«È un investimento secondo solo al ponte di Sabbioncello»

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«È un investimento secondo solo al ponte di Sabbioncello»

Sono 217 chilometri di fognature, oltre 100 di acquedotto e 126 stazioni di pompaggio, per un valore complessivo di 1,76 miliardi di kune. Questi, in sintesi, i numeri del progetto di miglioramento e ampliamento del sistema idrico e fognario nel territorio di Fiume e nei comuni limitrofi di Castua, Viškovo, Čavle e Jelenje. Ieri il sindaco Vojko Obersnel, assieme al ministro della Tutela ambientale e delle Politiche energetiche, Tomislav Ćorić, al direttore generale delle Hrvatske vode, Zoran Đuroković, e al direttore della municipalizzata Acquedotto e canalizzazione (ViK), Andrej Marochini, hanno siglato l’accordo di finanziamento del progetto, il quale rientra nel programma operativo “Competitività e coesione” per il periodo 2014-2020.

Il 71,3 per cento (1,2 miliardi) verrà finanziato grazie ai fondi europei, mentre il restante 29,7% (505 milioni) verrà stanziato
dal suddetto ministero, dalle Hrvatske vode e dalla ViK. L’importo che verrà versato da quest’ultima ammonta al 7,65 p.c. della somma complessiva, ovvero 134,6 milioni di kune, per i quali la municipalizzata richiederà un mutuo. “A livello nazionale si tratta di un investimento secondo soltanto al ponte di Sabbioncello (Pelješac) – ha sottolineato Obersnel al momento della firma –. L’intervento mira a incrementare ulteriormente la dotazione idrica, ridurre le perdite, assicurare livelli ottimali di efficienza nel trattamento delle acque reflue, nonché incrementare la copertura del servizio idrico e fognario nel rispetto della normativa vigente in materia ambientale. Il tutto per offrire servizi sempre più efficienti e quindi rispondere pienamente alle esigenze della collettività”.

Nessun impatto sull’ambiente

I primi lavori prenderanno il via in autunno e il completamento dell’intero intervento è previsto tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. “Verrà inoltre introdotto un sistema di depurazione biologica che aumenterà il livello di tutela delle fonti di acqua potabile, pertanto le cosiddette acque bianche che finiranno nel mare non avranno alcun impatto sull’ambiente circostante – ha precisato il ministro Ćorić –. Sono state poi anche individuate specifiche tipologie di azioni mirate al raggiungimento di obiettivi relativi al mantenimento e all’aumento della potenzialità e delle rese depurative degli impianti, riducendo nel contempo i consumi di energia. Verranno inoltre aggiornati con tecnologie innovative le infrastrutture e gli impianti con mantenimento del valore e della funzionalità nel tempo, nonché migliorate l’affidabilità e la risposta degli impianti in caso di anomalie o di sversamenti accidentali”, ha concluso il ministro aggiungendo che per costruire il piano di interventi previsti dal progetto, è stata già effettuata un’approfondita analisi di ciascuna criticità e dei lavori conservativi migliorativi utili a eliminare, o comunque ridurre i possibili effetti negativi del servizio.

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