplice!
Facendoci vedere i piccoli pacchettini di carta contenenti semi, di basilico in questo caso specifico, presi a caso tra le varie varietà di piante c’è stato anche il tempo di una foto di rito. “È una prassi che esiste e non è una novità assoluta nelle biblioteche in giro per il mondo. In Croazia vi erano iniziative simili a Sisak e a Bjelovar, e noi siamo quindi i terzi. Terzi ma i primi ad aver anche catalogato in modo digitale e che abbiamo un database digitale che si può esplorare in rete.”
Il direttore è contento anche per il fatto che per questa prima conservazione di semi è stato utilizzato un vecchio armadio in legno datato, che una volta conteneva vari cataloghi e che in un mondo digitale attuale, iniziava a essere un ormai un reperto senza utilizzo e che, molto probabilmente sarebbe finito alla storia e sarebbe stato archiviato in qualche magazzino. Le gioie del riciclo! “Stiamo cercando di promuovere tutto ciò, per diffondere sostenibilità e lavorare su nuove pratiche incentrate sul riciclo. I semi sono naturali e il nostro obiettivo è coltivarli senza intervento umano, non si tratta di semi OGM. Vedi… Dopo aver lanciato il nostro angolo verde con una collezione libraria dedicata e dopo aver organizzato numerose attività ecologiche negli ultimi anni, abbiamo deciso di aggiungere anche questo servizio al contesto di Fiume. Naturalmente, è una grande sperimentazione, perché Fiume è un’area fortemente urbanizzata e non è chiaro quanto seme sarà richiesto. Tuttavia, attraverso i laboratori verdi, abbiamo capito che c’è una comunità che segue temi ecologici, pianta nei propri giardini, balconi e orti, e abbiamo deciso di offrire anche a loro questa possibilità. Il nostro obiettivo principale è che la Biblioteca diventi un luogo che questa comunità riconosca come proprio e che possa raccogliersi attorno a essa”, ha aggiunto Cvjetković.
Un paio di regole per far capire la semplicità e la genialità dell’iniziativa, ma anche che i nostri lettori e al contempo utenti della biblioteca civica possano sfruttare al meglio e inserirsi nell’iniziativa, o come offrire semi o solo come utilizzatori: Per poter prendere in prestito i semi, è necessario essere membri della Biblioteca, ma chiunque può donare i semi. E ancora, se si dona senza essere membri, si riceve l’iscrizione gratuita.
Il principio su cui si basa la Biblioteca dei semi è semplice: l’utente prende in prestito i semi, li pianta e, dopo che la pianta cresce e produce nuovi semi, li raccoglie e li restituisce alla Biblioteca. Per adesso la Biblioteca ha circa una ventina di tipi di semi disponibili, tra cui fiori, ortaggi ed erbe medicinali.
Cvjetković ha spiegato che ogni membro della Biblioteca civica di Fiume potrà prendere in prestito fino a tre sacchetti di semi contemporaneamente, e non più di otto all’anno. La Biblioteca dei semi non prevede una tassa di iscrizione, ma per prendere in prestito i semi è necessario essere membri della Biblioteca e ciò si può fare durante l’orario di apertura della biblioteca.
“Il procedimento di restituzione è tale che i semi vengono portati qui, le sacche vengono riempite nuovamente, le etichette vengono staccate con la descrizione del contenuto, ogni pacchetto ha il suo codice a barre, e questo è tutto. Siamo consapevoli del fatto che non tutti i semi riescono, ma per alcune delle nostre statistiche ci piacerebbe che gli utenti si fermassero qui per un po’, e ci dicessero cosa non ha funzionato e perché non è riuscito”, ha concluso.
Il direttore non nasconde che l’intenzione finale è quella di fare in modo che le persone si radunino attorno a questa iniziativa e che nasca una vera e propria comunità verde. Una comunità che ha valori legati alla natura ma anche alla solidarietà.
Cvjetković ha parlato anche della rete di iniziative simili che esiste in Slovenia, che raccoglie una ventina di biblioteche in una rete collegata, alla quale anche Fiume è entrata a far parte: “ci siamo collegati con la biblioteca di Nova Gorica ‘France Bevk’. Nova Gorica assieme a Gorizia, è la capitale europea della cultura di quest’anno e nel 2020, quando questo titolo ce l’aveva Fiume, avevano lanciato questo programma. Poi noi lo abbiamo un po’ copiato, tradotto e in qualche modo loro sono stati una sorta di mentori. Ci hanno aiutato molto, i loro esempi di buona pratica e le esperienze ci sono stati molto utili.”
“Se ogni membro della Biblioteca Comunale di Fiume piantasse un cespuglio, Fiume sarebbe più ricca di 22.000 cespugli”, ha ricordato, sottolineando poi, che ogni progetto di questo tipo, ogni servizio del genere, aiuti a unire e rafforzare la comunità locale, inviando un messaggio forte. Queste pratiche possono svilupparsi in vari modi, dall’educazione e sensibilizzazione ecologica a vere e proprie azioni capaci di guidare verso uno sviluppo e una vita sostenibili, sempre sotto l’agenda ben nota di una mentalità che pensa globalmente ma agisce localmente.
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