Fiume. In arrivo in Molo Zagabria le rimanenti due gru STS

La nave Zhen Hua 32, con a bordo due dei totali quattro dispositivi per il nuovo terminal container, ha doppiato Capo di Buona Speranza ed è attesa a Fiume il 5 febbraio prossimo

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Fiume. In arrivo in Molo Zagabria le rimanenti due gru STS
L’operazione di sbarco delle prime due gru. Foto: IVO VIDOTTO

Mentre ieri una nuova perturbazione atlantica stava imperversando sulle nostre regioni, con piogge, rovesci e forte vento di scirocco su tutta l’area del Quarnero, circa 8.700 chilometri più a sud la nave Zhen Hua 32 stava doppiando Capo di Buona Speranza, tradizionalmente, ma erroneamente, considerato come il punto più a sud del continente africano, anche se gli oceanografi considerano Capo Agulhas il vero confine di terra tra gli oceani Atlantico e Indiano. Perché lo abbiamo segnalato? Semplicemente perché la nave in questione sta trasportando le rimanenti due gru di banchina (STS) a controllo remoto che completeranno le attrezzature necessarie per far funzionare il nuovo terminal container in Molo Zagabria.

Dacché mondo è mondo, il Capo di Buona Speranza è stato sempre considerato un luogo dal forte significato simbolico, un vero finis terrae, reso ancora più suggestivo dalla violenza delle sue acque. La speranza di tutti, ma specialmente dell’azienda Rijeka Gateway, che gestirà il terminal, è che la Zhen Hua non incontri il leggendario Olandese volante, condannato a navigare in eterno proprio per non aver doppiato il Capo. Leggende a parte, mentre le nubi stavano scaricando su Fiume una quantità non indifferente di pioggia, le due gru viaggiavano a una velocità di 3,5 nodi (circa 6,5 chilometri orari, quindi a passo d’uomo) con una temperatura di 22°C, cielo sereno e venti da 22 a 54 chilometri orari, cosa normalissima per Capo di Buona Speranza.

La partenza da Shanghai
La Zhen Hua 32 è salpata da Shanghai il 9 dicembre e è attesa a Fiume il 5 febbraio alle ore 8, a conclusione di un viaggio lungo 14.000 miglia, ossia quasi 26.000 chilometri. Visto che le prime due gru, dopo aver compiuto un viaggio analogo, erano giunte a Fiume con incredibile puntualità, non abbiamo motivo di dubitare che l’orario prestabilito venga rispettato anche in questa circostanza.
La Zhen Hua 32 (numero IMO 9196814), battente bandiera cinese, è stata costruita nel 2000 negli stabilimenti Oshima di Saikai, città giapponese della prefettura di Nagasaki. È lunga 235 e larga 43 metri, ha 36.600 tonnellate di stazza lorda e 50.159 tonnellate di portata ed è specializzata nel trasporto di carichi ingombranti e particolari come questo. L’unità appartiene alla flotta della NYK Line di Tokyo ed è gestita dalla Hachiuma Steamship di Kobe, sempre in Giappone.

Impatto ambientale minimo
Il nuovo scalo fiumano, nel quale saranno investiti in totale circa 100 milioni di euro soltanto in attrezzature, sarà il primo terminal container dell’Adriatico a forte automazione con oltre 60 pezzi per la movimentazione elettrica di container. Ciò significa che, una volta avviate le operazioni, la maggior parte della movimentazione container sarà eseguita con risorse alimentate elettricamente. L’intero lotto di attrezzature elettrificate comprenderà quattro gru di banchina STS per il carico e lo scarico dei container tra la nave e la banchina operativa, 15 gru a portale con pneumatici in gomma – chiamate così per la loro forma a carro ponte e destinate alla movimentazione dei container –, due gru a portale su rotaie, 28 trattori terminali elettrici e 14 veicoli elettrici. Come più volte sottolineato dall’azienda Rijeka Gateway, ciò ridurrà al minimo l’impatto ambientale, che comunque non potrà venir annullato del tutto.
Le gru STS in arrivo e le due già arrivate il 15 ottobre scorso, appartengono alla generazione super-postpanamax, ossia permettono il carico e lo scarico dei container dalle più grandi navi portacontainer di oggi, in tutta la loro altezza, larghezza e lunghezza. Super postpanamax si rifà alla classificazione delle navi cargo che attraversano il canale di Panama, distinte per dimensione in base alla possibilità di attraversare le chiuse del canale di Panama e le postpanamax sono le più grandi, che il canale accoglie solo da pochi anni grazie ai lavori di ammodernamento delle chiuse.

In funzione nel 2025
Ricorderemo, infine, che il terminal di Molo Zagabria, parte integrante del progetto Rijeka Gateway, sarà gestito in joint venture da APM Terminals del Gruppo Maersk e dall’azienda ENNA Logic, società di autotrasporto del gruppo croato ENNA, che detiene il 49% delle quote. L’altro partner, l’APM Terminals, è invece una società di gestione portuale con sede all’Aia, nei Paesi Bassi. Si tratta di un’azienda “figlia” della compagnia di navigazione danese Maersk’s Transport and Logistics, che gestisce il terminal e fornisce servizi integrati di trasporto merci e servizi interni. Il terminal di Molo Zagabria rappresenta il più grande investimento (circa 380 milioni di euro in due distinte fasi) mai fatto nel porto di Fiume. L’entrata in funzione è prevista per il 2025 con più di 200 milioni di spese e un forte impatto sull’economia locale. Ora il terminal sta cominciando quindi ad assumere quello che sarà il suo aspetto definitivo. Le operazioni portuali, come già detto, dovrebbero iniziare nel 2025 con una capacità annuale di 650.000 TEU, per superare il milione di TEU nelle fasi successive. Con una profondità in banchina di circa 20 metri, Rijeka Gateway sarà in grado di accogliere le portacontainer più grandi del mondo e con un periodo di concessione di 50 anni, servirà da punto di ingresso dei traffici marittimi e intermodali per il Centro-Est Europa.

L’arrivo del primo contingente il 15 ottobre scorso.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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