Fiume. Due rotatorie contro le code: benefici anche per i residenti

Oggi in visita al cantiere di Valscurigne anche il ministro Oleg Butković.Infrastrutture indispensabili in prospettiva dell'arrivo dei tir dal terminal container in Molo Zagabria

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Fiume. Due rotatorie contro le code: benefici anche per i residenti
Il cantiere di Valscurigne verrà visitato domani anche dal ministro Oleg Butković. Foto: GORAN ZIKOVIC

La pazienza è una di quelle doti di cui i fiumani si sono dovuti dotare, loro malgrado, vivendo in una città che, come tante altre, non è stata progettata per un numero così grande di veicoli in circolazione. Strade insufficienti e pochi posti per parcheggiare sono problemi che ora si stanno affrontando, praticando la chirurgia senza anestesia, per la necessità di far funzionare il traffico anche con i lavori in corso. Si sta operando, infatti, all’interno del tessuto urbano.

Valscurigne, intervento… senza anestesia
A Valscurigne c’è un cantiere con queste caratteristiche. A inizio luglio sono iniziate le operazioni per la realizzazione di due rotatorie in sostituzione di due incroci a “T” che oggi non riescono a smaltire il flusso di veicoli. Risolte le pratiche amministrative e rilasciati i permessi, l’azienda “Hrvatske ceste” ha potuto assegnare l’appalto, in questo caso alla slovena CPK di Capodistria che nei primi giorni di luglio ha avviato i lavori. L’opera costerà poco più di 2,3 milioni di euro e dovrebbe essere ultimata nelle prime settimane di maggio.
Le due rotatorie, con tre svincoli ciascuna, serviranno a collegare via Osijek, cioè l’arteria principale che attraversa il popoloso quartiere di Valscurigne con i suoi numerosi centri commerciali, con la tangenziale che è parte dell’autostrada A7 e con la statale D403, inaugurata poco meno di un anno fa. A rendere più complicate le operazioni è l’esigenza irrinunciabile di mantenere i collegamenti tra queste strade in un punto nevralgico della città. Non c’è solo l’asfalto. Oltre alle rotatorie e ai relativi accessi, occorre provvedere alla sistemazione del drenaggio delle acque meteoriche, la protezione e lo spostamento delle infrastrutture pubbliche esistenti, compresa la ricostruzione dell’illuminazione pubblica.

Regime provvisorio in zona.
Foto: GORAN ZIKOVIC

Vantaggi?
Tutto quello che sta succedendo a Valscurigne non è altro che una delle conseguenze di un altro progetto, quello del terminal container di Molo Zagabria sul quale, proprio in queste ultime settimane, vengono installate le possenti gru per accogliere le più grandi navi portacontainer in circolazione. Senza la D403, infatti, il terminal non avrebbe alcun senso. I 3 chilometri circa, con una galleria, due viadotti e un sottopasso, sono costati circa 60 milioni di euro, erogati in buona parte dai fondi dell’Unione europea. La nuova arteria, in attesa dei tir con i container, sembra essere stata accolta bene dai cittadini che la utilizzano per i loro spostamenti. In questo senso, possiamo esserne compiaciuti in quanto abbiamo ricevuto un percorso alternativo tra Mlaka/via Zvonimir e Valscurigne. Come abbiamo già detto, la D403 è stata concepita fondamentalmente in funzione dello scalo. Secondo le previsione di “Rijeka Gateway”, la joint venture composta dal gruppo “APM terminals” che fa capo alla “MAERSK” e dalla croata “ENNA logic”, concessionari per 50 anni nel porto fiumano, il terminal sarà in grado di manipolare 650mila unità TEU all’anno. I container verranno trasportati in parte su rotaia e in parte su gomma. La ferrovia viene utilizzata anche dal terminal in Brajdica. È noto che l’infrastruttura ferroviaria carente rappresenta un ostacolo ai processi di decarbonizzazione contemplata nelle politiche “verdi” dell’Unione europea. Pertanto, fino a quando Fiume e il suo porto non verranno collegati con l’entroterra da una linea ferroviaria degna di questo nome, il trasporto dei container avverrà prevalentemente su gomma. Secondo calcoli approssimativi, lungo la D403 potrebbero transitare 800 o 1000 tir al giorno, per raggiungere l’A7 a Valscurigne.

In contemporanea con Orehovica
Quello di Valscurigne non è l’unico cantiere sulla tangenziale. A Orehovica viene completato lo svincolo che consentirà l’accesso all’A6 (autostrada Fiume-Zagabria), come pure l’uscita, ai veicoli provenienti da tutte le direzioni. Il nodo di Orehovica è chiuso al traffico dal marzo di quest’anno, mentre i lavori sono iniziati lo scorso anno. Come a Valscurigne, anche qui si annuncia la fine dei lavori nei primi giorni di maggio. A quel punto potrebbero esserci anche i presupposti, almeno quelli amministrativi, per annunciare l’avvio delle operazioni a Cosala dove viene pianificato l’ultimo svincolo della tangenziale. Il tutto si svolgerà nel bel mezzo della campagna elettorale per le amministrative il che potrebbe far accelerare i tempi.
Comunque, oggi a Valscurigne incontreremo Oleg Butković, vicepremier e ministro del Mare, trasporti e infrastrutture, a Fiume, il quale vuole accertarsi dell’andamento dei lavori.

L’intervento dovrebbe venir terminato entro maggio.
Foto: GORAN ZIKOVIC

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