Esami di Stato. Rinčić: «Siamo messi male»

Gli alunni delle medie della Regione litoraneo-montana nella parte bassa della classifica nazionale

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Esami di Stato. Rinčić: «Siamo messi male»
Iva Rinčić e Boris Popović. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

“Esami di Stato, perché gli alunni della nostra Regione nell’anno scolastico 2023/24 sono sotto la media nazionale? Per noi si tratta di un campanello d’allarme. Non se ne parla molto, ma noi abbiamo ritenuto di sottoporre questo tema all’Assemblea regionale”, queste sono le motivazioni indicate da Iva Rinčić (indipendente), presente anche nel Consiglio cittadino di Fiume, nonché candidata per la carica di sindaco alle amministrative del prossimo mese di maggio. Ad affiancarla, ieri, all’incontro con i media, il consigliere regionale Boris Popović, il quale ha annunciato un altro punto all’ordine del giorno per la sessione dell’Assemblea regionale in programma il prossimo 27 marzo.
Rinčić ha detto: “È ora di avviare una riforma dell’istruzione. I genitori sono in apprensione in vista dei prossimi esami e noi, già da tempo, cerchiamo di proporre dei voucher per consentire ai maturandi di prendersi delle lezioni aggiuntive e di presentarsi più preparati agli esami. La nostra proposta è stata puntualmente respinta. Ci viene detto che l’istruzione è nelle competenze dello Stato, anche se noi sosteniamo che vi siano delle responsabilità pure da parte della Regione, che è fondatrice delle scuole medie superiori. Occorre dare maggiori opportunità ai maturandi per affrontare gli studi successivi e per la loro vita in generale”.
“Per quanto riguarda le materie obbligatorie – ha precisato ancora Rinčić – siamo al decimo posto nella classifica in cui ci sono 21 Regioni e la Città di Zagabria. Dieci anni fa eravamo al quarto posto: “Con il croato siamo al 19º posto, con la matematica al 18º… Non siamo tra i primi tre in nessuna materia. Con l’inglese di base siamo quarti”.
Popović, in merito al punto che verrà inserito nell’ordine del giorno dell’Assemblea, ha precisato: “Ci riferiamo alla competitività e al livello di sviluppo della nostra Regione. Me ne occupo dal 2010 ed è il motivo principale per il quale ho deciso di dedicarmi alla politica. Siamo in pesante ritardo. Dal 2000 a oggi siamo rimasti indietro del 30% con il PIL. Siamo più poveri del 30%. Inoltre, la Regione ha perso 40mila abitanti, ma nonostante ciò, abbiamo più disoccupati. Stiamo peggiorando ancora. La Regione litoraneo-montana è settima quando si parla di livello di sviluppo, mentre nel 2010 era terza. A Fiume come città si sta anche peggio. È al 65º posto tra le città croate. Perché è così? Perché le infrastrutture sono del XIX secolo e l’istruzione del XX secolo”.

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