Dulcis in fundo… arriva la SEI «Belvedere»

Ultima tappa del percorso teatrale in compagnia di Petra Bernarda Blašković nelle scuole CNI

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Dulcis in fundo… arriva la SEI «Belvedere»
Un momento del laboratorio. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Ultima tappa di Petra Bernarda Blašković nelle scuole con insegnamento in lingua italiana di Fiume. Ultima in lista d’attesa è stata la SEI “Belvedere”, dove la classe VIII è stata attiva fin dalla prima ora, proprio durante le lezioni di lingua e letteratura italiana, sotto l’occhio attento del professore Roberto Nacinovich, che ci ha detto: “Sono molto favorevole a iniziative simili. Ben vengano anche in futuro. La collaborazione tra le scuole e il Dramma Italiano è di vitale importanza, e gli alunni sono molto emozionati ed entusiasti di simili progetti, partecipando con piacere al laboratorio ideato e portato avanti da Petra Bernarda Blašković. Penso che sicuramente molti di questi alunni dell’VIII classe, che hanno già una preparazione di base, perché anche nella materia di lingua italiana ho trattato questo argomento, l’intera storia del teatro, a partire dalle origini fino ad autori come Goldoni e alla riforma del teatro, siano più preparati, collaborino meglio e siano più attivi. Non mi dà mai fastidio perdere un’ora di lezione per progetti del genere, perché equivalgono a una vera e propria lezione, un’ora di lingua italiana”.
Sul livello generale di conoscenza della lingua italiana tra gli alunni, Nacinovich si è mostrato un po’ dispiaciuto della situazione. Loro, come insegnanti, danno il massimo, ma il problema sta nel fatto che gli alunni provengono perlopiù da famiglie di madrelingua croata, e quindi la conoscenza di base, o almeno iniziale, è scarsa. “Ma attraverso le lezioni si cerca di migliorare l’italiano. Io porto avanti anche le lezioni del gruppo scenico di italiano, nel quale miglioriamo la nostra lingua italiana. Inoltre, cerco di spingere anche il dialetto fiumano, che è sempre una ricchezza da conoscere, e quando lo si impara è un valore aggiunto. Dunque, ritengo che questo sia fondamentale. L’italiano, tuttavia, non si insegna solo durante le ore di lingua italiana, ma in tutte le ore”.
Noemi Šepić, sorridente alunna dell’VIII, ha detto che l’approccio in stile gioco e interazione le piace tantissimo: “Ci viene insegnato come apprendere le cose più facilmente facendo questi gesti, e questo ci fa riflettere su come gli attori ragionano durante la scena per memorizzare un concetto più complesso o un testo più lungo. Penso che anch’io, un giorno, potrei memorizzare tramite questo metodo giocoso di approccio allo studio. È qualcosa di difficile da comprendere, ma forse con questi gesti potrei apprendere più facilmente. Credo che anche lo studio di gruppo faciliti il processo di apprendimento, anche se finora non l’ho mai provato. Spero che progetti del genere continueranno ad accompagnarmi anche negli studi dell’educazione superiore”. Insomma, che dire? Complimenti a Petra!

Noemi Šepić e Roberto Nacinovich.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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