
Ci sono molti modi per annunciare la fine di una situazione problematica, vedendo la luce in fondo al tunnel oppure trovarsi in dirittura d’arrivo. In ogni caso, ci siamo quasi. Martedì, nonostante le condizioni meteo non siano state ideali per un’escursione attraverso il cantiere in centro città, ci siamo fatti accompagnare in via Adamich (e dintorni) da Andrej Marochini, direttore della municipalizzata ViK, azienda investitrice nel progetto di Miglioramento della rete idrica e di smaltimento delle acque reflue nell’Agglomerazione di Fiume. Davanti ai nostri occhi, da più di un anno, ci sono soltanto disagi, ma ce ne dimenticheremo presto, una volta che saremo tornati alla normalità. Stiamo parlando di un progetto finanziato in gran parte dai fondi dell’Unione europea del valore complessivo di 320 milioni di euro (+IVA). In altre parole, è un evento epocale nella storia delle infrastrutture in città. Dopo i disagi, ci saranno anche dei benefici.
“Ho difficoltà a descrivere quanto sia stato complesso arrivare, quasi, a portare a termine un progetto che ha incontrato una serie di ostacoli. Abbiamo dovuto affrontare le problematiche delle infrastrutture esistenti, in parte obsolete, quelle funzionanti, quelle che erano inserite nelle mappe e quelle impreviste. Ci sono cento anni di infrastrutture sovrapposte”, ha commentato Marochini.

Foto: RONI BRMALJ
A che punto siamo?
Per quanto riguarda la ViK, rimane da completare gli allacciamenti in via Scarpa, nell’area intorno a Palazzo Modello, davanti all’ex “Slavica” e in via Zara in riferimento all’acquedotto. “Per quanto riguarda la rete fognaria c’è un allacciamento vicino all’ex Slavica, che completeremo venerdì, e quello in via delle Pile (Uljarska) vicino a Palazzo Modello. Infine, ci sarà il centro di controllo e comando in via Matija Gubec in direzione del Canal morto. A quel punto sarà terminato tutto ciò che è contenuto nel contratto con gli appaltatori. Ci sono anche dei lavori non inseriti nell’elenco dei lavori da eseguire, cioè un intervento che si effettua anticipatamente per non dover tornare a scavare in futuro, tra Palazzo Modello e via Scarpa. Ciò riguarda il sistema di smaltimento delle acque reflue che ha determinato la rimozione provvisoria di circa 400 metri quadrati di pavimentazione nel piazzale davanti a Palazzo Modello. In questo modo, non sarà più necessario lavorarci in seguito”.
Ora tocca alla Città
Per quanto riguarda la ViK, siamo prossimi alla conclusione, entro la fine di febbraio, ma restano la Città e l’azienda “Hrvatske ceste” che si occupa delle ristrutturazione della carreggiata da via Scarpa a piazza Žabica. La Città ha il compito di allestire la rete per lo smaltimento delle acque meteoriche e il bordo stradale lungo le strade non classificate, cioè le vie Zara, Spalato e Hencke.
«Hrvatske ceste», ultima fase
L’intero tragitto interessato dai lavori legati alla posa del collettore e dell’acquedotto fa parte della strada statale, di competenza dell’azienda “Hrvatske ceste”. Spetta a lei l’ultima fase, quella della costruzione della base in cemento armato e della posa dello stato di asfalto. Dei 650 metri complessivi, tra Žabica e via Scarpa, è stato realizzato il 30 per cento circa della struttura in cemento armato e il 60 per cento circa del bordo stradale. “La ‘Hrvatske ceste’ segue le dinamiche dettate da chi la precede”, ha precisato Marochini. Tra l’altro, l’azienda che gestisce le strade statali, ha tempo fino all’inizio di maggio per portare a termine l’opera.
L’80 per cento della struttura in cemento armato dovrebbe essere pronta entro la fine di febbraio, considerando anche i tempi tecnici che prevedono 28 giorni prima di poterci mettere sopra lo strato successivo. Tutto pronto, probabilmente, in aprile. Per la posa dell’asfalto ci vorranno non più di cinque-sei giorni giorni, meteo permettendo. A tutto ciò si aggiungono elementi come i semafori, in dodici posizioni, la segnaletica orizzontale. Nell’ambito dei lavori è stata sistemata anche la rete sotterranea che collegherà i semafori, in sostituzione di quella vecchia, ormai malridotta. È stata rifatta anche la rete del gas e delle telecomunicazioni.
Accanto al direttore c’era anche Petar Kursar, supervisore della “Rijeka Projekt”, che ha sottolineato a sua volta i problemi legati al grande cantiere edile in pieno centro, con l’esigenza di assicurare la circolazione del traffico urbano e allo stesso l’accesso delle macchine edili alle aree interessate dai lavori.

Foto: RONI BRMALJ
Post festum, pavimentazione da riparare
“Anche se si presta attenzione all’esigenza di limitare i danni, è inevitabile che ve ne siano in quanto i pesanti mezzi meccanici devono per forza attraversare le piazze del centro. Ci saranno sicuramente dei danni da risanare in quanto la pavimentazione esistente non è stata progettata per i mezzi pesanti”, ha spiegato Marochini. Non è un fatto sorprendente visto che la pavimentazione in Corso e nelle piazze circostanti è soggetta a frequenti interventi di riparazione, anche senza che vi passino sopra le macchine edili.
Cronologia
L’1 giugno 2023 il cantiere era stato consegnato agli appaltatori con due mesi di preparazione, arrivando all’1 agosto e all’inizio dei lavori di scavo tra Žabica e la mensa studentesca “Index” in Braida. Il 15 febbraio 2024, dopo la sfilata di Carnevale, è stata chiusa al traffico via Adamich da via Scarpa a piazza Adria, con via Zara percorribile in funzione del traffico verso Ovest, attraversando via Trpimir. Il 10 settembre 2024 chiuse via Trpimir e via Zara, lasciando libero agli esecutori dei lavori l’intera area del cantiere. Arriviamo ai giorni nostri con i dati riportati sopra e l’annuncio che ad aprile si tornerà alla normalità. Riva e via Zajc torneranno a senso unico dopo la riapertura di via Adamich che solo successivamente, quando sarà costruita l’autostazione in Žabica, sarà riservata ai mezzi pubblici.

Foto: RONI BRMALJ
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