Fiume. Gelsi, intonaco caduto: trovare soluzioni adeguate

Gli spazi interni della SEI necessitano di ristrutturazione

0
Fiume. Gelsi, intonaco caduto: trovare soluzioni adeguate
La direttrice Gloria Tijan indica il punto da cui è caduto l'intonaco. Foto Ivor Hreljanović

“Mi dispiace tanto per quanto accaduto. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Sono convinto del fatto che la Direzione della scuola abbia reagito immediatamente, in collaborazione con la Città che ne è il fondatore, per individuare la soluzione più adatta. L’Unione Italiana ha sempre sostenuto le scuole della CNI anche dal punto di vista finanziario. Se riceveremo una richiesta d’aiuto da parte della direttrice, ne terremo conto e assieme al fondatore cercheremo di trovare una soluzione duratura, affinché cose del genere non accadano mai più”. È questo l’auspicio espressoci da Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’UI – da noi raggiunto telefonicamente – in seguito al fatto avvenuto lunedì scorso, nella classe di matematica della SEI Gelsi, dove a un certo punto delle lezioni, si è staccato un pezzo d’intonaco dal soffitto, crollando sul pavimento. Il peggio è che parte del materiale caduto è finito in testa a una delle alunne presenti in classe che, assieme ai suoi compagni, stava tranquillamente seguendo la lezione.
Tanta la paura dei bimbi, che fortunatamente sono tutti rimasti illesi, compresa la piccolina.
Abbiamo chiesto spiegazioni alla direttrice Gloria Tijan. “La lezione si svolgeva come da programma, e visto che si trattava dell’ora di matematica, dove di solito regna il silenzio, il rumore che questo pezzo d’intonaco ha provocato è stato fortissimo, anche se si tratta di uno strato molto sottile e leggero – ci ha detto –. Si tratta di un pezzo del diametro di 70 cm, che è andato a frantumarsi su quattro banchi alzando un gran polverone. Purtroppo un pezzettino di quest’intonaco è crollato in testa a una bambina, senza però provocarle ferite, ma più che altro è stato lo spavento a scuotere gli alunni. Immaginatevi il rumore che in quell’assoluto silenzio, è riuscito a provocare l’intonaco caduto a terra. Abbiamo immediatamente allontanato gli alunni trasferendoli in biblioteca, dove rimarranno fino a quando non avremo indicazioni dell’ingegnere strutturista, che giovedì effettuerà un sopralluogo. Abbiamo immediatamente informato la Città, in quanto fondatore della scuola, che è intervenuta nel giro di dieci minuti, mandando sul posto i suoi addetti. La municipalità ha provveduto, inoltre, a far arrivare in aula imbianchini e muratori che hanno tolto la parte mobile dell’intonaco attorno al pezzo caduto, per evitare il crollo di ulteriori. L’ingegnere controllerà il tutto per vedere se si tratta di un problema di statica. Un caso simile è avvenuto 25 anni fa in un’aula del terzo piano, poi dopo qualche anno in questa stessa classe, ma in un punto diverso e 7 anni fa nel mio ufficio. Bisogna tener di contro che l’edificio della scuola ha 150 anni e che l’intonaco va a staccarsi probabilmente per motivi di vibrazioni, che noi non percepiamo, ma che avvengono. Non dimentichiamo, inoltre, che nelle vicinanze sono in corso i lavori per la statale D403. Durante la giornata, con tutto il traffico, le esplosioni causate dalle mine che perforano il costruendo tunnel, non si sentono”.

Rifacimento della facciata e del tetto

La scorsa estate, con i fondi stanziati dall’UI, è stato verniciato il soffitto ed eliminate tutte le parti che eventualmente potevano risultare pericolanti. “Purtroppo si vede che il risanamento delle pareti non aiuta. Dalla Città ci hanno informato che la parte danneggiata del soffitto verrà ricoperta con uno strato protettivo, per poter concludere l’anno scolastico. In seguito, nei mesi estivi, dovrebbe venire posato il cartongesso. Chiederemo, nel limite delle possibilità, che la stessa cosa venga effettuata anche nelle altre aule rivolte verso la strada. È mia intenzione scrivere una lettera all’UI volta a richiedere eventuali fondi per la posa del cartongesso in tutte le aule della scuola. In questo modo potremo scongiurare eventi del genere”, ha concluso Gloria Tijan.
Nel 2019, ricorderemo, la scuola aveva subito un intervento di rifacimento della facciata, del tetto e degli infissi con un accorgimento che ha interessato, grazie ai fondi europei, anche la riqualificazione energetica.

La Città: «Risanamento nei mesi estivi»

“Il danno al soffitto della SEI Gelsi è stato immediatamente risanato con la rimozione delle parti restanti, che sarebbero potute crollare successivamente. Giovedì 26 l’ingegnere strutturista dovrebbe verificare la situazione. Il risanamento di tutta la superficie del soffitto verrà effettuato durante i mesi estivi quando verrà posato il cartongesso. Per il momento i ragazzi svolgono le lezioni nella biblioteca della scuola”, ci è stato riferito dalla Città.

Bradaschia Kožul: «Sono vicina ai bambini e alle loro famiglie»

Da noi interpellata sul caso, Iva Bradaschia Kožul, titolare del settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, nonché direttrice della SEI San Nicolò, ha dichiarato di essere personalmente molto vicina ai ragazzi, ai loro genitori, alla direttrice Tijan e a tutti i docenti della scuola. “Immagino lo spavento e lo shock che hanno subito. L’insegnante di matematica, ma anche la direttrice, hanno dimostrato di avere sangue freddo e hanno gestito il tutto in modo impeccabile. Sono cose che succedono e che noi non possiamo prevedere, tanto più che si tratta di un edificio che ha 150 anni di vita. Fortunatamente non ci sono stati feriti e spero che la bambina alla quale è caduto in testa l’intonaco si sia ripresa dallo spavento. Sono convinta anche del fatto che il Dipartimento per la gestione degli immobili della Città, fondatrice della scuola, risolverà il problema al più presto, ha dichiarato Bradaschia Kožul.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display