Fiume. Dante, pasta e Artusi: il nesso c’è

Chiusa in bellezza giovedì sera, all’HKD di Sušak la VII Settimana della cucina italiana nel mondo. Cooking show di due chef speciali e apertura della mostra sulla storia degli spaghetti al pomodoro

0
Fiume. Dante, pasta e Artusi: il nesso c’è

Nell’ambito della VII edizione della Settimana della cultura italiana nel mondo, è stata inaugurata giovedì sera, 24 novembre, nell’atrio della Casa croata di cultura (HKD) di Sušak, la mostra intitolata “Dante, la pasta e Artusi – storia illustrata degli spaghetti al pomodoro”. L’evento, reso possibile grazie alla collaborazione del Consolato Generale d’Italia a Fiume con la Camera di commercio italo-croata di Zagabria, ha avuto come fine raccontare come nasce questo piatto per eccellenza. Infatti, gli spaghetti dei quali parla Massimo Montanari nella mostra, hanno un collegamento con il passato, con l’economia e la società. Ci aiutano ad avere una visione più aperta del mondo, a riconoscere i contributi di altre culture. Attraverso illustrazioni ironiche e precise, firmate da Luciano Ragozzino, acquerellista, scopriamo le peculiarità di questo piatto in modo divertente. Infatti, le sue non sono soltanto illustrazione, ma creazioni le cui metafore visuali arricchiscono le parole, creando un’iconografia dal passato fino ai giorni nostri sul tema degli spaghetti. Una mostra, nata nel 2021, con la quale la Fondazione Pellegrino Artusi ha voluto rendere anche omaggio a Dante, padre della lingua italiana, celebrando il 700º anniversario della sua nascita attraverso i “vermicelli” che lui tanto amava mangiare. I testi sono firmati da Monica Alba e Giovanna Frosini.
Il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, ha dichiarato che questa mostra è stata voluta per presentare il cuore della cucina italiana. “L’utilizzo degli ingredienti semplici, tipici del territorio – ha detto –, ma presentati in un modo del tutto innovativo e creativo, rendono questa mostra particolare. La storia della pasta dà l’idea anche del rapporto tipico degli italiani in cucina: pochi ingredienti valorizzati dall’arte dell’arrangiarsi. Questa è una caratteristica di tutto il popolo italiano, e su questo abbiamo voluto puntare, nonché sul motto di quest’anno, ovvero ‘Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la tutela del pianeta’”.
A salutare i presenti anche la direttrice della galleria Kortil, Jolanda Todorović e la direttrice della Camera di commercio italo-croata, Andrea Perkov. Jolanda Todorović ha voluto ringraziare il Consolato per la collaborazione grazie alla quale a tutti i presenti è stata presentata la cucina italiana tanto apprezzata anche nei nostri territori. Andrea Perkov ha invece voluto sottolineare che la cucina italiana non è soltanto la rappresentazione gastronomica del Bel Paese, ma anche l’arte del mangiar bene. “La cucina è stata in questo caso anche un simbolo d’amore che ha unito i due cuochi qui presenti non soltanto nel lavoro, ma anche nella vita privata”, ha concluso Perkov. All’inaugurazione è seguito il cooking show degli chef professionisti Pasquale Longobardi e Ana Uremović Longobardi del ristorante zagabrese Papavero Pizza & Food Lab, i quali hanno preparato gnocchi in salsa di pelati con pesto e parmigiano, orecchiette al pesto di pomodori secchi, stracciatella e basilico, la scarpetta – pane e ragù napoletano e la polpetta della nonna, che sono stati offerti ai presenti. “Spesso la gente mi chiede quale sia il segreto della cucina italiana, ovvero per quale motivo sia tanto apprezzata all’estero. Forse perché si basa su prodotti semplici e genuini, motivo per cui è accessibile a tutti”, ci ha detto Pasquale Longobardi.
Con l’evento d giovedì sera si è conclusa la VII Settimana della cucina italiana nel mondo.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display