
Centinaia di anime si sono radunate a Fiume per il tradizionale corteo in occasione dell’8 Marzo, una marcia carica di emozione e determinazione, dedicata non solo alle donne vittime di femminicidio, stupro e altre forme di violenza di genere, ma anche a tutte le persone che continuano a subire ingiustizie e disuguaglianze.
L’evento, giunto alla sua ottava edizione, ha visto la partecipazione di più di trecento persone, che hanno percorso le strade cittadine, partendo da sotto il monumento alla Liberazione (in gergo conosciuto come la celebre ‘partigiana’) fino a Piazza della 128ª Brigata dell’esercito croato, luogo della celebrazione centrale. Qui, le organizzatrici hanno lanciato un appello accorato alla solidarietà e all’azione concreta: “La lotta contro le disuguaglianze imposte dal patriarcato può essere efficace solo se restiamo unite. Dobbiamo essere solidali con chi affronta la disoccupazione e la povertà, con chi è costretto a un lavoro non retribuito, con chi lotta contro un sistema sanitario sovraccarico e ingiusto, con le vittime di femminicidio che non sono state protette dallo Stato, con chi desidera abortire ma non può, con le persone transessuali la cui stessa esistenza viene messa in discussione, con chiunque venga marginalizzato e discriminato”.

Dopo il corteo, la serata è proseguita con un programma musicale che ha visto l’esibizione del gruppo VINS vLadarice, seguito dall’apertura di una mostra presso la Galleria SKC.
L’iniziativa è stata promossa dalle associazioni “Cittadine e cittadini di Fiume”, “PaRiter”, “SOS Fiume” e “LORI”, che hanno sottolineato l’importanza di non abbassare la guardia e di proseguire nella battaglia per un futuro più equo.
Tra le voci più forti della manifestazione, quella di Jovana Čutul, attivista, imprenditrice e politica, che ha infiammato la folla con parole cariche di passione: “il femminismo non ha confini, ma nemmeno il nostro impatto deve averne. Questa non è solo una lotta per i diritti, ma una battaglia che richiede azioni concrete. L’uguaglianza non ci sarà concessa: dobbiamo conquistarla! Abbiamo taciuto troppo a lungo, permettendo ad altri di decidere per noi. Ora basta! Stasera vi invito a fare un passo avanti: partecipate attivamente nelle vostre comunità locali, nei comitati di quartiere, nei consigli comunali, nelle associazioni. Candidatevi alle prossime elezioni! Prendete il vostro posto ai tavoli decisionali, perché se non lo facciamo noi, qualcun altro lo farà al posto nostro. E noi non possiamo più permetterlo!”.
Un messaggio chiaro, forte, che ha acceso il cuore di chi era presente. Un’onda di determinazione e coraggio che non si fermerà, perché la lotta per i diritti non conosce confini e non si arresta davanti a nessuna barriera.
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