Fiume. Conduttura dell’acqua riparata (foto)

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Fiume. Conduttura dell’acqua riparata (foto)
Gli operai al lavoro per sostituire la tubatura scoppiata. Foto: Helena Labus Bačić

Una città che scorre. Si potrebbe definire così la grossa perdita d’acqua, che ha pressoché inondato il centro città, avvenuta alle due di notte di domenica in seguito allo scoppio della tubatura principale dell’acquedotto in via Pomerio. Il guasto, verificatosi all’incrocio della suddetta strada con piazza Riccardo Zanella e via Martiri antifascisti, ha causato danni al manto stradale e ha interrotto l’approvvigionamento idrico in diversi rioni del centro città. In poco tempo, torrenti d’acqua potabile si sono riversati verso il Corso trasformando via Frano Supilo e la scalinata della Croce rossa, adiacente all’albergo Bonavia, in una cascata e inondando piazza della Repubblica di Croazia.

Le maestranze hanno riparato le tubature nel pomeriggio. Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković

Il manto stradale ha subito gravi danni a causa della pressione dell’acqua che ha provocato numerose crepe con gli scantinati degli edifici della zona che in parte sono stati allagati. Le maestranze della municipalizzata ViK si sono messe all’opera per riparare i danni e i lavori si sono protratti per tutta la giornata odierna lasciando senz’acqua potabile filo alle ore 17 gli abitanti delle vie Ivan Rendić, Ivo Marinković, Ljudevit Matešić, Moša Albahari, Pomerio, Maria Crocifissa Cosulich, Senjskih uskoka, Slaviša Vajner Čiča, Studentska e piazza della Repubblica di Croazia.
I cittadini rimasti senz’acqua hanno potuto rifornirsi presso le autobotti con acqua potabile messe a disposizione dinanzi al parco Pomerio e in via Albahari. Dopo lo scoppio delle tubature, l’acqua era venuta a mancare nella notte anche in via Vukovar, poi ripristinata nelle ore mattutine, seppure con una pressione ridotta. I dipendenti della municipalizzata “Čistoća” si sono impegnati a ripulire le strade dell’area interessata dai detriti trasportati dall’acqua.
Dai primi accertamenti è emerso che la tubatura danneggiata sarebbe un vero e proprio cimelio storico risalente probabilmente all’impero Austro-ungarico, in quanto in una parte dei resti è visibile la dicitura “Hisnyoviz”, una cittadina allora ungherese oggi facente parte della Slovacchia con il nome di Chyžné, in cui, sempre ai tempi della monarchia, operava una fonderia per tubi e stufe.

Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
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Foto: Goran Žiković
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Foto: Goran Žiković

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