
Le ultime elezioni, quattro anni fa, si svolsero in un contesto inconsueto. Tendiamo a dimenticarcene, ma c’era il Covid che continuava a mietere vittime. Si andò a votare con le mascherine… Se ne ricorda bene il sindaco uscente Marko Filipović, che ricandidatosi per un nuovo mandato, da indipendente. Non andremo a raccontare tutte le vicende che negli ultimi mesi lo hanno allontanato dall’SDP, storie che di giorno in giorno vanno ad alimentare una campagna spietata. “Direi proprio che l’inizio del mio mandato è stato contrassegnato dalla pandemia e poi dalle sue conseguenze che hanno determinato inflazione, carovita… Una delle decisioni politiche che vorrei sottolineare – spiega Filipović –, è stata quella di trovare una soluzione alla questione dell’autostazione in Žabica. Abbiamo trovato un partner e i lavori sono stati avviati. Mi aspetto che la nuova struttura sia terminata entro la fine dell’anno o all’inizio del 2026. Credo che in questo modo si concluderà un capitolo che era aperto da vent’anni. Se non lo avessi fatto, se il terreno non fosse stato venduto a questo scopo, in questi giorni di campagna elettorale continueremmo a parlare della necessità di costruire l’autostazione”.
Per Filipović è motivo di vanto, per i detrattori un errore, ma il sindaco attuale è convinto di aver fatto la scelta giusta. Egli stesso ammette di amare il frastuono delle macchine edili. Da ingegnere, i cantieri sembrano affascinarlo: “Sono fiero per il fatto che Fiume sia diventata il più grande cantiere in Croazia. Potrei elencare tanti progetti, dalle infrastrutture legate alla rete fognaria e acquedotto, a quelle dell’Energo, i nodi stradali sulla tangenziale… Si stanno concludendo i lavori a Orehovica e Valscurigne, mentre il progetto per il futuro svincolo di Cosala sono in fase di preparazione. Ci sono quindi il marina in Porto Baross e una serie di grandi investimenti pubblici e privati con i quali vengono poste le fondamenta per un nuovo ciclo di sviluppo della città. A livello simbolico, uno dei momenti che ricorderò del mio primo mandato è la catena umana tra la Filodrammatica e la nuova Biblioteca civica nel Quartiere artistico, quando i libri vennero portati dalla vecchia alla nuova sede. Con la Biblioteca i cittadini hanno trovato nell’ex complesso Benčić un luogo di ritrovo, un salotto”.
In questa sua campagna, Filipović pone in primo piano i propri meriti in riferimento alla solidità del Bilancio cittadino: “Mai nella storia recente la situazione finanziaria è stata così stabile. Quando venni eletto, quattro anni fa, mi ritrovai con 40 milioni di euro di debiti e di conti non pagati. In questo periodo il Bilancio è cresciuto da 150 a 220 milioni di euro. I conti li paghiamo regolarmente. Inoltre, abbiamo provveduto a migliorare lo status dei dipendenti della Città, degli enti e delle aziende di cui siamo fondatori, aumentandone gli stipendi. Abbiamo aumentato gli importi per sport e cultura, ma soprattutto per il programma sociale. Abbiamo ridotto l’addizionale sulla tassa sul reddito dal 15 al 10 pe cento, che era una delle promesse prima delle aministrative precedenti”.
A Filipović viene rinfacciato di prendersi dei meriti, di rivendicare la paternità per progetti nati prima del suo insediamento o comunque realizzati dalle strutture statali. “I fiumani pagano le tasse e alimentano il Bilancio dello Stato – afferma –. Comunque, per la realizzazione dei grandi progetti l’amministrazione cittadina ha avuto pure un ruolo importante. Se non ci fosse stata questa collaborazione, non ci sarebbero stati nemmeno gli investimenti. Sono cose avvenute nel corso del mandato per il quale i cittadini mi hanno dato fiducia”.
Con quale spirito il sindaco uscente pensa alle elezioni e all’eventuale secondo mandato? “Ho preso le mie decisioni dopo che l’SDP ha preso le sue, più precisamente la sezione cittadina del partito. Non ho potuto accettare che, dopo che è stato approvato il mio rapporto relativo ai quattro anni di mandato, l’SDP abbia deciso di proporre un altro candidato a sindaco. Sandra Krpan ha annunciato che avrebbe parlato delle cose con cui era in disaccordo con me e lo ritengo scorretto. Avrebbe potuto parlarne prima. Personalmente, credo di aver agito nel modo giusto e ora guardo con fiducia al mio obiettivo che è quello di arrivare al ballottaggio. A quel punto, non ho dubbi sull’esito”. Chi vede come avversario o avversaria nel secondo turno? “Le elezioni sono vicinissime, lo sapremo presto”, risponde Filipović.
Alle scorse elezioni si presentò Davor Štimac con la sua lista civica, raggiungendo il secondo turno e superando il candidato dell’HDZ, tradizionale forza di opposizione a Fiume. Questa volta, oltre all’HDZ, l’SDP avrà come avversario, a sorpresa, un ex esponente di partito. “Non ho dubbi che queste saranno le elezioni più interessanti e incerte a Fiume – commenta –, ma ricordo che in quelle precedenti ho ottenuto il 30,5% delle preferenze nel primo e il 54% nel secondo. Vinsi contro dieci candidati”. Come viene finanziata la campagna di Filipović? La volta scorsa c’era l’SDP con le proprie infrastrutture consolidate. “Nella prima fase ho utilizzato le mie risorse, successivamente quelle messe a disposizione dai candidati presenti nella mia lista civica per il Consiglio cittadino. Alla fine presenteremo un rapporto come previsto, all’insegna della trasparenza. Tutti i dati saranno di dominio pubblico”.
Un messaggio conclusivo? “Credo che siano state poste le basi per consentire alla città di compiere dei passi avanti. Fiume ha un enorme potenziale da esprimere, riconosciuto da diversi investitori. Il mio compito è indirizzare questo flusso di investimenti. La sfida più importante da affrontare è quella con il quadro demografico. Per il resto, c’è la questione delle vie di comunicazione. Insisteremo sulla necessità di sviluppare il segmento della ferrovia, un capitolo che segnerà il prossimo decennio”.
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