
Con l’ingresso in produzione della seconda generazione di allievi, la Jadranski galenski laboratorij (JGL) ha consolidato il proprio innovativo modello di formazione interna. Il Centro Educativo (EDUC), situato all’interno del complesso Pharma Valley a Fiume, rappresenta un investimento strategico di 350 mila euro, finalizzato a rafforzare il capitale umano e a promuovere l’innovazione nei processi produttivi dell’industria farmaceutica.
Su una superficie di 300 metri quadrati, il centro non è destinato alla produzione di medicinali, bensì alla formazione di competenze. Le dodici postazioni presenti riproducono fedelmente l’ambiente della produzione sterile di spray, aerosol e gocce, consentendo ai partecipanti di vivere un percorso formativo immersivo che combina teoria e pratica, senza influire sull’attività produttiva quotidiana.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Le persone al centro
Secondo Mislav Vučić, amministratore delegato del JGL, il cuore dell’azienda è rappresentato dalle persone, ed è proprio il loro valore aggiunto a fare la differenza. Il Centro Educativo, ha affermato, rappresenta la componente “soft” dell’azienda, ma è al contempo uno degli elementi più fondamentali della sua strategia di sviluppo.
Il progetto è stato ideato per facilitare l’inserimento sia dei nuovi dipendenti, spesso provenienti dall’estero, sia del personale interno coinvolto in percorsi di riconversione professionale. Tra i primi partecipanti si contano 29 lavoratori che hanno beneficiato di un supporto linguistico e formativo, volto a favorire una piena integrazione sia nell’ambiente di lavoro che nel contesto culturale locale.
Dodici stazioni formative
Mate Poropat, direttore delle operazioni farmaceutico-tecnologiche della rinomata ditta farmaceutica, sottolinea come investire nei propri dipendenti significhi rafforzare l’intera azienda. L’obiettivo è creare un sistema in cui ogni lavoratore, anche chi desidera cambiare ruolo o acquisire nuove competenze, possa farlo senza compromettere la continuità produttiva.
Le dodici stazioni formative simulano le fasi di confezionamento, etichettatura, sterilizzazione e movimentazione dei materiali con l’uso di carrelli elevatori. Vi è anche un laboratorio in cui è possibile verificare il rispetto dei criteri igienico-sanitari attraverso la tecnologia dei raggi UV. Fin dalla formazione, vengono rigorosamente rispettati i protocolli della buona pratica di produzione GMP, garantendo così la massima qualità e sicurezza.
Le prime due generazioni
Davor Krivski, responsabile del Centro Educativo EDUC del JGL, racconta che tutto è iniziato ai primi di gennaio con pochi armadietti, ma oggi l’azienda dispone di un sistema formativo completo, con macchinari reali, programmi modulari e uno staff altamente qualificato. EDUC è diventato così un punto di riferimento essenziale per l’intera struttura produttiva.
Anche i dipendenti riconoscono il valore di questo approccio. Veronika Babić, operatrice di linea formata nella seconda generazione, racconta: “La formazione è stata molto interattiva e anche divertente. Abbiamo conosciuto nuove persone, il che ha reso più semplice l’ingresso in un nuovo ambiente lavorativo. Grazie ai mentori abbiamo appreso a fondo l’importanza di ciascun processo produttivo. Il primo giorno di lavoro è stato molto più semplice. Sono qui da tre settimane e credo di aver già raggiunto l’80% della mia preparazione. Ho deciso di aderire a questo percorso formativo perché, dopo sette anni di ricerca, ho finalmente trovato un impiego come tecnico sanitario diplomato, e il mio primo giorno è coinciso proprio con l’inizio della formazione”.
Con due generazioni già formate e altre due in programma per il 2026, EDUC si afferma come pilastro strategico per il futuro dell’industria farmaceutica a Fiume. Un esempio concreto di come la formazione possa diventare il motore dell’innovazione e della qualità produttiva.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.