Fiume. Il lento declino dei Mercati cittadini

Scaduto il termine del bando di concorso dell’azienda Rijeka plus per la concessione in affitto delle bancarelle all’aperto e dei punti vendita nei padiglioni e nella pescheria

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Fiume. Il lento declino dei Mercati cittadini

L’azienda Rijeka plus, che gestisce i Mercati cittadini, ha pubblicato un concorso per l’affitto degli spazi esterni e interni in quello centrale e in quelli di Braida e di Zamet. Il termine del concorso è scaduto nei giorni scorsi e tra qualche settimana circa si potranno vedere i risultati, ovvero se c’è stato o meno l’interesse per prendere in affitto una bancarella oppure un punto vendita nei padiglioni coperti o nella pescheria. La situazione attuale è sconsolante in tutti e tre i mercati. Bancarelle vuote all’aperto e la maggior parte dei punti vendita con le saracinesche abbassate. Il mercato di Braida è stato la prima “vittima” dei grandi centri commerciali che si sono aperti negli ultimi anni e diventa ogni giorno più deserto. Al pianterreno del padiglione è rimasto a lavorare soltanto un macellaio. Il piano superiore, che è stato ristrutturato assieme all’intero padiglione qualche anno fa è deserto ormai da tantissimo tempo, mentre all’esterno sono attive pochissime bancarelle. Pure i vani d’affari al pianterreno degli edifici che circondano il mercato sono chiusi da anni: operativi soltanto due caffè-bar. I prezzi dell’affitto vanno dalle 690 alle 1.800 kune mensili per i punti vendita nel padiglione, per una bancarella esterna l’affitto è di 500 kune, mentre per i chioschi posizionati all’esterno (e mai affittati finora), di 900 kune. Il bando di concorso ha messo a disposizione 86 punti vendita.

Il «mercato grande»

A nulla è valso il restyling di ombrelloni, bancarelle e chioschi nel mercato centrale, o il “mercato grande” come lo chiamano i fiumani. L’interesse maggiore per il mercato cittadino, e soprattutto per la pescheria, lo dimostrano i turisti. Ed è proprio la pescheria, ovvero i suoi banconi di marmo, a essere occupata quasi interamente. All’esterno ci sono file di bancarelle vuote ed è davvero triste vedere il mercato ridotto in queste condizioni. Si salva il pianterreno dei due padiglioni, anche se di punti vendita liberi ce ne sono. Quasi completamente deserto il primo piano del padiglione, dove fino a qualche anno fa l’offerta comprendeva formaggi, anche quelli fatti in casa, uova e pollame. Leggermente migliore la situazione al primo piani del secondo padiglione, più o meno occupato dai macellai. In generale, comunque il quadro che si presenta è desolante. In questo caso i prezzi dell’affitto sono leggermente più alti rispetto al mercato di Braida. L’affitto mensile per i banconi è di 1.200 kune. Per i chioschi per la vendita di frutta e verdura oppure fiori il prezzo è di 1.300 kune, mentre per i banconi in marmo della pescheria di 430 kune. L’affitto sale per i punti vendita nei due padiglioni e dipende dalla grandezza. I più costosi raggiungono le 4.561 mensili e si tratta prevalentemente di macellerie. In tutto, tra l’area del mercato all’aperto, i due padiglioni, la pescheria e i punti per l’immagazzinamento della merce, il concorso è stato bandito per 225 esercizi.

 

Il mercato di Zamet

Il rione di Zamet dispone di un mercato piccolo, ma che fino a poco tempo fa era bene assortito. Anche in questo caso, purtroppo, ci sono sempre più bancarelle di legno vuote e l’offerta è ridotta. In questo caso il concorso è stato bandito per 21 punti vendita, circa la metà di quelli previsti. I grandi centri commerciali sono sempre più numerosi, molto più comodi perché in un posto solo è possibile fare una spesa completa. Al loro interno ci sono pure le pescherie, le macellerie e l’offerta ortofrutticola è davvero ricca. Purtroppo questo ha colpito gravemente i piccoli produttori, alcuni dei quali hanno tenuto per decenni la stessa bancarella al mercato centrale o in quello di Braida. C’era stata una prima crisi con l’entrata in vigore della fiscalizzazione e delle casse fiscali per tutti e già allora molti avevano rinunciato a tenere la bancarella. Probabilmente il gioco non valeva la candela. Con il passare del tempo la situazione non è migliorata ed è una tristezza per tutti coloro che amano recarsi al mercato e curiosare tra le bancarelle alla ricerca di prodotti freschi e genuini.

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