Farmaceutica, un percorso lungo 7 secoli e mezzo

L’allestimento in corso nel Palazzo dell’ex Zuccherificio, ripercorre in maniera dettagliata la nascita dell’arte della farmacia sul territorio croato, con accento su Fiume

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Farmaceutica, un percorso lungo 7 secoli e mezzo

La cornice è la nuova sede del Museo Civico di Fiume, ovvero lo splendido Palazzo dell’ex Zuccherificio incluso nel complesso Benčić, che da solo vale un’accurata visita, dopo il lungo e sapiente restauro che lo ha riportato alla sua bellezza originaria. Riqualificato a struttura museale, l’edificio ospita attualmente anche un’interessantissima mostra dedicata alla dimensione farmaceutica croata e, nello specifico, a quella fiumana, che fornisce (ai farmacisti, ma non solo. In fondo, che si sia curanti o curati, quella delle cure e dei rimedi è una storia che interessa in via diretta ognuno di noi) un ulteriore motivo per raggiungere lo storico palazzo in via Krešimir. L’allestimento onora i 750 anni di attività farmaceutica sul suolo croato, i 30 anni dell’azienda farmaceutica fiumana JGL e il primo anno di vita del Museo della farmacia in Cittavecchia.

Il Museo Civico organizza puntualmente visite guidate

Ad accogliere il visitatore sono Igea, dea della salute, e suo padre Esculapio con il noto serpente che si attorciglia su un bastone (il Verga di Esculapio), che compare sulla croce delle farmacie, ed è un antico simbolo greco che associa la verga, rappresentazione dell’azione dell’uomo nel somministrare le cure ai malati, al serpente, che rappresenta la metafora di rinascita e fertilità, mediante la muta della pelle. Igea, sottoforma di candida scultura, la s’incontra anche al centro dell’elegante sala, dove si scopre che oltre che dea della salute (o del risanamento in generale), rappresenta la divinità di ogni cosa pulita (il suo nome ancor oggi ci riporta all’idea di “igiene”). A differenza del padre, direttamente e unicamente associato alla cura delle malattie, Igea veniva invece collegata alla prevenzione dalle malattie e al mantenimento dello stato di salute. La bella statua era esposta nella vetrina dell’antica farmacia fiumana “All’angelo”, ubicata in Corso nella prima metà del XX secolo.

Sono esposti antichi medicinali…

Dai documenti messi in mostra, all’interno di cubi neri in legno massiccio coperti da leggerissimi vetri sapientemente illuminati, o su semplici colonne di marmo bianco, all’insegna di un raffinato minimalismo, si viene a sapere che la storia della farmacia in Croazia è iniziata nella piazza centrale di Traù nel 1271, che la farmacia dei Frati minori (Male braće) di Ragusa (Dubrovnik) risale al 1317, mentre il primo spazio farmaceutico fiumano, secondo gli atti del notaio Antun de Renno de Mutina, che cita la presa in affitto di una farmacia in centro città da parte del veneziano Antonio Pertusano, risale al 1437. Probabilmente avrà avuto la locazione nella parte vecchia della città, ma non si conosce la sede esatta e, inizialmente, funzionava a mo’ di erboristeria, in cui si sperimentavano continuamente tecniche e ricette per la preparazione di unguenti, sciroppi, pozioni e balsami.

Unguenti, sciroppi, pozioni e balsami…

In mostra oggetti e reperti messi insieme e conservati con passione ed entusiasmo da privati e piccole aziende farmaceutiche, con l’obiettivo di documentare le radici della professione farmaceutica. È un vero e proprio tuffo nel passato. I bellissimi albarelli spagnoli (vasi in ceramica decorata), i mortai e le bilance antiche, i libri farmaceutici, gli oggetti di medicina popolare locale, di cosmetici e profumeria, i vari strumenti per la dosatura, i sezionatori di pillole, farmacopee, nonché svariati pezzi originali del laboratorio dell’alchimista ne fanno una vera miniera storica sia per gli esperti che per i non addetti ai lavori.

…ma anche libri farmaceutici

Già, perché, ricordiamolo, non sempre la farmacia è stata correlata alla medicina, ma piuttosto all’alchimia e alla magia, e quest’arte era persino vietata in molte parti d’Europa. La farmacia venne riconosciuta come disciplina in Germania dal 1231, quando l’Imperatore Federico II fece emanare la prima regolamentazione della pratica tramite una legge che stabiliva doveri e diritti di medici e farmacisti.

…e splendidi albarelli spagnoli

Nell’accogliente sala al secondo piano, si può ammirare anche il classico cassettiere in mogano, con cassetti impreziositi da inserti in ceramica indicanti i nomi delle piante medicinali (fol. salviae, fol.melissae, fol. trifolii, fol. menth pip, fol. rosmarin, herbacentaur, ecc) dai quali, nonostante le loro piccole dimensioni, come se si trattasse della magica borsa di Mary Poppins, i farmacisti riuscivano a tirare fuori di tutto. La raccolta è completata da una preziosa collezione di busti in marmo di personaggi illustri che ne hanno fatto la storia. Una collezione che, inevitabilmente, diventa anche una testimonianza del lungo percorso compiuto dall’uomo per combattere le malattie e la sofferenza, un patrimonio di valore estetico e culturale.

La sezione con i busti in marmo di personaggi illustri del settore

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