Educare alla salute tra i banchi di scuola

A partire da settembre anche alla SEI “Dolac” verrà avviato il progetto pilota per le superiori

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Educare alla salute tra i banchi di scuola
Soraja Sošić Matulja,Ema Velčić Žvorc e Dragica Maugeri. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

A seguito dell’introduzione di quella civica quale attività extracurricolare nelle istituzioni scolastiche elementari, di cui il capoluogo quarnerino si è fatto pioniere, lo scorso ottobre la Città ha presentato il programma volto all’avviamento dell’Educazione e istruzione sanitaria nelle scuole fiumane nell’anno scolastico 2024/2025. A detta dei responsabili si tratta di un progetto pilota teso a inserire nel percorso di crescita degli allievi, che saranno gli adulti del futuro ma soprattutto le sentinelle nelle mura domestiche del presente, un programma educativo/informativo/divulgativo grazie al quale avranno modo di affrontare coscientemente il mondo salute partendo dai corretti stili di vita, dallo sport quotidiano, passando dalla sana alimentazione e ai pericoli dell’utilizzo di alcol/sigarette, nonché arrivando alle malattie sessualmente trasmissibili. Trattandosi di una sfera delicata, comportante estese competenze, i docenti coinvolti, che hanno già partecipato a svariati incontri con gli esperti, verranno guidati e seguiti durante tutto l’anno da mentori di vari profili tra cui professionisti medici, psicologi, pedagogisti sociali, pedagogisti, persone attive nella comunità accademica, nell’ambito ospedaliero, come pure nel sistema educativo e nel settore civile.

Il coinvolgimento della SEI “Dolac”
Come già riportato in precedenza, il programma sarà rivolto agli alunni delle classi superiori per la durata di 70 ore scolastiche e sarà suddiviso in due cicli formativi: il primo includerà gli alunni delle V e VI classi, il secondo quelli delle VII e VIII. Quattro saranno invece i campi trattati suddivisi in moduli: lo stile di vita sano, l’alimentazione equilibrata e l’attività fisica; la salute mentale dei bambini e dei giovani; la salute sessuale, il comportamento responsabile e l’uguaglianza del genere; la prevenzione da dipendenza e da comportamenti a rischio. Al momento, l’unica tra le SEI della CNI ad avervi aderito è la “Dolac”, la cui direttrice, Dunja Kučan Nikolić, non nascondendo la sua soddisfazione, ha riferito che “le tematiche sono molto interessanti e in molti casi a casa non vengono trattate in quanto ancora un pochino tabù. I ragazzi, però, essendo quotidianamente bombardati da una miriade di informazioni che non di rado sono erronee, hanno bisogno e desiderio di sapere. Quindi, quando ci è stata proposta la possibilità di partecipare al progetto, abbiamo acconsentito subito. Per ciò che concerne i manuali, a mo’ di quello di Educazione civica (“L’allievo, il cittadino”, 2017), è importante sottolineare che saranno tradotti in italiano e che le lezioni si articoleranno da una a due ore alla settimana, a seconda degli accordi delle docenti. Queste ultime avranno la libertà di scegliere se usarli separatamente o coadiuvarli con altre risorse didattiche a piacere”.

Il ruolo delle insegnanti
A detta dei coordinatori del progetto, in quanto responsabili di fornire informazioni accurate e aggiornate, promuovere la discussione aperta e creare un ambiente in cui gli alunni si sentano a loro agio nel porre domande e condividere le loro preoccupazioni, gli insegnanti svolgeranno un ruolo fondamentale nell’educazione alla salute. In tale contesto, le tre docenti della SEI “Dolac” incluse nello stesso sono Ema Velčić Žvorc, Soraja Sošić Matulja e Dragica Maugeri le quali, da quanto riferitoci dalla direttrice, sono state scelte in base alla materia d’insegnamento, alle qualifiche e alla disponibilità. “Durante il percorso le colleghe verranno supportate e affiancate dal gruppo di esperti che ha creato il programma sulla base di studi importanti e approfonditi. Si tratta di persone di qualità, ottimi professionisti che hanno saputo realizzare metodi e contenuti molto interessanti. Nonostante la materia, proposta quale attività libera, verrà effettuata dopo le classiche ore di lezione, sono convinta la stessa sarà seguita con attenzione dai ragazzi, a modo in cui è avvenuto con l’Educazione civica, che hanno accolto con entusiasmo”.

Un progetto avvincente
Sulla scia delle sue parole Maugeri ha rilevato che, essendo un progetto pilota, per quanto concerne il primo anno, lo si considererà quale una prova e che le insegnanti saranno seguite e riceveranno il sostegno necessario nel corso di tutto l’anno scolastico. “Inizialmente, data la delicatezza di alcuni contenuti, pensando alle modalità di presentazione del programma ai genitori, eravamo un po’ preoccupate. Anche in questo segmento, come durante tutto il percorso, i colleghi ci hanno rassicurate spiegando che lo stesso sarà loro adeguatamente avvicinato a settembre. Considerati gli argomenti a mio parere il tutto si dimostrerà un’ottima cosa. I moduli sono davvero avvincenti e le metodologie usate molto pratiche e applicabili sin da subito”, ha spiegato.
Riallacciandosi alle sue considerazioni Kučan Nikolić ha aggiunto che, in effetti, affrontandoli si aiuteranno anche i genitori, i quali non sempre si trovano a loro agio a riguardo, per cui la scuola viene considerata quale luogo privilegiato per farlo. D’altra parte, ha ancora sottolineato, trovandosi fra coetanei, gli allievi si sentiranno più liberi di dialogare e confrontarsi. “Oltre a lodare il gruppo di lavoro per l’eccellente programma e materiale realizzato, desidero farlo anche per ciò che concerne l’iniziativa e la volontà della Città di investire in un progetto molto importante, nello specifico l’Ufficio amministrativo per l’educazione e la formazione, la cultura, lo sport e i giovani e la sua consulente-coordinatrice Lana Golob, che lo ha avviato creando un’ottima squadra”.

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