Fiume. Food delivery: salvezza dal baratro

Per rimanere in gioco, la ristorazione ha puntato sulla consegna a domicilio

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Fiume. Food delivery: salvezza dal baratro

Sono passate tre settimane dallo scoppio in Croazia dell’emergenza coronavirus a cui è seguita l’entrata in vigore di una serie di drastiche misure di sicurezza imposte dal Comando nazionale della Protezione civile. Il veloce insorgere della crisi, ha convinto in poco tempo le autorità di competenza a decretare nuove rigorosissime ordinanze, volte al contenimento dei contagi. Tra queste, quella relativa alla chiusura di tutti gli esercizi di… secondaria importanza, come ad esempio le strutture di ristorazione, nelle quali il rischio di espansione del virus è altissimo. A bloccare provvisoriamente la propria attività sono state rivendite di tipo diverso (eccezion fatta per i negozi di alimentari e le drogherie), quali i saloni di bellezza e di barbieri, i bar, le birrerie, i ristoranti, le taverne, i mercati all’aperto con i rispettivi padiglioni, e via di seguito. Per ovviare alla situazione e preservare i posti di lavoro, trattandosi per lo più di aziende di piccola e media imprenditoria con pochi dipendenti, il governo ha varato un nuovo decreto-legge per salvaguardarne l’attività e il personale. Ma non è bastato, perché in molti hanno dovuto escogitare altre soluzioni per poter sopravvivere all’attuale crisi. Per trovare un rimedio alla forzata chiusura e salvare il salvabile in questo periodo di profonda incertezza – e non finirà purtroppo qui, dato che le conseguenze del lockdown, in termini economici, si faranno appena sentire –, in cui la cittadinanza è costretta a stare chiusa in casa, i ristoratori hanno individuato, come “salvagente”, la consegna a domicilio, modalità che nell’attuale scenario aiuta loro a… sbarcare il lunario.
Finora in Regione era piuttosto esiguo il numero di locali che offrivano questo tipo di servizio. Si trattava per lo più di pizzerie, che optavano per la consegna “sulla porta di casa” o per il classico “take away”, ovvero cibo da asporto. Come prima, anche adesso le ordinazioni possono venire effettuate per telefono, via posta elettronica o tramite le reti sociali. Uguali anche le modalità di pagamento, in contanti o con carta da credito o bancomat.

Pizza Place Destino nel rione di Vežica inferiore

I gestori dei vari ristoranti e pizzerie si sono adeguati presto alle attuali circostanze dovute alla crisi sanitaria, e non c’è voluto molto per creare pagine Internet e profili social di tipo promozionale, in cui offrire i propri servizi di food delivery. Ne abbiamo contattati alcuni per capire meglio il loro attuale funzionamento.
Il ristorante grill “Barbacoa” in zona Martinkovac, ha attivato già qualche mese fa la sua pagina Facebook dalla quale ordinare cibo da asporto, ed è stata una fortuna visto che ora può puntare soltanto su quella. Il cliente ha la possibilità di richiedere per telefono la consegna di qualsiasi pietanza o bevanda che l’esercizio generalmente offre. Il “pacchetto” arriverà sulla porta di casa in tempo record, ancora fumante. Il servizio di consegna è rigorosamente gratis, per cui c’è da pagare soltanto il cibo ordinato. L’unico neo è rappresentato dal fatto che il territorio di consegna è limitato e non oltrepassa il centro di Fiume e la zona di Castua. Nel caso in cui si andasse più lontano, scattano spese aggiuntive dovute al maggior consumo di carburante. Dal “Barbacoa” assicurano, però, che a prescindere dal fatto che si continui a lavorare grazie alle consegne a domicilio, le entrate sono comunque la metà di prima.

La pizzeria Maslina a Valscurigne

Passando alle pizzerie, due in particolare sono conosciute in città per il loro sistema di food delivery: “Maslina” nel rione di Valscurigne e “Pizza Place Destino” a Vežica inferiore. La prima ha chiuso provvisoriamente la sua filiale in piazza Kobler continuando ad operare nel locale “madre” di Valscurigne. Al fine di mantenere il personale, i gestori hanno ridotto l’orario d’apertura e i dipendenti si alternano a giornate. Le ordinazioni possono venir effettuate tramite telefono e posta elettronica e la consegna a domicilio o il take away vengono eseguiti nel rispetto di tutte le norme di sicurezza. Se a un certo punto le richieste di consegna superano le attese, subentrano anche i camerieri, ora addetti alla confezione del cibo, improvvisandosi “corrieri”.
Medesimo il modus operandi nella “Pizza Place Destino” di Vežica inferiore, che avendo a disposizione un numero più vasto di operatori, non ha bisogno di optare per servizi aggiuntivi. In questo locale, sono spesso gli stessi abitanti della zona a ordinare il cibo e a ritirarlo all’ingresso del locale una volta pronto.
In centro città, in piazza Tito c’è la trattaria “Nebuloza”, luogo molto amato dai fiumani, in cui incontrarsi e consumare una merenda calda. Anche questo locale si attiene fermamente alle norme imposte dal governo, promuovendo il proprio menù quotidiano tramite la propria pagina Facebook. Il personale, per il momento, non ha subito tagli e continua a lavorare al completo, seppure a orario ridotto e preparando quotidianamente un centinaio di merende e pietanze à la carte, che vengono consegnate in tempi record al richiedente. La loro area d’azione comprende tutto il centro cittadino e non vi rientrano zone limitrofe.
A pochi passi dalla “Nebuloza”, troviamo lo storico albergo “Continental”, che al suo interno, “nasconde” oggi la trattoria-birreria “Cont” – subentrata alla celebre pasticceria di una volta –, che ai propri clienti offre la cosiddetta “merenda della quarantena”, un menù consistente dal prezzo modico, che viene consegnata a domicilio in breve tempo. Oltre a questa nuova offerta, gli habitué hanno a disposizione il solito menù e una ricca selezione di birre, anche artigianali, che possono essere oggetto del food delivery. Il servizio di consegna è gratuito e viene effettuato in circa dieci minuti. E c’è poi il McDonald’s…
A conti fatti, rimanere a casa e avere come unica opzione la consegna a domicilio forse non è il massimo della vita, ma in tempi di Covid-19 serve a salvaguardare la salute di tutti noi e a salvaguardare i posti di lavoro in un settore che rischia di subire un vero e proprio collasso.

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